Non mi uccidere, recensione: racconto gotico-horror del passaggio dall’adolescenza all’età adulta

Non mi uccidere - Rocco Fasano e Alice Pagani CUT (foto Riccardo Ghilardi)
Non mi uccidere - Rocco Fasano e Alice Pagani (foto Riccardo Ghilardi)

La recensione di Non mi uccidere, film diretto da Andrea De Sica con Alice Pagani e Rocco Fasano: un incubo che diventa occasione di crescita, per raccontare il passaggio dall’adolescenza all’età adulta con tinte rigorosamente rosso sangue

Mirta, da adolescente a sopramorta

Mirta (Alice Pagani, co-protagonista di Baby) ama Robin (Rocco Fasano, tra i protagonisti di Skam Italia) alla follia. Così, quando lui le promette amore eterno, lei gli si affida ciecamente. In una cava abbandonata, la voglia di trasgredire costa la vita a entrambi. La ragazza però si risveglia e non può che sperare che Robin faccia lo stesso, proprio come le aveva promesso. Ma ormai niente è più come prima. Mirta capisce di essersi trasformata in una creatura che per sopravvivere si deve nutrire di carne umana. Mirta è una sopramorta (così vengono definiti i ragazzi morti in modo violento che hanno ancora delle questioni irrisolte con i vivi) e ha paura. Come se non bastasse, è braccata da uomini misteriosi che vogliono catturarla e torturarla. Non le resterà quindi che combattere, aiutata dalla sua nuova amica Sara (Silvia Calderoni), alla disperata ricerca dell’amato Robin.

Non mi uccidere - Alice Pagani e Rocco Fasano (foto Federico Vagliati
Non mi uccidere – Alice Pagani e Rocco Fasano (foto Federico Vagliati)

Racconto sull’adolescenza per gli adolescenti

Non mi uccidere, liberamente tratto dall’omonimo romanzo di Chiara Palazzolo, è il secondo lungometraggio di Andrea De Sica (dopo I figli della notte e dopo la serie tv Baby, ispirata alla vicenda delle baby squillo dei Parioli). È così che il regista prosegue il suo racconto sull’adolescenza, attraverso un progetto che è indirizzato proprio agli adolescenti. Tutto ciò che accade a Mirta non è altro che una metafora del passaggio dall’adolescenza all’età adulta, in un percorso di crescita per porta il personaggio a maturare sotto numerosi punti di vista. Impossibile non notare anche un certo femminismo. Da una parte, infatti, si apprezza il legame solidale tra Mirta e Sara. Dall’altra, è chiaro che tutto passi attraverso il personaggio di Mirta: la giovane è, nella sua essenza, un grido d’aiuto che piano piano dovrà imparare ad aggredire la vita senza più essere aggredita a sua volta.

Non mi uccidere - Alice Pagani (foto Riccardo Ghilardi) 2
Non mi uccidere – Alice Pagani (foto Riccardo Ghilardi)

Due volti che si fanno notare

Non mi uccidere affida il ruolo dei protagonisti a due giovani interpreti particolarmente amati dalla platea dei giovanissimi. Alice Pagani e Rocco Fasano hanno il viso giusto e una sfrontatezza che giova alla causa, sebbene la Pagani sia una spanna sopra al collega. Bene anche Silvia Calderoni nel ruolo di Sara, più matura e consapevole. Ciò che tuttavia manca, a tratti, è la componente emotiva. Il sangue, la violenza e, letteralmente, “la fame”, non sono supportati adeguatamente dalle emozioni. Il coinvolgimento tende a venire meno e l’adrenalina non dà quelle scariche che ci si potrebbe aspettare da un racconto di questo tipo.

Non mi uccidere - Rocco Fasano e Giacomo Ferrara (foto Riccardo Ghilardi)
Non mi uccidere – Rocco Fasano e Giacomo Ferrara (foto Riccardo Ghilardi)

Buone scelte musicali

Tra gli altri aspetti stilistici, spicca quello musicale. Fa parte della colonna sonora il nuovo brano di Chadia Rodriguez. Il singolo vede la partecipazione della protagonista del film, Alice Pagani, al suo debutto musicale. I brani di repertorio abbracciano invece molti mondi: da quello elettronico a quello sinfonico, spaziando tra i generi e le epoche. Tra le canzoni scelte vi sono grandi successi contemporanei quali Blinding Lights di The Weeknd, I’m Not in Love di Kelsey Lu e Mind in Rewind di Plastikman.

Una trilogia in divenire

A questo racconto di formazione va comunque riconosciuto il pregio di abbandonare ben presto il mero racconto amoroso per avventurarsi in qualcosa di molto più estremo e dark. Non sempre il pathos supporta gli intenti fornendo così terreno fertile alla noia, ma la voglia di sperimentare dà vita, nel complesso, a qualcosa di interessante. In molti penseranno alla saga di Twilight ma, se si esclude il sangue, il legame tra le due storie è davvero labile. Non mi uccidere, di per sé incompleto e di difficile lettura, va inteso come il primo capitolo di una trilogia e il giudizio tiene conto – fiduciosamente – di ciò che dovrà venire.

Non mi uccidere è disponibile dal 21 aprile per l’acquisto e il noleggio su Apple Tv app, Amazon Prime Video, Youtube, Google Play, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft Film & TV e per il noleggio su Sky Primafila e Infinity. Nel cast anche Fabrizio Ferracane, Sergio Albelli, Giacomo Ferrara e la partecipazione di Anita Caprioli.

VOTO:
2 stelle e mezza

1 commento

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