Weekend, recensione: un thriller tutto italiano, ma privo di pathos

Weekend, recensione

La recensione di Weekend, il thriller 100% italiano in cui Riccardo Grandi dirige un cast giovanissimo composto da Alessio Lapice, Eugenio Franceschini, Jacopo Olmo Antinori, Filippo Scicchitano, Lorenzo Zurzolo e Greta Ferro: disponibile su Amazon Prime Video

Chi ha ucciso Alessandro?

Federico, Giulio, Michele e Roberto (Alessio Lapice, Eugenio Franceschini, Jacopo Olmo Antinori Filippo Scicchitano): quattro amici di gioventù si rincontrano all’apertura di una mostra di pittura. L’artista è la madre (Sara Ricci) di Alessandro (Lorenzo Zurzolo), un loro amico morto sette anni prima in circostanze poco chiare. Il giorno della sua scomparsa i quattro erano con lui e da quel momento non si sono più rivisti. La sera stessa della mostra vengono condotti forzatamente in un luogo a loro familiare: la casa di montagna dove, in quella tragica estate, passarono quel mai dimenticato weekend che terminò nel peggiore dei modi. Si ritrovano così abbandonati, lontani da tutto e isolati a causa di una tempesta di neve. Proprio in quel luogo, dove il loro amico perse la vita, qualcuno di cui non conoscono l’identità gli comunica che tra loro c’è il responsabile della sua morte. L’unica via d’uscita è scoprire l’assassino, facendolo finalmente confessare. Chi tra loro può aver commesso il terribile atto?

Presente e passato

Weekend cerca di mescolare presente e passato, facendo avanti e indietro tra i ricordi di gioventù del gruppo di protagonisti. Ripercorrendo il tempo passato insieme, e più precisamente quel weekend in cui perse la vita Alessandro, il regista Riccardo Grandi (al secondo lavoro dopo Tutto l’amore del mondo del 2015) cerca di portare a galla più di una realtà. Le storie dei vari personaggi si intrecciano e complicano la percezione della verità. È evidente anche il desiderio di attingere ad altre pellicole di genere – si rintracciano rimandi a So cosa hai fatto (I Know What You Did Last Summer), giusto per citare un titolo – eppure gli intenti non sono coronati dal successo sperato.

Weekend: Alessio Lapice e Filippo Scicchitano in una scena del film
Alessio Lapice e Filippo Scicchitano in una scena del film

Recitazione artificiosa

Ciò che non convince è in primis la recitazione dei giovani protagonisti. Comprensibile ovviamente la scelta di ricorrere ad alcuni dei nomi più popolari del momento: Filippo Scicchitano (Scialla!), Alessio Lapice (Il primo Re, Imma Tataranni), Eugenio Franceschini (I Medici, Chiara Lubich – L’amore vince tutto), Lorenzo Zurzolo (Baby, Sotto il sole di Riccione) e Jacopo Olmo Antinori (I MediciIo e te). Nonostante ciò, la loro prova non risulta convincente né coinvolgente ed è destinata a dare un senso di artificio dall’inizio alla fine. La colpa va divisa con la sceneggiatura insufficiente, incapace di supportarli e composta per lo più da dialoghi inefficaci.

Un thriller privo di tensione

A ciò si aggiunge l’assenza di quella che dovrebbe essere la componente più importante di un buon thriller: il pathos. Weekend purtroppo ne è totalmente sprovvisto. La visione del film non è supportata dalla giusta dose di suspance e la trama non trasmette alcuna tensione. Forse perché i personaggi sono privi di un vero approfondimento psicologico? O perché il mistero da risolvere (o la sua risoluzione) non porta con sé nulla di davvero interessante? La conclusione, in ogni caso, non cambia: tra thriller e dramma, l’impianto narrativo della pellicola non riesce a raggiungere standard soddisfacenti.

Weekend, distribuito da Eagle Pictures, è disponibile su Amazon Prime Video dal 17 dicembre 2020.

VOTO:
1 stella e mezza

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