La nostra recensione di Backstage – Dietro le quinte, un film che mette in luce il talento teatrale di nove giovani artisti semi-sconosciuti in stile Saranno Famosi
Realizzare un sogno
111 ragazzi dai 16 ai 25 anni si presentano alle audizioni di un nuovo spettacolo che debutterà al Teatro Sistina di Roma. Hanno talento, determinazione e hanno tutti lo stesso sogno: diventare artisti di successo. Vengono scelti in nove ma l’emozione dura poco perché i ruoli disponibili sono soltanto quattro. Inizia così per loro una settimana di audizioni e prove senza sosta, una settimana per dimostrare al cinico regista James D’Onofrio (interpretato da Giulio Pampiglione) chi davvero merita di far parte dello show. Si sfideranno, saranno rivali, ma anche amici e complici nel percorso che li condurrà alla realizzazione del loro più grande desiderio.
Dietro le quinte
Backstage – Dietro le quinte prova a raccontare tutto ciò che sta alla base dello spettacolo che lo spettatore si gode a teatro, comodamente seduto sulla poltrona. Per farlo sceglie nove protagonisti, ognuno con le proprie doti artistiche ma anche con il proprio vissuto, proponendo così uno spaccato vivace ed eterogeneo. In questo, tuttavia, rimane troppo in superficie. Così, alla fine del film, quei nove ragazzi sembra quasi di non averli conosciuti.
Ragazzi ricchi di talento
Peccato, perché la scelta più vincente risiede proprio nell’aver pescato giovani provenienti perlopiù dal teatro, con volti sconosciuti ma un innegabile talento. Ciò premia senza dubbio dal punto di vista qualitativo: probabilmente molti di loro avranno l’occasione di cimentarsi in altri lungometraggi, con personaggi più intensi e storie meglio strutturate. Stavolta devono invece accontentarsi di un film leggero ma certamente non memorabile.
Minoranze ad ogni costo
Una forzatura che salta immediatamente all’occhio è il desiderio di rappresentare tutte le minoranze sociali. Ad ogni costo. C’è un ragazzo con due mamme (Irene Ferri e Jane Alexander), un’altra che ha un genitore in carcere, una coppia interrazziale, un regista tetraplegico, c’è chi fatica a convivere con la propria omosessualità e chi invece deve ancora scoprirla: molta carne al fuoco, senza il tempo né l’intenzione di approfondirla. Stesso discorso per la vita di teatro. Backstage non riesce a descrivere i sacrifici, la voglia di emergere, la necessità di studiare o l’inevitabile rivalità tra artisti che si contendono una parte.
Un film debole
Decisamente forzata anche la figura dell’aiuto regista scontroso e dispotico che tratta male i ragazzi senza alcun motivo (interpretato da Giulio Forges Davanzati), per il solo gusto di farlo. Così facendo, molti dei personaggi vengono ridotti a poco più di una macchietta e non riescono a risultare né convincenti né tanto meno efficaci. Di buono resta la colonna sonora con influenze anni ’90 (da Frankie hi-nr a Carmen Consoli) e soprattutto le performance dei ragazzi, che come già sottolineato rappresentano l’unica nota davvero positiva di un film altrimenti debole.
Backstage – Dietro le quinte, distribuito da Eagle Pictures, è disponibile su Prime Video dal 13 ottobre. Diretto da Cosimo Alemà, il cast è formato da Giuseppe Futia, Beatrice Dellacasa, Riccardo Suarez, Geneme Tonini, Aurora Moroni, Ilaria Nestovito, Gianmarco Galati, Yuri Pascale, Matteo Giunchi, Giulio Pampiglione, Giulio Forges Davanzati, Irene Ferri, Jane Alexander e Adolfo Margiotta.