The End of the F***ing World, perché amare la nuova serie su Netflix

The End of the Fucking World

The End of the Fucking World è il nuovo successo Netflix, una dark comedy su due adolescenti problematici in rivolta contro una vita deludente, genitori assenti e, in fondo, anche loro stessi. Ma è scavando tra rabbia e solitudine che troveranno, contro ogni pronostico, l’amore. Quello vero.

Una dissacrante dark comedy

The End of the Fucking World è senza dubbio la serie del momento su Netflix. Lo show è una dark comedy tutta inglese che vede come protagonisti due adolescenti problematici: James è un ragazzo taciturno ed emotivamente anaffettivo che si è convinto di essere uno psicopatico; Alyssa è una giovane ribelle, sfrontata e perennemente arrabbiata col mondo. Niente li accomuna, se non una sfrenata voglia di svolta. Lui vorrebbe sperimentare cosa si prova ad uccidere qualcuno, lei lo vede e pensa di poter trovare una via d’uscita in quegli occhi scuri e un po’ folli. Insomma, le premesse non sembrano le migliori, eppure le loro necessità s’incastrano perfettamente, come in un tragicomico puzzle. I due finiscono per ritrovarsi in una sgangherata relazione e un giorno decidono di scappare dalla noia che li opprime e partire alla ricerca del padre di Alyssa e, perché no, di libertà ed emozioni che siano autentiche. Che si tratti di un amore o una gola squarciata, questi sono dettagli. Qui vi diciamo perché abbiamo amato la nuova serie su Netflix, ma prima le presentazioni.

James, il weirdo anaffettivo

James (Alex Lawther) è quello che si definirebbe un weirdo. Secchissimo, volto inespressivo ma sguardo tagliente. Non comunica, asseconda. Non sceglie, finge. Il vuoto che lo divora da dentro è taciturno come la superficie di un placido laghetto, ma brutale come qualcuno che un giorno, all’improvviso, decide di annegare proprio lì dentro. James non prova nulla. Potrebbe essere il corrispettivo umano di un barattolo di latta svuotato del suo contenuto: inutile, ma qualcuno potrebbe pur sempre tagliarcisi su quei bordi. L’unico scopo del ragazzo è riuscire a provare qualcosa, non importa come e a che costo. Non importa se questo significa ferire se stesso o gli altri, infilare la mano in una friggitrice o tagliare la gola al gatto del vicino. Niente però è abbastanza per colmare il buco nero che vive nel suo petto. Niente riesce a scuoterlo, a regalargli anche solo una parvenza di emozione, nel bene o nel male. Il vuoto è troppo grande, troppo assordante, troppo assoluto. E allora James inizia a fantasticare…come sarebbe uccidere qualcuno? Riuscirebbe forse, finalmente, a farmi provare qualcosa?

The End of the Fucking World - James

Alyssa, la rossa ribelle

Alyssa (Jessica Barden) è…esplosiva. Un mix di rabbia, sicurezza, fragilità, sfacciataggine, irriverenza. La maschera di menefreghismo che indossa la aiuta a sopravvivere in una famiglia composta da una madre assente e complessata, per la quale è invisibile, e un patrigno per cui è invece fin troppo ingombrante. Alyssa è bella, non solo per le lentiggini e i grandi occhioni azzurri. È bella perché non ha paura di alzare la voce, di essere scomoda e fuori luogo, perché si ribella e ha il coraggio di cambiare la sua vita, o almeno di provarci. Ma soprattutto lo è perché sotto l’aspetto da dura si nasconde un cuore grande, forse troppo per riuscire a stare bene al mondo, ad accomodarvisi senza sperare in qualcosa di più vero, più forte. Alyssa ha delle domande e vuole andare incontro alle risposte, senza aspettare che queste vengano da sole, perciò se le va a prendere. Come fa con quello strano ragazzo che fissa tutti mentre beve del succo. Come fa con suo padre, che vive lontano e non vede da anni. Potrebbero essere loro, quelle risposte. Alyssa si alza e lo va a scoprire.

The End of the Fucking World

Bonnie & Clyde teenager contro il mondo

Il viaggio dei due adolescenti in rivolta contro il mondo inizia con un gesto che oggi chiameremmo rivoluzionario: privandosi di qualsiasi forma di tecnologia. Così, senza smartphone, tablet o Google Maps, i nostri eroi rubano una macchina e si danno alla fuga verso l’ignoto, senza sapere dove andare né come arrivarci. «Guess what freedom smells like? Cow shit», dirà sarcasticamente Alyssa a James, quando ormai saranno lontani da quella cittadina deprimente e da una realtà sociale di finzione e delusioni dalla quale si sono sempre autoesclusi. Nonostante le buone intenzioni (si fa per dire) una serie di rocamboleschi eventi li porterà a diventare dei criminali e nei loro confronti si aprirà una vera e propria caccia all’uomo. La strana coppia sembra un po’ la versione teen di Bonnie e Clyde: insieme contro tutto e tutti, pronti a spalleggiarsi a vicenda non appena capiscono che ad unirli è, inaspettatamente, un sentimento autentico. Così li vediamo sfrecciare su auto rubate cantando a squarciagola, svaligiare chioschi, rubare benzina e tampax. Rimorsi? Forse. Ma nemmeno troppi.

Un insolito racconto di formazione

Alyssa e James sono due solitudini che si incontrano, si scontrano e finiscono per trovarsi davvero. Il loro viaggio è in fondo un racconto di formazione un po’ insolito, sgangherato e parecchio dissacrante. Ad innescare un cambiamento sarà un evento sconvolgente che finirà per unire i due giovani, dopo una momentanea distanza. James avrà finalmente la sua epifania, otterrà quello che ha sempre desiderato e, sconvolto, capirà che non era affatto come se l’era immaginato. Consapevolezza e dolore faranno breccia nel suo animo come delle lame e lui sarà pronto finalmente ad accogliere se stesso, a perdonarsi per ciò che credeva di essere e che invece non è. Soprattutto, sarà pronto a far entrare nella sua vita i sentimenti, ciò che ha sempre rifiutato fino a convincersi di non provare nulla, di essere vuoto e impassibile a tutto, persino al dolore altrui. O al proprio. Alyssa imparerà a sua volta a togliersi la maschera e a mostrarsi nelle sue fragilità, a lasciarsi andare alla debolezza ogni tanto, perché non bisogna essere forti sempre e ad ogni costo.

The End of the Fucking World

Gli adulti, tra emulazione e distanza

Tipica del british teen drama è la rappresentazione impietosa del mondo adulto, raffigurato sempre come inadeguato e distante. Anche in The End of the Fucking World i genitori sono personaggi negativi, fonte di traumi e sofferenza per i giovani protagonisti, la cui avventura inizia in fondo come una fuga dalle rispettive famiglie. James dovrà fare i conti con le profonde ferite della sua infanzia e capirà quanto può essere assordante il silenzio, quello stesso silenzio che il padre ha cercato di evitare per tutta una vita. Alyssa dovrà fare i conti con l’idealizzazione che aveva fatto del padre, scontrandosi con una realtà mortificante. Insomma, i protagonisti si muovono in un mondo in cui nessuna certezza sembra essere rimasta in piedi e persino chi avrebbe dovuto costituire un punto di riferimento si rivela forse ancora più bisognoso di aiuto. James e Alyssa dovranno improvvisarsi adulti, ma presto capiamo che sotto la maschera di sicurezza ostentata abbiamo davanti due ragazzini che tentano di fare i grandi, senza sapere davvero come si fa. Ma ci sono davvero “grandi” in questa serie? Non si direbbe. Il solo personaggio adulto positivo è l’agente Eunice (Gemma Whelan), l’unica che sembra capire le motivazioni dei due giovani.

Quella fantastica lezione sul consenso

The End of the Fucking World è una serie d’avanguardia, un prodotto contemporaneo che riflette tematiche e questioni attualissime. Tra le scene più significative c’è sicuramente quella in cui Alyssa, pronta a fare sesso con un ragazzo appena conosciuto, cambia improvvisamente idea e, senza sensi di colpa o la benché minima difficoltà, lo dichiara a gran voce invitando l’improvvisato partner a rispettare la sua decisione e, di fronte alla sua insistenza, a levarsi di torno. La scena è piaciuta tantissimo per ovvi motivi. La lezione di consenso che ci elargisce Alyssa è significativa e potente, ma soprattutto è genuina e ci viene presentata come un qualcosa di assolutamente normale e, anzi, assodato. Una stoccata a chi crede ancora che un “sì” sia una dichiarazione eternamente valida, ma anche un invito alle ragazze ad essere più coraggiose e assertive. Alyssa non si scusa nemmeno, perché sa che è un suo diritto quello di cambiare idea. Ecco, c’è da chiedersi quanto ancora dovremo aspettare per avere contenuti coraggiosi e senza filtri come questo anche in Italia. Intuitivamente, si direbbe un bel po’. Purtroppo.

The End of the Fucking World

Salvezza

«Sembra di essere ai confini del mondo. In salvo. Ma non lo siamo». In una delle scene più delicate dell’intera serie i due giovani si ritrovano sulla spiaggia a guardare l’orizzonte. Il mare simboleggia la fuga definitiva da un mondo che li bracca e un passato ormai irrimediabile. Alyssa e James sognano un angolo di salvezza, un rifugio definitivo in cui mettere a dormire i propri demoni e ricominciare. Così, come nella più tenera delle fantasie infantili, i due decidono ingenuamente di scappare per mare su una barca. L’assurdità del piano è palese, ma loro ci credono davvero, così tanto da convincere persino lo spettatore, anche solo per un secondo, che forse ce la faranno sul serio, che riusciranno a realizzare davvero quel desiderio di fuga da tutto e tutti, che in molti in fondo abbiamo sperimentato durante l’adolescenza. Riusciranno a scappare? Poco importa. Quel che conta è che – al di là di tutto – a salvarsi ci riescono davvero. Forse non nel modo che si aspettavano, ma si sono salvati da un mondo che li voleva per forza ripiegati su loro stessi, vittime passive del dolore vissuto. Un mondo che li avrebbe trasformati a loro volta in adulti inadeguati e problematici. Invece no. Nella drammatica corsa di James verso quel mare in risacca c’è tutta la libertà e la ribellione di una generazione. E tutto l’amore che ha bussato inaspettatamente al suo cuore diciottenne.

The End of the Fucking World è una serie britannica ideata da Jonathan Entwistle e basata sul fumetto omonimo di Charles Forsman. Con Alex Lawther, Jesica Barden, Gemma Whelan, Wunmi Mosaku, Steve Oram, Christine Bottomley, Navin Chowdrhy, Barry Ward. La serie è disponibile su Netflix.

VOTO:

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci qui il tuo nome