Strange World – Un mondo misterioso, recensione: il 61° classico Disney tra famiglia e ambiente

Strange World Un mondo misterioso - Ethan e Searcher Cade (foto Walt Disney Italia)
Strange World Un mondo misterioso - Ethan e Searcher Cade (foto Walt Disney Italia)

La recensione di Strange World – Un mondo misterioso, il 61° classico Disney con le voci di Francesco Pannofino e Marco Bocci: un viaggio incredibile per salvare l’ambiente e la propria famiglia

Sta per arrivare nelle sale Strange World – Un mondo misterioso, il 61° classico del canone Disney diretto dal regista premio Oscar Don Hall (Big Hero 6) con le voci originali di Jake Gyllenhaal e Dennis Quaid e quelle italiane di Francesco PannofinoMarco Bocci e la canzone originale interpretata da Michele Bravi. Un film d’animazione che parla di famiglia, di difesa dell’ambiente ma soprattutto di apertura nei confronti dei bisogni e dei desideri altrui, senza pregiudizi né ostinazione.

Viaggio al centro di Avalonia

Searcher Clade (Marco Bocci) è un contadino che, durante una spedizione venticinque anni prima insieme al padre Jaeger (Francesco Pannofino), ha scoperto il Pando, ovvero una misteriosa forma di energia derivata direttamente da alcune piante. Lo coltiva così nella sua enorme tenuta, in cui abita assieme alla moglie Meridian (Lucy Campeti) e al figlio Ethan (Lorenzo Crisci), che ha una cotta per un suo compagno di scuola di nome Diazo e che non è poi così sicuro di voler seguire le orme paterne. Quando però il Pando comincia misteriosamente a spegnersi lasciando tutta Avalonia al buio, Searcher sarà obbligato a seguire la sua vecchia compagna di spedizione Callisto Mal (Valentina Stredini) e il suo team al centro di Avalonia, dove scopriranno un mondo incredibile popolato da strane creature. Searcher verrà seguito a sua insaputa (almeno inizialmente) da Ethan e da Meridian, e il loro viaggio li porterà a vivere una serie di avventure sempre più rocambolesche mentre cercheranno di capire come riattivare il Pando. Nulla però è quello che sembra.

Strange World Un mondo misterioso - Jaeger, Searcher ed Ethan Clade (foto Walt Disney Italia)
Strange World Un mondo misterioso – Jaeger, Searcher ed Ethan Clade (foto Walt Disney Italia)

La rappresentazione è tutto

Strange World – Un mondo misterioso farà o ha già fatto la storia come primo film della Disney in cui è presente un personaggio (seppur non propriamente protagonista) apertamente gay. Quello che però incuriosisce maggiormente è come il mondo narrativo intorno al personaggio di Ethan sia un mondo in cui l’inclusività e l’armonia tra etnie, culture e orientamenti sessuali diversi siano state portate quasi allo stremo, come a voler fare ammenda per i tanti momenti della storia passata in cui la rappresentazione è stata carente o nel migliore dei casi approssimativa. Qui invece c’è spazio un po’ per tutti e la sensazione, pur riconoscendo l’assoluta bontà e genuinità dell’operazione, è che questa rappresentazione venga un po’ seppellita da una storia che non la valorizza né sotto l’aspetto puramente diegetico e né tanto meno sotto quello tematico. La storia d’amore di Ethan infatti non svolge mai davvero un ruolo di primo piano nell’evolversi della vicenda, e non è neanche strettamente legata al tema del film che non ha nulla a che vedere con l’accettazione ma bensì con la mancanza di connessione coi bisogni e i desideri altrui. Ed è un po’ uno spreco, viste le premesse.

Strange World Un mondo misterioso - Ethan Clade (foto Walt Disney Italia)
Strange World Un mondo misterioso – Ethan Clade (foto Walt Disney Italia)

Una storia amica della natura

In un turning point chiave del film il personaggio di Searcher riuscirà a capire qualcosa di molto importante sul vero senso della loro missione, e sarà perciò costretto a prendere una decisione che potrebbe impattare non solo il suo futuro o quello della sua famiglia, ma dell’intera Avalonia. Questa epifania però non è frutto del caso, ma è profondamente legata al tema del film e funge un po’ da monito per lo spettatore, perché saper vedere le cose con occhi diversi vuol dire anche imparare ad annullare il pregiudizio. In questo senso la storia che Strange World – Un mondo misterioso ci racconta ha a che vedere sì con la necessità di salvaguardare un intero ecosistema naturale che ci nutre e che ci tiene in vita, ma anche con la volontà di rinunciare a ciò che ci sembra indispensabile per amore di quello stesso ecosistema. Un meccanismo di sacrificio e cambiamento che avvia una nuova fase di rinascita, ma anche una dichiarazione d’intenti fin troppo chiara sull’importanza del dialogo e della connessione. Con le altre persone, con le cose. Con noi stessi.

Strange World Un mondo misterioso - Searcher Clade (foto Walt Disney Italia)
Strange World Un mondo misterioso – Searcher Clade (foto Walt Disney Italia)

Un mondo misterioso ci aspetta

Strange World – Un mondo misterioso rimane comunque, e prima di tutto, un gigantesco e coloratissimo film per famiglie in cui sono l’avventura, le creature affascinanti e bizzarre, i mondi a metà strada tra Jules Verne e M.C. Escher a dominare la storia e a regalarle ritmo. Quel che rimane alla fine di quasi 100 minuti di inseguimenti volanti e non, di salti nel vuoto, esplosioni, lotte contro mostri ostili e situazioni potenzialmente letali è però la storia di un padre (o meglio due) che devono avvicinarsi in modo nuovo al proprio figlio e di un figlio (o meglio due) che devono arrivare a comprendere quanto sia difficile per un uomo dover trascorrere la vita all’ombra del proprio padre. Lo è stato per Searcher, lo sarà per Ethan. Ma in fondo il senso dell’avventura è proprio lì, nelle nuove consapevolezze: non importa quanto profondamente ci sentiamo diversi o inadeguati, la cosa importante è che non siamo i soli al mondo. E allora ben vengano i mondi misteriosi e strani, le creature coi tentacoli o i pipistrelli fluorescenti, perché fanno parte di qualcosa che è più grande di noi e che non comprendiamo ancora, ma che dovremo sforzarci di comprendere prima o poi. Anche questa dopotutto è un’avventura.

Strange World Un mondo misterioso - Ethan, Meridian e Searcher Clade (foto Walt Disney Italia)
Strange World Un mondo misterioso – Ethan, Meridian e Searcher Clade (foto Walt Disney Italia)

Ancora una volta un antagonista non c’è

Jaeger, Searcher ed Ethan sono il prodotto di tre generazioni diverse, diversissime tra loro ma accomunate dallo stesso ardente desiderio di esplorare, di sapere, di capire. Poiché la mentalità di Jaeger e Searcher si rivela essere (fin troppo) aperta nei confronti di questo nuovo mondo di cui Ethan fa parte, è però chiaro come manchi un elemento di conflitto esterno a questo Strange World – Un mondo misterioso, perché non bastano il conflitto interno dei due protagonisti o quello ambientale a rendere fino in fondo il senso di minaccia o ad alzare la posta in gioco. Questa tendenza che la casa del topo sta avendo da alcuni anni a questa parte è però un’arma a doppio taglio che, come in questo caso, penalizza il film oltre i suoi effettivi demeriti. Manca infatti un personaggio contro-tematico forte, un agente del caos in grado di far detonare il conflitto; un po’ come per  tutto il resto il film di Don Hall si accontenta di abbozzare, di giocare con le nostre aspettative per poi a volte disilluderle, di farci salire su un roller coaster che però presenta meno avvitamenti o giri della morte di quanti avremmo desiderato. Il viaggio nel cuore di Avalonia tutto sommato diverte e intrattiene, ma quello nel cuore dello spettatore non è altrettanto efficace.

Strange World – Un mondo misterioso. Regia di Don Hall con le voci di Marco Bocci, Francesco Pannofino, Lorenzo Crisci e Lucy Campeti, in uscita nelle sale domani 23 Novembre distribuito da Walt Disney Italia.

VOTO:

Tre stelle

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