Addio a Enzo Garinei, grande caratterista da Totò ai cult anni ’80, e mito di Aggiungi un posto a tavola

Enzo Garinei (foto Ivan Zingariello)
Enzo Garinei (foto Ivan Zingariello)

È morto a 96 anni Enzo Garinei, storico caratterista del cinema, mito del teatro, doppiatore, fratello di Pietro: dai film di Totò ai cult Banana Joe e Il ragazzo di campagna, i doppiaggi di George Jefferson e Stanlio, le commedie musicali e le tante edizioni di Aggiungi un posto a tavola

Si è spento all’età di 96 anni Enzo Garinei, celebre caratterista del cinema italiano, attore di teatro e doppiatore, fratello di Pietro del celebre duo autoriale Garinei e Giovannini.

Nato a Roma il 4 maggio 1926, Garinei si forma al Cut – Centro Universitario Teatrale. Interpreta oltre 110 tra film, sceneggiati e serie tv. Ben 13 i titoli accanto a Totò, con cui inizia la sua carriera cinematografica nel 1949: da Totò le mokò a Totò e Carolina, da Totò terzo uomo a Totò cerca moglie. Di lui ha detto nella sua autobiografia: “Con Totò l’importante era chiamarlo sempre Principe“.

Nel cinema partecipa a decine di film, soprattutto commedie all’italiana, in particolare tra il 1955 e il 1970, con tante pellicole dirette da Mario Mattoli, Carlo Ludovico Bragaglia, Luigi Zampa, Mario Amendola, e tra il 1980 e il 1984, con diversi cult tra cui Pierino contro tutti (1981) con Alvaro Vitali, Innamorato pazzo (1981) con Adriano Celentano, Banana Joe (1982) di Steno con Bud Spencer.

E poi ancora Il ragazzo di campagna (1984) con Renato Pozzetto al quale affitta il microscopico monolocale, Delitto in Formula Uno e Delitto al Blue Gay (1984) entrambi con Tomas Milian. L’ultimo film l’anno scorso, Rido perché ti amo, di Paolo Ruffini.

All’attività cinematografica alterna la televisione, con sceneggiati come Il giornalino di Gian Burrasca (1964) di Lina Wertmüller e Scaramouche (1965) di Daniele D’Anza, e i caroselli pubblicitari, spesso nei panni di mariti: di Virna Lisi in quello del dentifricio Chlorodont, di Delia Scala in quello dei prodotti Ciccarelli (Pasta del Capitano e Cera di Cupra), di Grazia Maria Spina in quello del dentifricio Macleens.

E poi ancora serie e sitcom, dal collega d’ufficio di Giandomenico Fracchia – Sogni proibiti di uno di noi (1975) con Paolo Villaggio al portiere Pietro di Casa dolce casa (1992-94) con Gianfranco D’Angelo, dal vicino di casa Barozzi de Io e la mamma (1997-1998) con Delia Scala e Gerry Scotti all’arzillo Libonati di Non ho l’età (2001-02) con Marco Columbro, fino a guest star in un episodio di Don Matteo 9 (2014) con Terence Hill.

Diversi anche i doppiaggi di Enzo Garinei, tra i più celebri George Jefferson (interpretato da Sherman Hemsley) della sitcom I Jefferson (1975-1985) e Stan Laurel nei ridoppiaggi di metà anni ’80 di film e comiche di Stanlio e Ollio, in coppia con Giorgio Ariani, da Gli allegri eroi a I fanciulli del West.

In teatro è ovviamente presente in numerose commedie musicali di Garinei e Giovannini al Teatro Sistina, da Tobia candida spia con Renato Rascel a Cielo mio marito con Gino Bramieri, da Assurdamente vostri con Sandra Mondaini ad Accendiamo la lampada con Johnny Dorelli, ma soprattutto Alleluja brava gente con Renato Rascel e Gigi Proietti prima e con Massimo Ghini e Rodolfo Laganà poi, e ben cinque edizioni di Aggiungi un posto a tavola, prima nel ruolo del sindaco (dal 2002 al 2013) e poi come voce di Dio (dal 2017 al 2022), ultimo ruolo da lui interpretato ed accolto ad ogni replica da calorosi applausi e standing ovation.

Appena due mesi fa è stata pubblicata la sua autobiografia, Io c’ero. Il protagonismo del caratterista, a cura di Laura De Luca (Armando Editore). Parlando dei tanti colleghi che non ci sono più disse: “Per tutti ho una grande nostalgia. Mi mancano anche le litigate, le cattiverie. E qualche volta mi dico: ‘chissà che meraviglioso spettacolo continuano a fare, su in cielo’. È il paradiso no?’

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