I preascolti dei 25 brani in gara al Festival di Sanremo 2022 regalano conferme e anche qualche sorpresa: ecco in anteprima le pagelle di tutte le canzoni del Festival, da Achille Lauro a Rkomi, da Sangiovanni a Morandi, da Elisa a Fabrizio Moro, fino ai favoriti Mahmood & Blanco
Mancano ormai poco più di due settimane alla partenza del Festival di Sanremo 2022 e, dopo l’annuncio delle cinque co-conduttrici, questa mattina abbiamo ascoltato in anteprima i 25 brani in gara, scelti ed introdotti dal direttore artistico Amadeus. Per l’occasione il conduttor ha invitato i giornalisti nel suo studio de I soliti ignoti al Teatro delle Vittorie di Roma, collegato da Milano assieme ai giornalisti meneghini.
La 72ª sarà un’edizione all’insegna della dance (almeno 5 brani sono tutti da ballare) e della radiofonicità, caratteristica tanta agognata da Amadues che dà sempre cerca di dare più ampio respiro alle canzoni in gara al Festival. La maggior parte dei testi si concentra sull’amore e sul sentimento, vissuto, sognato, esaurito, mentre nessuno affronta l’argomento pandemia, tranne (di striscio) Dargen D’Amico, per un Sanremo spensierato e leggero, con Amadeus che lascia intendere sia stata una scelta ben precisa quella del non volere brani a tema Covid. Il livello medio si attesta intorno al 6.5, tra inaspettate vette ed alcune delusioni, e ben 12 esordienti che si preparano a calcare il palco dell’Ariston.
Gli ascolti dei 25 brani in gara
ACHILLE LAURO – DOMENICA (VOTO 5-)
Il primo brano ascoltato stamattina è anche uno dei più deludenti. Achille Lauro, al suo quarto Sanremo consecutivo, propone un pezzo che sembra la demo di Rolls Royce. Poca inventiva, il testo noiosamente “domenicale” non aiuta (ennesima citazione alla Rolls e ai Rolling Stones) e la melodia è appunto la stessa del suo grande successo 2019, praticamente un auto-plagio.
GIUSY FERRERI – MIELE (VOTO 6=)
Per l’ormai veterana dell’Ariston Giusy Ferreri un viaggio un po’ retrò in attesa del ritorno di un amore, che nei ritornelli ripropone il marchio di fabbrica delle hit estive ferreriane, con lo zampino di Takagi & Ketra. Nulla di indimenticabile.
MICHELE BRAVI – INVERNO DEI FIORI (VOTO 6.5)
La ricercata ricerca della felicità del poliedrico Michele Bravi, che vedrete a giorni anche in veste di attore nella serie Amazon Monterossi. Elegante ed emozionale, riflette su umanità, empatia e condivisione.
RKOMI – INSUPERABILE (VOTO 7=)
Ecco il primo, possibile vincitore del Festival. Un rock rappeggiante o un rap rockeggiante, fate voi. Sembra un brano di (e cantato da) Sangiovanni (visto lo zampino di Alessandro La Cava), ma è invece Rkomi: il rapper milanese sforna una hit che farà furore in radio e che, dopo il suo Taxi Driver disco più venduto del 2021, potrebbe fargli raggiungere un altro importante traguardo.
IRAMA – OVUNQUE SARAI (VOTO 4.5)
Dopo le mancate esibizioni causa Covid (altrui) dello scorso anno, Irama ci riprova con una ballad su un amore atteso e lontano, molto classica e che punta ad esaltare le sue doti canore. Il testo, però, è purtroppo bocciato e la media, di conseguenza, impietosa.
NOEMI – TI AMO NON LO SO DIRE (VOTO 6)
Altra veterana del palco dell’Ariston, Noemi racconta le fragilità che si affrontano nel percorso del cambiamento, proponendo una movimentata storia d’amore in cui non si riescono a pronunciare proprio le due “paroline magiche”. Un brano sul genere Avicii, scritto da Mahmood e dal giovanissimo hitmaker Alessandro La Cava.
MASSIMO RANIERI – LETTERA AL DI LÀ DAL MARE (7)
Un ritorno atteso ben 25 anni quello di Massimo Ranieri al Festival che lo vide trionfare nel 1988. Un pianoforte, una nave per l’America con retrogusto partenopeo, e delle sonorità che ricordano la produzione più recente di Renato Zero. La ballad di Ranieri, scritta da Fabio Ilacqua, è sicuramente una delle migliori di quest’anno, e non a caso prende anche l’applauso dalla stampa all’ascolto.
AKA 7EVEN – PERFETTA COSÌ (VOTO (6+)
Dopo l’incoronazione agli MTV EMA 2021 come miglior artista italiano, il 21enne napoletano debutta a Sanremo con una ritmatissima hit radiofonica. Dedicata ad una ragazza non perfetta, ma per questo “bella così”, questa canzone sull’accettazione alla fine si lascia ascoltare.
HIGHSNOB & HU – ABBI CURA DI TE (VOTO 6.5)
Tra i maggiori outsider, la coppia formata dal rapper Highsnob e da Hu (che già lo scorso anno aveva sfiorato il palco di Sanremo Giovani) propone una riflessione su ciò che ruota intorno alla fine di una relazione che, tra le inevitabili sofferenze, ha modo anche di essere ben augurante per il proseguo della vita dell’ormai ex partner. Nonostante un’apparente cupezza, il brano è orecchiabile e potrebbe rappresentare una possibile sorpresa.
IVA ZANICCHI – VOGLIO AMARTI (VOTO 6+)
L’Aquila di Ligonchio torna a 82 anni all’Ariston dopo aver vinto già tre volte il Festival (record femminile), e per la terza volta nel nuovo millennio. La sua malinconica ballad, inevitabilmente classicheggiante, ha però delle interessanti contaminazioni rock. Retrò ma efficace, e poi con quella voce…
EMMA – OGNI VOLTA È COSÌ (VOTO 6.5)
Il tempo passato accanto all’amica-mentore Loredana Bertè si fanno sentire ed Emma, a 10 anni di distanza dalla vittoria con Non è l’inferno, torna al Festival come una delle favorite, presentando una sorta di Sei bellissima 2.0. Scavando nel profondo dell’animo femminile, la ballata sarà indubbiamente una super hit in radio.
DARGEN D’AMICO – DOVE SI BALLA (VOTO 7)
Truzzissimo inno al ballo, anzi al ballare… sempre e comunque e dovunque. Stilisticamente a metà tra Vasco Rossi e Achille Lauro, il “cantautorap” Dargen è l’unico a “sfiorare” nel suo testo la pandemia, interrogandosi sull’assenza di concerti “Senza live, con il pile sul divano” e sui dispositivi di protezione “Che brutta fine le mascherine“. Ma il tutto continuando a ballare, come probabilmente farà anche tutto l’Ariston, domandandosi il perché si viva se non si balla. Sarà la nuova Musica leggera?
YUMAN – ORA E QUI (VOTO 6+)
Il cantautore Yuman è uno dei tre vincitori di Sanremo Giovani che, grazie al regolamento di quest’anno, può confrontarsi con i big. La sua ballata soul è l’inizio di un viaggio, e non a caso le sonorità ricordano da vicino il compianto Alex Baroni, con una spruzzata di Britti.
LA RAPPRESENTANTE DI LISTA – CIAO CIAO (7.5)
“Con le mani.. con le mani.. con le mani.. ciao ciao“. Preparatevi perché dopo la sorpresa dello scorso Festival il duo Veronica Lucchesi e Dario Mangiaracina si candidano a tormentone di quest’edizione. Una scatenata dance elettronica anni ’80 degna della miglior Donatella Rettore, un brano che sarebbe in grado anche di trionfare all’Eurovision Song Contest. Preparate le mani e.. ciao ciao!
LE VIBRAZIONI – TANTISSIMO (VOTO 6)
La band di Francesco Sarcina si prepara al suo quarto Sanremo con un classico rock melodico, che sarebbe potuto essere in gara anche 15/20 anni fa. Le occasioni che perdiamo quando non siamo in contatto con noi stessi e le cicatrici indelebili che queste ci possono lasciare sono il leit motiv del brano.
MATTEO ROMANO – VIRALE (VOTO 6)
Il secondo vincitore di Sanremo Giovani propone un’altra storia d’amore tormentata, con un brano scritto tra gli altri dal giovane Re Mida Alessandro La Cava ed anche da Federico Rossi, ex Benji & Fede. Da riascoltare, chissà che non diventi… virale.
MAHMOOD & BLANCO – BRIVIDI (VOTO 7-)
La storia di un amore al capolinea è il pezzo che rappresenta l’incontro tra i due mondi di Mahmood e Blanco, per un mix esplosivo che li ha subito fatti indicare come favoriti per la vittoria di Sanremo. Ma invece di esplodere, ecco la ballad che non ti aspetti: un pezzo costruito per vincere, ma che va metabolizzato con qualche altro ascolto.
GIANNI MORANDI – APRI TUTTE LE PORTE (VOTO 6)
Due vittorie e due conduzioni del Festival per l’amatissimo Gianni nazionale che torna in gara con un brano scritto da Lorenzo Jovanotti, al bis dopo L’allegria della scorsa estate. Una canzone “balneare”, autentico omaggio al beat anni ’60, orecchiabile ma con un testo che, paradossalmente, è forse il tallone d’Achille dell’operazione.
SANGIOVANNI – FARFALLE (VOTO 6.5)
Una dichiarazione d’amore dance, l’uptempo di Sangiovanni (scritta col suo co-autore di Malibù, Alessandro La Cava). La libertà nei rapporti quotidiani circondato da chi ti lascia respirare, un forte desiderio di normalità, e la libertà di vivere relazioni sane e non tossiche. Indiscussa futura hit in radio.
FABRIZIO MORO – SEI TU (VOTO 6+)
Ennesima dichiarazione d’amore di Sanremo 2022, è stata scritta da Moro per chi in quest’ultimo biennio lo ha salvato dalla depressione. “L’amore è l’unica via d’uscita, è inutile girarci intorno“, dice, e la canta con la consueta intensità.
ELISA – O FORSE SEI TU (VOTO 6)
Ancora amori tormentati per l’intimo brano di Elisa, data come possibile sorpresa. Sempre meravigliosa nell’interpretazione, il suo pezzo è orecchiabile, ma forse nulla di speciale. Da riascoltare e forse rivalutare.
DITONELLAPIAGA E RETTORE – CHIMICA (VOTO 5.5)
24 anni contro 66. L’insolito duo young/old formatosi per l’occasione prende praticamente I Feel Love di Donna Summer, aggiunge riferimenti sessuali ed infiniti ritornelli che giocano sul termine “chimica”. Ne esce uno strano prodotto elettronico-retrò che sicuramente farà ballare in molti e piacerà alle radio, ma scavando sotto la superficie (con 3/5 di brano occupato dal ritornello ad libitum), resta forse troppo poco.
GIOVANNI TRUPPI – TUO PADRE, MIA MADRE, LUCIA (VOTO 6.5)
Per il cantautore più raffinato di questo Festival, una storia d’amore con sonorità più ricercate, tra vecchio e nuovo. Ben cinque autori (tra cui anche Pacifico) per un brano forse ostico e che necessita di ulteriori ascolti, ma che già si candida al Premio della Critica Mia Martini.
TANANAI – SESSO OCCASIONALE (VOTO 6.5)
Il terzo ed ultimo vincitore di Sanremo Giovani propone un brano divertente, che sembra arrivare direttamente dal 1995, ma che funziona. Fra i tre giovani catapultati tra i big è sicuramente il migliore.
ANA MENA – DUECENTOMILA ORE (VOTO 5-)
Pura discoteca estiva per la popstar spagnola, per una hit latina da ascoltare sotto l’ombrellone più che sul palco di Sanremo. Testo di Rocco Hunt, suo compare a suon di dischi di platino vinti insieme, assolutamente dimenticabile, sorseggiando un Cuba Libre.