RoFF17: The Lost King, recensione. Stephen Frears dirige una magnifica Sally Hawkins alla ricerca di Riccardo III

The Lost King - Sally Hawkins ( foto Pathé Film)
The Lost King - Sally Hawkins ( foto Pathé Film)

La nostra recensione di The Lost King, il nuovo film di Stephen Frears presentato nella sezione Grand Public della Festa del Cinema di Roma, con una meravigliosa Sally Hawkins a caccia dei resti di Riccardo III

Alla 17ª Festa del Cinema di Roma è tempo di grandi re con The Lost King. Sally Hawkins e il regista Stephen Frears ci raccontano la storia (vera) della ricerca delle spoglie di re Riccardo III di York, ingiustamente condannato dalla Storia e dal Bardo come un re crude e sanguinario.

Il mio regno per un cavallo!

Philippa Langley (Sally Hawkins) è una donna comune con due figli preadolescenti e un ex marito, John (Steve Coogan), con cui ancora condivide il loro piccolo appartamento. Affetta da una rara malattia che causa spossatezza cronica e che la penalizza anche sul lavoro, un giorno assiste ad uno spettacolo teatrale su Riccardo III  tratto da William Shakespeare e decide  così di approfondire la figura del sovrano morto nel 1485. Decide così di riabilitarne l’immagine, messa in ombra dall’opera del grande scrittore, e dopo alcune ricerche arriva alla convinzione che il re fosse stato sepolto nei pressi di un’antica chiesa che si troverebbe sepolta sotto la città di Leicester. Grazie all’aiuto della “Richard III Society” e del professore universitario Richard Buckley (Mark Addy) che si appassiona alla sua ricerca, la donna apre una raccolta fondi per dare il via allo scavo e per fare finalmente luce sulla verità.

The Lost King - Steve Coogan e Sally Hawkins ( foto Pathé Film)
The Lost King – Steve Coogan e Sally Hawkins ( foto Pathé Film)

Disseppellire la verità

Qual è il prezzo di una reputazione? Il povero Riccardo III (interpretato qui da Harry Lloyd) non è certamente il primo personaggio storico ad essere stato vittima di quella che oggi chiameremmo una shitstorm, ma sicuramente è uno dei più conosciuti grazie anche al ritratto poco lusinghiero che Shakespeare ne fece poco più di un secolo dopo la sua morte. Certo, allora era molto più facile credere alle fake news e lo status popolare di cui il Bardo godeva già tra i suoi contemporanei non ha aiutato a far emergere dubbi a proposito della sua rappresentazione, però ci sono voluti oltre quattro secoli perché la figura di questo re venisse riabilitata agli occhi della Storia. Da questa premessa parte The Lost King, e non solo perché è Riccardo III a dover essere riabilitato ma anche la sua stessa protagonista. Entrambi condividono infatti la malattia (lui la scoliosi, lei l’encefalomielite mialgica), la poca considerazione all’interno delle rispettive società, la volontà di essere ricordati per qualcosa d’importante e infine la grande determinazione. In fondo è a Riccardo III in persona che dobbiamo un fondamento giuridico e sociale come la presunzione d’innocenza fino a prova contraria, e Philippa si batte in fondo per questo principio.

The Lost King - Sally Hawkins e Mark Addy ( foto Pathé Film)
The Lost King – Sally Hawkins e Mark Addy ( foto Pathé Film)

Il valore di un uomo e di una donna

The Lost King è prima di tutto un film sul valore. Philippa non viene valorizzata nel suo lavoro, non viene valorizzata a sufficienza come madre e soprattutto non viene valorizzata a sufficienza come donna. Ma anche Riccardo III si ritrovò stretto nella spire dei pettegolezzi e delle maldicerie ordita dai Tudor, i quali hanno cancellato tutto ciò che di buono aveva fatto per il suo regno per dipingerlo come un usurpatore e un assassino. Riccardo e Philippa sono due facce della stessa medaglie, due persone che hanno bisogno che qualcuno le tiri su, che dia loro importanza, che ne riconosca le qualità. Il professor Addy e poi successivamente John fanno per Philippa ciò che Philippa fa per Riccardo, disseppellendone totalmente l’onore e ricoprendo ciò che resta di nuova luce. Dare valore alle persone, anche a quelle che sono morte centinaia di anni fa e la cui memoria vorremmo cancellare per via di un falso pregiudizio è l’unica strada, forse, per comprendere il senso della Storia e del Tempo.

The Lost King - Sally Hawkins e Steve Coogan ( foto Pathé Film)
The Lost King – Sally Hawkins e Steve Coogan ( foto Pathé Film)

La visione tra le visioni

Nel corso del film Philippa si ritrova spesso ad avere delle visioni di Riccardo. Se all’inizio il re non le parla ad un certo punto decide invece di farlo, anche se con frasi brevi, con la conseguenza che Philippa riesce ad avvicinarsi ancora di più emotivamente a lui per perorare con ancora più passione la sua causa. Quella di Philippa è una visione, un’intuizione o un presentimento (come lo chiama lei) che però non nasce per caso. In un certo senso, almeno nella finzione filmica, è come se Riccardo avesse scelto lei e l’avesse guidata per via delle affinità tra i due personaggi. Philippa è una donna con una visione forte del mondo, determinata, che non vuole farsi mettere i piedi in testa da nessuno e Sally Hawkins le regala una dolcezza, una durezza e una profondità di sguardo tutte assieme di grande bellezza.

A Stephen Frears e al suo sceneggiatore Jeff Pope interessa però anche raccontare i veri usurpatori: i potenti, quelli che possono piegare la verità ai loro scopi, quelli che commettono errori e se la passano liscia. Quelli che, mentre una donna da sola contro molti ha appena fatto una delle scoperte archeologiche più importanti di questo secolo, stanno sorridenti davanti ad una telecamera prendendosene il merito. Loro sì, che meritano la gogna eterna.

The Lost King - Sally Hawkins ( foto Pathé Film) (2)
The Lost King – Sally Hawkins ( foto Pathé Film)

The Lost King. Regia di Stephen Frears con Sally Hawkins, Steve Coogan, Mark Addy e Harry Lloyd, uscirà nelle sale prossimamente distribuito da Lucky Red

VOTO:

Tre stelle e mezzo

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