Rebecca, recensione: il nuovo film Netflix regge il paragone con Hitchcock

Rebecca, recensione

La recensione di Rebecca, il film prodotto e distribuito da Netflix con Lily James, Armie Hammer e Kristin Scott Thomas: una versione più moderna del capolavoro di Hitchcock, ben fatto e in cui la tensione fa il suo lavoro

La vita a Manderley

Monte Carlo, anni ’30-’40: la dama di compagnia (Lily James) della ricca signora Van Hopper (Ann Dowd) conosce l’aristocratico Maxim de Winter (Armie Hammer), vedovo da circa un anno della moglie Rebecca. L’uomo si sente attratto fin da subito dalla giovane donna, della quale apprezza freschezza e spontaneità. Tra i due nasce un’intensa storia d’amore che li conduce presto al matrimonio. Dopo una romantica luna di miele, i neo-sposi tornano a casa nella maestosa residenza di Manderley. L’idillio però si trasforma ben presto in un incubo: nella casa si sente la presenza opprimente della defunta Rebecca, da tutti descritta come la più bella creatura che sia mai nata. La seconda signora de Winter vive difficoltà crescenti e viene sottoposta ad un confronto continuo con il fantasma della prima moglie. A renderle la vita difficile è soprattutto la signora Danvers (Kristin Scott Thomas), la governante, determinata a destabilizzarla in ogni modo poiché non accetta queste seconde nozze.

Un’altra Rebecca

Il romanzo di Daphne Du Maurier dà vita ad un nuovo film, dopo la celebre trasposizione cinematografica di Alfred Hitchcock datata 1940. L’intento tuttavia non è quello di mettere in scena un vero e proprio remake, bensì di creare qualcosa di diverso. In questo l’obiettivo è solo parzialmente riuscito, visto che molte scene e molti dialoghi sembrano davvero attingersi al celebre predecessore del maestro del brivido. L’evoluzione delle tecniche cinematografiche, tuttavia, si fa sentire. È così che il film diretto da Ben Wheatley riesce a dare qualcosa in più nella resa e nella fotografia.

Rebecca: Lily James e Armie Hammer
Lily James e Armie Hammer

Tempi dilatati

Lo svolgimento è piuttosto veloce nella prima mezz’ora, ma i tempi tendono a dilatarsi man mano che si va avanti con la storia. La scelta senz’altro premia, in quanto riesce a rendere molto bene la sensazione di ansia e oppressione vissute dalla protagonista. Lily James, nel ruolo che un tempo fu di Joan Fontaine, si cala nella parte e appare fragile e ingenua al punto giusto. La vera star del film, tuttavia, è l’algida Kristin Scott Thomas, che mette in scena una perfetta governante Danvers. Dalle espressioni alla postura, la sua interpretazione non lascia davvero nulla al caso.

Un film ben fatto

Perde qualcosa Armie Hammer, frenato in alcuni aspetti e incapace di reggere il confronto con le sue controparti femminili (complice anche il paragone azzardato con quel Laurence Oliver della versione hitchcockiana). Il finale è la parte che maggiormente si differenzia dal precedente film. La virata processuale e l’epilogo della storia d’amore tra i due protagonisti sono in linea con la modernità della pellicola. Apprezzabile anche l’evoluzione dei personaggi, ben evidenziata proprio nella fase finale della storia. Per quanto il genio di Hitchcock sia difficile da eguagliare, la pellicola diretta da Wheatley risulta quindi solida, ben strutturata, piacevole e dalla pregevole fattura.

Rebecca è disponibile su Netflix a partire dal 21 ottobre 2020.

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