Bad Roads – Le strade del Donbass, recensione: la potente fotografia di un un popolo ferito

Bad Roads - Le strade del Donbass - Anna Zhurakovskaya
Bad Roads - Le strade del Donbass - Anna Zhurakovskaya

La nostra recensione di Bad Roads – Le strade del Donbass, il potente esordio alla regia di Natalya Vorozhbit, un’antologia di storie che fotografa con umanità e rigore le ferite di un conflitto che dura da anni

Fu un’apparizione estemporanea e in sordina, presto dimenticata quella di Bad Roads – Le strade del Donbass nel 2019 alla Settimana internazionale della critica di Venezia alla Mostra del Cinema di Venezia. La guerra che dilaniava la regione sud orientale dell’Ucraina appariva lontana, intangibile. A distanza di più di due anni, in un contesto geopolitico sensibilmente mutato, il potente esordio alla regia della regista Natalya Vorozhbit si carica di un valore documentario inestimabile. Il rigore e, insieme, la poesia che attraversano questo esordio, capace di fotografare con lucidità una ferita sanguinante, ci ricordano che la guerra infuria in Ucraina da anni e non da qualche mese. Semplicemente fino a poca fa non ne eravamo così spaventati.

Bad Roads - Le strade del Donbass - Andrey Lelyukh e Igor Koltovskyy
Bad Roads – Le strade del Donbass – Andrey Lelyukh e Igor Koltovskyy

Strade dissestate 

Bad Roads – Le strade del Donbass è un’antologia di quattro racconti che si intrecciano nel fotografare un Paese sfinito, un’umanità stremata. Il preside di una scuola viene bloccato ubriaco e senza documenti da due militari ad un check point. Una ragazzina ombrosa bisticcia con le sue amiche, attende l’arrivo del suo ragazzo e discute veementemente con sua nonna. Una giornalista si vendica di un militare filorusso che l’aveva fatta prigioniera e si era approfittato di lei umiliandola. Una signora di città rischia la vita quando, dopo aver investito una gallina, tenta di scusarsi con una coppia di contadini. 

Bad Roads - Le strade del Donbass - Oksana Voronina
Bad Roads – Le strade del Donbass – Oksana Voronina

Gli echi di un conflitto 

Bad Roads – Le strade del Donbass non è un film di guerra. Il conflitto riecheggia tra le pieghe delle storie che racconta come un’ombra lugubre e spaventosa. Le quattro storie narrate nel film sono quattro diverse reazioni alla minaccia incessante ed opprimente: dalla rassegnazione al rifiuto aggressivo, dall’impeto di ribellione allo slancio solidaristico. Grazie ad un puzzle perfettamente congegnato (non mancano rimandi tra le varie storie) il film ricostruisce le strade dissestate del Donbass attraverso la messa in scena delle fragilità, delle contraddizioni e delle paure di chi le attraversa. La denuncia è rivolta ad una guerra pervasiva che non solo ha fiaccato il popolo ucraino da un punto di vista fisico e psicologico ma ne ha ineluttabilmente compromesso la quotidianità e l’umanità stessa rinchiudendolo in una prigione di tensione e terrore perenne.

Bad Roads - Le strade del Donbass - Maryna Klimova
Bad Roads – Le strade del Donbass – Maryna Klimova

Un dramma disturbante

Se è innegabile verificare come un certo piglio documentarista riesca a restituire una vivida concretezza al narrato, è altrettanto interessante rilevare quanta elaborazione artistica ed estetica corrobori la messa in scena. Tratto da una pièce teatrale della stessa regista, il film si configura come una successione di atti unici profondamente incentrati su una scrittura millimetrica, densa ma mai strabordante, capace di declinare la teatralità al cinema con sapienza. Anche quando la Vorozhbit decide di non filtrare la violenza che si consuma sullo schermo, non scade mai nella spettacolarizzazione del dolore. Ogni possibile pericolo di voyeurismo è eliminato a priori grazie allo sguardo umano e insieme rigoroso con cui la macchina da presa indugia sulle ferite del Donbass. Un rigore umanista che rende Bad Roads ancora più disturbante perché concreto, autentico, intelligibile.

Bad Roads – Le strade del Donbass. Regia di Natalya Vorozhbit. Con Igor Koltovskyy, Andrey Lelyukh, Vladimir Gurin, Anna Zhurakovskaya, Ekaterina Zhdanovich, Anastasia Parshina, Yuliya Matrosova, Maryna Klimova, Yuri Kulinich, Zoya Baranovskaya, Oksana Voronina, Sergei Solovyov. Al cinema dal 28 aprile, distribuito da Trent Film.

VOTO:

3 stelle

 

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