Anima bella, recensione: da Alice nella Città un film che trasuda autenticità

Anima bella - Madalina Maria Jekal e Luciano Miele
Anima bella - Madalina Maria Jekal e Luciano Miele

La recensione di Anima bella, un film autentico in cui Dario Albertini racconta le conseguenze della dipendenza dal gioco adottando il punto di vista di chi ne subisce le conseguenze

Gioia

Gioia (Madalina Maria Jekal) è una ragazza di diciotto anni che vive in un piccolo borgo rurale del centro Italia. Conduce una vita semplice che ama: si occupa del gregge e della vendita di prodotti caseari insieme al padre Franco (Luciano Miele), dopo la morte della madre. Solare e sempre gentile, è benvoluta da tutti. Il problema però è proprio suo padre: l’uomo ha il vizio del gioco e si indebita di continuo, costringendo Gioia a crescere più in fretta e a stravolgere lentamente la sua vita.

Esperienza documentaristica

Anima bella vede la regia di Dario Albertini, che ne ha curato la sceneggiatura insieme a Simone Ranucci. Appare evidente la precedente esperienza documentaristica del cineasta (soprattutto del suo primo lavoro, Slot – Le intermittenti luci di Franco). Albertini riesce a raccontare una storia che trasuda autenticità in ogni fotogramma e nel farlo è bravo a far sparire la sua macchina da presa mettendo in risalto la spontaneità dei suoi protagonisti. Dal gioco compulsivo al rapporto padre-figlia, dalla vita rurale a quella comunitaria, le varie stagioni attraversate da Gioia toccano nel profondo e lasciano il segno. Questo personaggio ricorda tra l’altro la protagonista di A Chiara di Jonas Carpignano (con la quale condivide soprattutto il rifiuto e la necessità di staccarsi dalla figura tossica del padre), rappresentando con essa un bell’esempio di moderno cinema realista.

Anima bella - Madalina Maria Jekal
Anima bella – Madalina Maria Jekal

Personaggi secondari e camei di prestigio

D’aiuto certamente i buoni interpreti scelti per i ruoli secondari, tra cui spiccano Enzo Casertano ed Elisabetta Rocchetti. Piacevoli anche i camei di Francesca Chillemi e soprattutto di Piera Degli Esposti, che illumina la scena in una delle sue ultimissime apparizioni sul grande schermo. Nulla sembra affidato al caso, in un piccolo lavoro che riassume una spiccata veridicità unita al desiderio di raccontare gli strascichi del gioco compulsivo adottando il punto di vista di chi ne subisce le conseguenze.

Un personaggio sofferente ma pieno di dignità

Ecco perché la protagonista indiscussa è Gioia, costretta a subire sulla propria pelle le conseguenze dei vizi del padre. È lei l’Anima bella richiamata dal titolo, piena di sentimenti positivi a partire dal nome. La comunità la ama per il suo modo di porsi, per la sua spontaneità e per la costante gentilezza. La vita metterà alla prova queste sue splendide doti, finché la ragazza non sarà costretta a fare la scelta più difficile. Albertini delinea così un personaggio sofferente ma pieno di dignità, che non perde la sua luminosità nemmeno nel peggiore dei motel.

Anima bella, prodotto da BiBi Film ed Elsinore Film con Rai Cinema, è stato presentato in concorso ad Alice nella Città in occasione della Festa del Cinema di Roma 2021. Il film arriva nelle sale il 28 aprile distribuito dalla Cineteca di Bologna. Diretto da Dario Albertini, nel cast figurano: Madalina Maria Jekal, Luciano Miele, Piera Degli Esposti, Enzo Casertano, Paola LaviniElisabetta Rocchetti, Alessandra Scirdi, Antonio Noto, Pietro Turano e Adelaide Di Fabio.

VOTO:
3 stelle e mezza

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