TFF36: Il colpevole – The Guilty, recensione del thriller danese ad alta tensione

Den Skylidge - The Guilty - locandina

Il colpevole – The Guilty, di Gustav Möller, presentato al 36° Torino Film Festival, originale e avvincente, segue le tipiche regole del thriller, lasciando però spazio per drammi e temi più profondi, perfettamente in linea con la trama.

Una struttura particolare

Il film danese Il colpevole – The Guilty di Gustav Möller, presentato al 36° Torino Film Festival, racconta la storia di Asger Holm (Jakob Cedergren) poliziotto di Copenhagen, confinato al pronto intervento telefonico per un’indagine interna. Verso la fine del suo turno riceve una chiamata da una donna, Iben (Jessica Dinnage), che lui prende immediatamente fin troppo a cuore, che sostiene di essere stata rapita. Asger dovrà gestire la situazione con lei, il suo rapitore, la polizia e i suoi figli in un susseguirsi di scoperte sensazionali e macabre. Asger dovrà però rimanere sempre vicino al telefono che si rivela l’unico mezzo con cui poter salvare la donna e la sua famiglia.

Insoddisfazione

Un thriller coinvolgente e originale, avvincente e ricco di colpi di scena. Il colpevole, titolo fortemente simbolico, è ambientato in un’unica stanza, anzi un’unica postazione. Il protagonista, ottima interpretazione dell’attore Jakob Cedergren, è seduto ad una scrivania, di fronte a un computer, con un auricolare. Risponde a delle telefonate per piccoli furti o aggressioni, e lo fa anche con un certo cinismo e sarcasmo. Sembra divertito e al tempo stesso infastidito dalle persone che lo chiamano: è evidente che odi il suo lavoro.

Den Skylidge - The Guilty - Jakob Cedegren
Asger Holm (Jakob Cedergren) durante una delle telefonate con Iben (Jessica Dinnage)

Un caso più difficile

Asger è in quell’ufficio per un motivo ben preciso, ma ci sono poche informazioni sulla ragione che lo confina lì: è in corso un’indagine, dovrà affrontare un processo, alcune persone intorno a lui sono costrette a mentire, è solo perché ha allontanato tutti, qualcosa è cambiato, qualcosa che lo ha reso ai limiti dell’insensibilità. Ed è così che affronta la sua vita e il suo lavoro, con cinismo e disinteresse. Ma la telefonata di Iben riaccende in lui quello stimolo e quella carica che aveva quando era un poliziotto pronto all’azione.

Un ritmo crescente

Non è del tutto chiaro il suo legame con Iben, improvviso ed evidente fin da subito, ma è verosimile e ben reso: Asger si sente attratto da una voce, vuole aiutare questa donna, la vede come una vittima indifesa che vuole tornare dai suoi figli, lei gli piace e farebbe qualsiasi cosa per salvarla. Il colpevole, tra suspense e sorpresa, ha tutti gli elementi del thriller, carico di tensione, inquietudine e non solo. Ci sono macabri segreti e inaspettate scoperte dei quali lo spettatore inizia a dubitare, a temere in alcuni casi, qualche secondo prima che Asger o gli altri personaggi lo esplicitino.

Den Skylidge - The Guilty
Asger Holm (Jakob Cedergren) di fronte ai suoi colleghi in un momento in cui perde le staffe

Colpevole o innocente?

In un’atmosfera cupa, tetra e circoscritta: la stanza dove si trova Asger, la macchina dove si trova Iben, la casa dove rimangono chiusi i suoi figli, il regista Gustav Möller sembra voler trasportare lo spettatore in un mondo in cui c’è molto più da scoprire rispetto a ciò che sembra. Con una struttura vincente, un’idea originale, ben girato e con un’ottima fotografia Il colpevole parte con molte domande e dà tutte le risposte, portando però a riflettere su un tema delicato e controverso: cosa vuol dire effettivamente essere colpevoli? E se fosse il proprio senso di colpa, quello personale e privato, a poter rendere una persona colpevole?

Il colpevole – The Guilty, diretto da Gustav Möller, con Jakob Cedergren, Jessica Dinnage, Johan Olsen, Omar Shargawi, Katinka Evers-Jahnsen, Laura Bro, Simon Bennebjerg, Morten Suurballe, Jakob Ulrik Lohmann, Peter Christoffersen uscirà nelle sale nell’aprile del 2019.

VOTO:

 

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