The Strangers: Prey at Night è un horror ben scritto e girato, con molto da dire, che si perde in una trama ridotta ai minimi termini.
The Strangers
Cindy (Christina Hendricks) e suo marito Mike (Martin Henderson) decidono di fare un viaggio in roulotte con i loro due figli adolescenti, la ribelle Kinsey (Bailee Madison) e Luke (Lewi Pullman). Quella che inizia come una come una gita familiare si trasforma presto nel loro peggior incubo. All’arrivo in un camping abbandonato, nel buio della notte, tre psicopatici mascherati, con inspiegabili intenti omicidi, faranno loro visita per spingerli oltre il limite umano. The Strangers: Prey at Night è ispirato a The Strangers di Bryan Bertino, film di dieci anni fa, con Liv Tyler e Scott Speedman. Come nel film originale, i personaggi principali sono più che semplici pedine di un gioco sanguinario. “Il film originale, The Strangers, si differenziava dal tipico film home-invasion perché creava una relazione tra i personaggi, cosa che lo rendeva più efficace quando comparivano gli spaventosi intrusi”, afferma il produttore James Harris, e continua “Anche in questo film abbiamo voluto che il pubblico si affezionasse ai personaggi fin da subito, questo è un elemento importantissimo per aumentare la suspense e far crescere la paura”.
Principio di casualità
Nel film è la casualità con cui questi soggetti scelgono le loro vittime che fa aumentare la paura, nessuno è al sicuro in questo mondo. La paura di trovarsi di fronte a tre persone, che non conosci nemmeno, che fanno cose senza alcun motivo, che essenzialmente commettono atti orribili senza senso è terrificante e l’atmosfera del film fa leva proprio su questo, influenzando la psiche dei personaggi essi si sentono soli e perduti ancor prima di essere morti, essersi trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato fa leva sulle loro paure e su quelle dello spettatore.

Un horror che non decolla
The Strangers: Prey at Night sfrutta le tecniche del genere per creare un’atmosfera inquietante e surreale, partendo da una situazione strana e disturbante che si offre come un’ottimo punto di partenza per far decollare il film verso un discorso più coinvolgente e impegnato che si perde nell’incapacità della trama di ampliare la storia. Gli “strangers” sono simulacri vuoti, uomini e donne coperti da maschere il cui unico obiettivo è uccidere e massacrare, ma a quale scopo ? Il film non rivela nulla su questi assassini, limitandosi a mostrarli mentre uccidono e inseguono, animati dal male più puro. I personaggi al contrario, nonostante accennati sono ben costruiti e molte delle vicende che ruotano intorno ad essi restano sospese proprio per portare lo spettatore a scovare lungo tutto il film, messaggi che possano dargli informazioni su cosa è successo per farli trasferire e chi sono questi Strangers che tanto li vogliono uccidere.
Un contrappeso sonoro
L’utilizzo delle musiche e del sonoro nel film è decisamente uno degli aspetti più interessanti e riusciti, il silenzio misura il ritmo, la tensione e la paura dei protagonisti e dello spettatore che inevitabilmente si ritrova coinvolto in questa lotta per la sopravvivenza. Gli Strangers non proferiscono quasi parola, solo i coltelli, l’ascia e i loro corpi si muovono nello spazio, animati dalla follia e dal piacere di uccidere. Le canzoni sono abilmente sfruttate come contrappeso opposto alla drammaticità delle situazioni, creando una sospensione narrativa e temporale che dilata i tempi. In sintesi, un horror riuscito a metà, che aveva molto da dire ma si perde in una sceneggiatura ridotta ai minimi termini, trasformando il film in una lotta per la sopravvivenza che inquieta e angoscia fino a che non esci dalla sala.
The Strangers: Prey at Night è dal 31 maggio nelle sale, diretto da Johannes Roberts con Christina Hendricks, Martin Henderson, Bailee Madison, distribuito da Notorius Pictures.