L’ultima notte di Amore, recensione: Favino protagonista di un’Odissea noir tra le strade di Milano

L'ultima notte di Amore - Francesco Di Leva e Pierfrancesco Favino (foto di Loris T. Zambelli)
L'ultima notte di Amore - Francesco Di Leva e Pierfrancesco Favino (foto di Loris T. Zambelli)

La recensione de L’ultima notte di Amore, il nuovo film del regista Andrea Di Stefano con Pierfrancesco Favino e Linda Caridi: un thriller metropolitano quasi alla Michael Mann che non dimentica la sua umanità

Dopo essere passato per la Berlinale 2023 dove è stato presentato nella sezione Gran Galà, arriva in sala L’ultima notte di Amore con protagonisti Pierfrancesco Favino (Il Colibrì, Nostalgia) e Linda Caridi (Diabolik – Ginko all’attacco!, Supereroi). Diretto dallo specialista Andrea Di Stefano il film è un viaggio notturno ipnotico e avvolgente in una Milano al neon e spettrale allo stesso tempo, in cui un poliziotto alle soglie della pensione si trova costretto a fare tutto ciò che è necessario per uscire vivo da un enorme casino.

Una notte tranquilla

Franco Amore (Pierfrancesco Favino) tiene fede al suo nome e soprattutto al suo cognome. Di sé stesso lui racconta che per tutta la vita ha sempre cercato di essere una persona onesta, un poliziotto che in 35 anni di onorata carriera non ha mai sparato un colpo. Queste sono infatti le parole che Franco ha scritto nel discorso che terrà all’indomani della sua ultima di notte in servizio. Mai però avrebbe potuto immaginare che la sua ultima notte da poliziotto sarebbe stata la notte più difficile di tutta la sua carriera. D’un tratto tutto ciò che conta per lui sarà messo in grave pericolo: il lavoro da servitore dello Stato, l’amore per la moglie Viviana (Linda Caridi), l’amicizia con il collega Dino (Francesco Di Leva) e persino la sua stessa vita. In una notte Franco dovrà cercare di proteggere se stesso e le persone che ama dalle mire di uomini potenti e spietati, mentre una Milano notturna di inizio estate comincerà a stritolarlo tra le sue spire.

L'ultima notte di Amore - Linda Caridi (foto di Loris T. Zambelli)
L’ultima notte di Amore – Linda Caridi (foto di Loris T. Zambelli)

Una storia di errori

Non è una simil rappresentazione della Los Angeles di Collateral, né la Milano sporca e cattiva di Milano Calibro 9 quella raccontata in L’ultima notte di Amore. Però, se del primo film richiama la fotografia ipersatura e l’estetica notturna del digitale, dal secondo afferra la disperazione, l’assenza di luce metaforica e la discesa repentina e lenta nella più totale oscurità. Perché il nuovo film di Andrea Di Stefano è prima di tutto la storia di un uomo che è costretto finalmente a sporcarsi, rinunciando in parte alla propria umanità ma senza snaturarsi del tutto. Il volto costantemente dolente di Favino disegna il carattere di Franco Amore, un uomo che si trova davanti ad un bivio terribile proprio la notte che avrebbe dovuto decretare l’inizio di una nuova vita. Un uomo che si ritroverà a dover affrontare un inferno fatto di vendette trasversali, criminali senza scrupoli e una valigetta piena di diamanti che funge da perfetto MacGuffin. La parabola discendente di Franco diventa quindi una caduta rovinosa nel baratro delle scelte sbagliate, degli errori a cui porre necessariamente rimedio, ma anche la rappresentazione di una possibile redenzione, di una risalita verso quelle stelle che illuminano la notte e ci guidano via dall’incubo.

L'ultima notte di Amore - Pierfrancesco Favino (foto di Loris T. Zambelli)
L’ultima notte di Amore – Pierfrancesco Favino (foto di Loris T. Zambelli)

Un cast formidabile

Se di Favino ormai si è detto (forse) tutto ciò che si doveva dire e Antonio Gerardi lascia sempre più spiazzati per la capacità camaleontica di adattarsi ad ogni ruolo cogliendone anche le sfumature più inarrivabili, ne L’ultima notte di Amore è Linda Caridi a tirar fuori una performance da David di Donatello (che speriamo non la snobbino). Viviana è il personaggio motore di un film che è costruito per mettere in discussione alcuni stilemi del cinema poliziesco o del thriller metropolitano, poiché è attraverso di lei che ci avviciniamo alla storia da una prospettiva diversa. Una donna complice e vittima degli eventi allo stesso tempo, estremamente affettuosa e leale ma anche capace di mantenere il sangue freddo e di compiere scelte che all’esterno parrebbero discutibili. Capace di sporcarsi, di immergersi nella fanghiglia pur di sopravvivere, di donare amore e di donarsi ad Amore è l’anima al femminile di un film durissimo e cattivo, che lavora su tutti i punti focali del genere per farli suoi e che tratta i suoi personaggi non come un manipolo di pedine da sacrificare ma come persone a tutto tondo, imperfette, tutt’altro che immacolate, desiderose di sopravvivere alla notte.

L'ultima notte di Amore - Antonio Gerardi (foto di Loris T. Zambelli)
L’ultima notte di Amore – Antonio Gerardi (foto di Loris T. Zambelli)

Non sembra neanche Milano

L’ultima notte di Amore è un film dal respiro e dalle atmosfere fortemente internazionale ed è fortemente debitore del cinema di Michael Mann a livello estetico come di alcuni hard-boiled degli anni ’70 sia italiani che statunitensi. Un film, se non unico, quantomeno atipico nel nostro panorama estremamente patinato, soprattutto perché si appoggia su dei modelli di realismo precisi al millimetro senza spettacolarizzazioni fini a sé stesse o ipercinetismi di sorta. Ne è un esempio la scena bellissima della sparatoria in galleria, che ricorda per costruzione e gestione della tensione quella in Sicario di Villeneuve o il pre-finale giocato sui toni del sospetto e della paura di essere stati scoperti; due momenti altissimi di un film che ha poche sbavature e pochi elementi fuori posto, ma che riesce a mantenere l’attenzione dello spettatore facendo ciò che il buon cinema dovrebbe sapere sempre fare. Perché la costruzione di un mondo narrativo e delle sue dinamiche, dei personaggi che lo popolano e di una storia che sappia esplicitare al meglio un tema, in questo caso quello delle conseguenze delle proprie scelte, va sempre di pari passo con il modo in cui la si porta in scena. Mestiere, idee, convinzione nei propri mezzi, conoscenza del mezzo cinematografico e un po’ di sana ambizione.

L’ultima notte di Amore. Regia di Andrea Di Stefano con Pierfrancesco Favino, Linda Caridi, Francesco Di Leva, Antonio Gerardi, Camilla Semino Favro e Martin Francisco Montero Baez in uscita il 9 marzo nelle sale distribuito da Vision Distribution.

VOTO:

Tre stelle e mezzo

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