Fabbricante di Lacrime, recensione del film Netflix tratto dal bestseller di Erin Doom

La recensione di Fabbricante di Lacrime con Caterina Ferioli e Simone Baldasseroni: tratto dal bestseller di Erin Doom, un teen movie che arriva su Netflix per replicare il successo raccolto in libreria

Nica e Rigel

Tra le mura del Grave, l’orfanotrofio gestito dall’austera Margaret (Sabrina Paravicini) in cui Nica (Caterina Ferioli) è cresciuta, si racconta da sempre una leggenda: quella del Fabbricante di Lacrime, un misterioso artigiano, capace di forgiare e donare tutte le emozioni – sia negative che positive – che abitano il cuore degli uomini. Ma a 17 anni per Nica è giunto il momento di lasciarsi alle spalle le favole. Il suo sogno più grande, sta per avverarsi: i coniugi Milligan (Roberta Rovelli e Orlando Cinque) hanno avviato le pratiche per l’adozione e sono pronti a donarle la famiglia che ha sempre desiderato.

Nella nuova casa, però, Nica non è da sola. Insieme a lei viene portato via dal Grave anche Rigel (Simone Baldasseroni), un orfano inquieto e misterioso. Rigel è intelligente, suona il pianoforte come un demone incantatore ed è dotato di una bellezza in grado di ammaliare. Anche se Nica e Rigel sono uniti da un passato comune, la convivenza tra loro sembra impossibile… ma gentilezza e rabbia sono solo due diversi modi di combattere il dolore e saranno destinati a diventare l’una per l’altro proprio quel Fabbricante di Lacrime della leggenda. Al Fabbricante non puoi mentire e loro dovranno trovare il coraggio di accettare quella forza che li attrae che si chiama amore.

Cos’è il Fabbricante di Lacrime

Tratto dall’omonimo bestseller di Erin Doom edito da Magazzini Salani, Fabbricante di Lacrime comincia il suo racconto con uno stile tendente al fantasy. Si parla di emozioni, quelle di una leggenda conosciuta da tutti i ragazzi del Grave e in cui le persone non possono più provarne. È proprio per questo che si rivolgono al Fabbricante di Lacrime, un artigiano che può mettere cristalli di lacrime direttamente nei loro occhi, permettendo così di tornare a commuoversi, turbarsi, sentirsi vivi. Nica e Rigel solo ciascuna il Fabbricante di Lacrime dell’altro, e con ogni probabilità è stato proprio questo tripudio di sentimenti a conquistare una così vasta platea di giovani lettori.

Il cast

Caterina Ferioli e Simone Baldasseroni prestano il volto ai due protagonisti Nica e Rigel. Faccia pulita ed angelica per la prima, fascino tenebroso per il secondo, i due giovani attori hanno tutte le carte in regola per portano a termine il compito e piacere ai giovanissimi. Ben riuscito soprattutto il personaggio di Adeline, interpretato da Eco Andriolo, che spicca per bizzarra simpatia oltre che per empatia. Scritto da Eleonora Fiorini e Alessandro Genovesi, che ne cura anche la regia, il film si rivela di certo molto evocativo. “Nica” significa farfalla e “Rigel” è il nome di una stella, solo per fare un esempio, e tali dettagli hanno un peso nella trama. Nessun dettaglio è affidato al caso, proprio come ci si aspetta d’altronde da qualsiasi lungometraggio tratto da un romanzo.

Personaggi italiani, ambientazione americana

E la pellicola in effetti sembra destinata a dividere proprio come il libro dal quale è tratto, visto che c’è chi lo ha amato profondamente e chi ha evidenziato, oltre ad una superficialità di fondo, un innegabile difetto: personaggi tanto italiani in un’ambientazione tanto americana fatta di college, rose nell’armadietto, balli a tema e così via. Tutto questo va bene per un teen movie leggero e romantico che si fa vedere senza problemi, ma alcuni passaggi fanno fatica a risultare credibili. Piacevole la colonna sonora, con le musiche di Andrea Farri e brani popolari tagliati su misura per i giovanissimi.

3 stelle e mezza