RoFF17: War – La guerra desiderata, conferenza stampa con Edoardo Leo e Miriam Leone

RoFF17 - War - La guerra desiderata conferenza stampa - Edoardo Leo
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Dalla Festa del Cinema di Roma 2022, ecco la conferenza stampa di War – La guerra desiderata con il regista Gianni Zanasi e gli attori Edoardo Leo, Miriam Leone, Giuseppe Battiston

Direttamente dalla Festa del Cinema di Roma 2022, ecco la conferenza stampa di War – La guerra desiderata. Presenti il regista Gianni Zanasi e gli attori Edoardo Leo, Miriam Leone, Carlotta Natoli e Giuseppe Battiston.

Solo qualche mese fa un film del genere sarebbe stato fantascienza. Si è rivelato attuale, che effetto ti ha fatto?

Gianni Zanasi: Mi ha fatto un brutto effetto. Il cinema dovrebbe aggredire la realtà, non il contrario. Quando eravamo in moviola, la Russia ha invaso l’Ucraina e un mio amico mi ha detto: «tu sei un veggente» e io gli ho risposto: «io non prevedo il futuro ma è il futuro che sta andando all’indietro». Quello che succedendo è l’orrore. Quando si avvicina la possibilità di questo conflitto precipita sulle persone un desiderio di urgenza. Non c’è più tempo per un aperitivo, un percorso spa…c’è solo una scelta da fare, sei mio amico o nemico? Non c’è più il tempo per le pause di riflessione, se mi ami facciamo un figlio. Ed ecco che la vita viene fuori come non sono mai riuscito a sentirla.

Nel film viene detto che la coscienza critica è stata sepolta…per voi è così? Quando è arrivata la follia per l’essere umano?

Edoardo Leo: Non c’è un giorno netto in cui queste cose vengono intuite, c’è un lento e progressivo deteriorarsi. Per capire le cose bisognerebbe distaccarsi. Bisogna farsi delle domande e il film questo lo fa ed è importante che questa cosa la faccia una commedia.

Miriam Leone: Gianni Zanasi ha creato una messa in scena talmente realistica da farmi entrare in un processo di immedesimazione fortissimo. C’è stato un momento mentre giravamo il film in cui faceva caldo, eravamo a Piazza del Popolo circondati da tute mimetiche, gente impazzita che urlava, camionette…E proprio lì mi sono posta una domanda: ma se succedesse a me questa cosa, come reagirei? Con coraggio come Lea o mi paralizzerei. Ci poniamo queste domande solo quando una situazione si avvicina a noi, abbiamo questa urgenza solo quando accade qualcosa ma mi piacerebbe che ci fosse anche durante la pace.

Giuseppe Battiston: È una rappresentazione adrenalinica. Si sente nel personaggio di Mauro questa febbre di violenza, di riscatto, di combattimento. Emerge nella sua figura la frustrazione che deriva da 70 anni di pace che ha uniformato tutti gli animi. Mauro nel suo desiderio di diventare un militare della domenica pomeriggio, realizza il suo sogno di appartenere a qualcosa. Il film questo ce lo mostra ossia una coscienza che viene lasciata sola non ha niente a cui appigliarsi e diventa fragile poi si guarda intorno e prende un fucile. Rappresenta il bisogno di essere compreso e amato, solo che lui non lo sa.

Carlotta Natoli: Quando la pace diventa un’atarassia ossia una mancanza totale di confronto anche con se stessi diventa qualcosa di piatto, non crea e non produce. Il conflitto è interessante e quando si scrive si pensa a questo. All’interno di questo racconto tutti i personaggi sono storti, hanno tutti dei dolori. Questa attività che accade fuori mette in questione l’interiorità dei personaggi. Ogni singolo personaggio ha una doppiezza. La pace è una confort zone e non è interessante.

RoFF17 - War - La guerra desiderata conferenza stampa - Carlotta Natoli
RoFF17 – War – La guerra desiderata conferenza stampa – Carlotta Natoli

Che sfida è stata la scrittura di questo film?

Michele Pellegrini: Gli ostacoli sono stati anche fisici poiché noi abbiamo cominciato a scrivere e poi è arrivata la pandemia. Questo ha reso tutto più sofferto ma non è del tutto negativo perché di solito dalla sofferenza si tira fuori la vitalità. Sentivamo che il covid ci stava mettendo alla prova perché mantenere il colore e la vita in un momento come quello era difficile, Poi è arrivata la guerra e questa cosa è diventata ancora più complessa e pesante. Superare questa pesantezza ha generato qualcosa di elettrico ed esplosivo che c’è nel film.

Lucio Pellegrini: È stato molto bello perché è raro lavorare con dei personaggi che arrivano alla deriva. Gianni riesce a raccontare lo smarrimento in un’atmosfera di commedia all’italiana classica e tradizionale. La cosa importante era riuscire ad assecondare questo sentimento.

Per lavorare al tuo personaggio hai fatto tutto da te?

Giuseppe Battiston: Ho avuto degli esempi che sono arrivati dopo il film. Non mi sono ispirato a nient’altro se non a quello che vedo mentre sto in giro. Mauro è una somma di  tante figure che popolano la nostra realtà. Non ho giudicato il personaggio e non giudico quelle persone. Mauro ha bisogno di essere amato ma lui non lo sa ma neanche gli altri. Mi sono divertito a interpretare un personaggio che non porta qualcosa ma rappresenta un inaridimento della propria persona.

RoFF17 - War - La guerra desiderata conferenza stampa - Giuseppe Battiston
RoFF17 – War – La guerra desiderata conferenza stampa – Giuseppe Battiston

Se ci fossero più donne a comandare ci sarebbero meno guerre?

Gianni Zanasi: Se fosse così credo che sarebbe tutto più semplice. Francamente ogni tanto si incontrano che a testosterone non scherzano al contrario a volte degli uomini che ne hanno poco. Il conflitto penso che si un motore dell’uomo, se non c’è la storia non esiste e di conseguenza il film. È vitale, produce cambiamento. La guerra è un’altra cosa ma non mi sento di poter dire come scoppino. Quello che vedo ha smesso di apparirmi come assurdo però quello che mi arriva è terribile. Penso che il film abbiano il potere di esprimere anche violentemente la complessità dell’amore.

Cosa deve accadere per avere un rilancio culturale-sociale-economico? In che modo l’arte può favorire questo rilancio?

Gianni Zanasi: È uno strano modo per avere un rilancio. Si potrebbe avere anche facendo sesso di gruppo! I film possono ridare complessità e movimento ai sentimenti e alle relazioni, alla visione che abbiamo delle cose. Ridare colore al bianco e nero.

RoFF17 - War - La guerra desiderata conferenza stampa - Miriam Leone
RoFF17 – War – La guerra desiderata conferenza stampa – Miriam Leone

Che cosa hanno dato a voi questi personaggi?

Massimiliano Orfei: A Gianni ho chiesto di portarmi qualcosa di sorprendente e devo dire che quando mi ha raccontato l’idea sono rimasto sorpreso perché in quel momento rappresentare questa storia ci sembrava qualcosa di originale. Un modo di portare la commedia verso territori che devono essere percorsi, quindi di rottura rispetto a quello che siamo abituati a vedere. Quello che è successo nel mondo ha messo in discussione l’intenzione che c’era dietro questo progetto poiché non era quella di raccontare l’attualità ma il nostro presente e noi stessi attraverso un’idea forte.

Rita Rognoni: Io sono innamorata del personaggio di Lea. L’idea che una donna possa fermare una guerra con la volontà, lo trovo meraviglioso. Credo che Gianni racconti i personaggi femminili molto bene. Dal 10 novembre siamo in sala, speriamo che questi film riabituino le persone al cinema.

 

 

 

 

 

 

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