Vangelo secondo Maria, recensione: Benedetta Porcaroli è Maria in una rilettura femminista

Vangelo secondo Maria - Benedetta Porcaroli
Vangelo secondo Maria - Benedetta Porcaroli

La nostra recensione di Vangelo secondo Maria di Paolo Zucca, adattamento del libro di Barbara Alberti con Benedetta Porcaroli e Alessandro Gassmann: una raffigurazione femminile e secolare della Madre per eccellenza, per rovesciarne il ruolo passivo e umanizzarla

Il Vangelo secondo Maria non è uno dei tanti libri apocrifi sulla figura del Messia mai riconosciuti dalla Chiesa perché troppo scomodi, ma è il romanzo di Barbara Alberti che nel lontano 1979 sconvolse gran parte della bigotta e reazionaria opinione pubblica italica. Il perché è presto detto: Maria diventava un personaggio attivo, una donna cosciente che cercava la propria indipendenza e la propria libertà oltre che la propria identità, e smetteva quindi i panni di vergine prescelta da Dio e incapace di decidere del proprio destino. Ora quel romanzo è diventato il terzo film del sardo Paolo Zucca, mentre Maria e Giuseppe hanno i volti di Benedetta Porcaroli e Alessandro Gassmann.

Vangelo secondo Maria - Benedetta Porcaroli e Alessandro Gassmann
Vangelo secondo Maria – Benedetta Porcaroli e Alessandro Gassmann

Maria, non più Maria

Maria (Benedetta Porcaroli) è una ragazzina di Nazareth. Come donna tutto le è proibito, anche imparare a leggere e scrivere, ma lei sogna libertà e sapienza. Alla sinagoga si entusiasma per le storie della Bibbia, dall’audacia dei profeti ha imparato la disobbedienza, sogna di scappare su un asino e scoprire il mondo, andare lontano. Trova in Giuseppe (Alessandro Gassmann) un maestro e un complice, il loro matrimonio è casto mentre lui segretamente la istruisce, preparandola alla fuga. Ma ecco un ostacolo imprevisto: Maria e Giuseppe si innamorano. Stanno per abbandonarsi alla passione, quando l’angelo dell’annunciazione rovina tutto. Il piano di Dio e quello di Maria non coincidono affatto.

Vangelo secondo Maria - Benedetta Porcaroli e Alessandro Gassmann
Vangelo secondo Maria – Benedetta Porcaroli e Alessandro Gassmann

Allontanarsi dall’iconografia

Dimenticatevi la Maria dei Vangeli, dimenticate l’iconografia classica, il racconto celebrativo e agiografico, i toni solenni. La madre di Dio raccontata in Vangelo secondo Maria (presentato in anteprima allo scorso Festival di Torino) è lontana dall’immaginario cristiano, forse più vicina nello spirito revisionista a Schrader/Scorsese che a Pasolini (pur mantenendone l’antidogmatismo), decisamente su un altro piano rispetto a Gibson e a Zeffirelli. Zucca parte dall’assunto evangelico senza tradirlo nelle modalità ,ma ne esplora le conseguenze o, per meglio dire, cerca di offrirne una chiave di lettura votata alla complessità e alla pluralità degli sguardi.

Vangelo secondo Maria - Alessandro Gassmann
Vangelo secondo Maria – Alessandro Gassmann

Benedetta Porcaroli porta infatti in scena una donna contemporanea nella sensibilità, nelle ambizioni e nei desideri, capace di mettere in discussione il proprio ruolo all’interno di una società fortemente patriarcale e maschilista e di dare peso ai propri sentimenti. Perché quella raccontata da Vangelo secondo Maria non è che una storia d’amore tra due anime convergenti, che invece di subire la costrizione sociale la scavalcano scegliendo e scegliendosi, e che vede nella figura di Giuseppe un vero e proprio mentore, un insegnante di vita più che un marito possessore. Quella del regista sardo è quindi una pellicola che tenta di smarcarsi da un modello precostruito di iconografia, alle volte riuscendoci e altre meno.

Nel farlo Zucca lavora sul suggerimento delle pulsioni amorose e sessuali, del desiderio intellettuale di conoscenza ma anche per certi versi carnale, dell’autoconsapevolezza di sé; Maria si spoglia quindi dagli abiti bianchi della purezza e rincorre i sacerdoti nel tempio, volenterosa di sapere e di capire, comincia un gioco quasi seduttivo con Giuseppe e alla fine è lei a decidere quando l’Angelo la chiama al proprio dovere.

Vangelo secondo Matteo - Lidia Vitale
Vangelo secondo Matteo – Lidia Vitale

Il didascalismo e un po’ di timore restano

Dove però la visione dell’autore cagliaritano e dei suoi co-sceneggiatori Barbara Alberti e Amedeo Pagani pecca sta proprio nella sovrascrittura di certi dialoghi e di alcuni passaggi diegetici, nella mancanza di sottotesto e nella non volontà di osare fino in fondo anche a costo di restare attaccati al finale originale. Forse ancora non aiuta l’acerbità di Porcaroli nel ruolo di Maria, alla quale l’attrice dona la giusta dose di vulnerabilità ma non il carisma necessario per farne una figura così prorompente e dirompente, mentre il Giuseppe di Gassmann sembra più contornato e definito anche in scrittura.

Vangelo secondo Maria abbraccia un realismo lirico e antico, si bea dei colori, della ruvidezza e della poesia delle location sarde con cui contamina anche il vernacolo, affresca una società lontana nel tempo e nello spazio ma forse non così lontana nello spirito, ci fa intravedere il volto del male più puro attraverso la sua folle umanità (bravissimo Maurizio Lombardi nell’apparizione come Erode, purtroppo pochissimo utilizzato) e si concede addirittura più di una parentesi a metà tra simbolismo magico e onirismo, con l’apparizione angelica che prelude all’annunciazione e il sogno di Maria che diventa statua. Mancano però la zampata, l’inquadratura in grado di rimanere, il coup de theatre di sceneggiatura.

“Femmine un giorno e poi madri per sempre nella stagione che stagioni non sente.”

TITOLO Vangelo secondo Maria
REGIA Paolo Zucca
ATTORI Benedetta Porcaroli, Alessandro Gassmann, Lidia Vitale, Leonardo Capuano, Maurizio Lombardi, Fortunato Cerlino, Giulio Pranno
USCITA 23 maggio 2024
DISTRIBUZIONE Vision Distribution

 

VOTO:

Tre stelle


Vangelo secondo Maria interviste

Guarda le nostre video interviste a:

Benedetta Porcaroli e Paolo Zucca (guarda)

Lidia Vitale (guarda)

Video dell’incontro stampa con Gassmann e Porcaroli (guarda)

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