Boiling Point – Il disastro è servito, recensione: un thriller culinario che funziona

Stephen Graham - Boiling Point - Il disastro è servito
Stephen Graham - Boiling Point - Il disastro è servito

La recensione di Boiling Point – Il disastro è servito, thriller britannico ambientato nel mondo dell’alta cucina: una storia ben scritta, in cui la tensione sale fino al punto di non ritorno

Una serata cominciata male

In uno dei ristoranti più alla moda di Londra, nella sera più movimentata dell’anno, il talentoso capo chef Andy Jones (Stephen Graham) è sul filo di un rasoio mentre crisi personali e professionali minacciano di distruggere tutto ciò per cui ha sempre lavorato. La visita a sorpresa di un ispettore sanitario mette il personale in difficoltà e Andy fa il possibile per attenuare le tensioni.

Un unico lungo piano sequenza

Boiling Point – Il disastro è servito (e qui sarebbe doveroso mandare un appello a chi ha scelto il titolo italiano, completamente fuorviante) è il secondo lungometraggio di Philip Barrantini. Attraverso un unico lungo piano sequenza, il regista fornisce una sua descrizione del mondo dell’alta cucina. Questa viene descritta attraverso un’ottica attenta, capace di concentrarsi sui suoi valori fondanti: disciplina, collaborazione, cura dei dettagli. Il ristorante in cui è ambientata la sceneggiatura è ben rodato ma deve fare i conti con una serie di imprevisti – dalla fallimentare visita di un ispettore sanitario alla grave allergia di una cliente – oltre che con i vissuti dei singoli personaggi. Sono proprio quei dettagli a dare credibilità alla storia e a far sì che non risulti mai piatta.

Vinette Robinson, Ray Panthaki, Hannah Walters e Alex Heath - Boiling Point - Il disastro è servito
Vinette Robinson, Ray Panthaki, Hannah Walters e Alex Heath – Boiling Point – Il disastro è servito

Il Boiling Point di uno chef

La vita dello chef Andy – interpretato egregiamente da Stephen Graham, già nominato ai BAFTA 2022 per questo ruolo – resta al centro della vicenda con tutte le sue ombre. L’uomo appare in difficoltà sin dal principio ma la situazione è destinata a peggiorare minuto dopo minuto. Le ragioni verranno a galla e coinvolgeranno dipendenze, questioni familiari e problemi economici. Le pressioni arriveranno quindi da più fronti e porteranno lo chef al suo “boiling point”. In maniera del tutto naturale, la sceneggiatura riesce ad inserire molte altre tematiche sfruttando i suoi numerosi personaggi: razzismo, gelosie, complessi, difficoltà personali, omosessualità e molto altro ancora.

Impianto teatrale

Piacevole l’impianto teatrale scelto per la pellicola. L’intera vicenda ha luogo nelle medesime quattro mura, eppure il ritmo sostenuto dei dialoghi non fa mai calare l’attenzione. Lo stile British è evidente, nell’accezione migliore del termine. La BBC sembra aver confermato la realizzazione di una serie tv sequel che potrebbe continuare a raccontare le vicende di questa rovinosa cucina: i presupposti non mancano, perché la visione del film incuriosisce e lascia spazio a diverse questioni che sarebbe interessante approfondire.

Boiling Point – Il disastro è servito, distribuito da Arthouse, nuovo progetto editoriale di I Wonder Pictures, arriva nelle sale italiane il 10 novembre 2022. Diretto da Philip Barrantini, il cast è formato da Stephen Graham, Vinette RobinsonJason Flemyng, Ray Panthaki, Hannah Walters, Alex Heath e Malachi Kirby.

VOTO:
3 stelle e mezza

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci qui il tuo nome