Quel giorno d’estate di Mikhaël Hers, racconta il dolore con dolcezza e la speranza con malinconia, un inno alla vita attraverso temi drammatici e ampiamente esplorati.
Quel giorno d’estate
Quel giorno d’estate, di Mikhaël Hers, è la storia di David (Vincent Lacoste), giovane che vive a Parigi e sbarca il lunario con piccoli lavoretti occasionali. il suo unico contatto familiare è rappresentato dallo stretto legame con la sorella Sandrine (Ophélia Kolb) e la nipotina di 7 anni Amanda (Isaure Multrier). Un giorno accanto a David si trasferisce Lena (Stacy Martin) e tra i due nasce presto un amore. Tutto sembra andare per il meglio, ma la vita di David viene sconvolta dalla morte improvvisa di Sandrine, durante un attacco terroristico nel cuore di Parigi. Oltre a dover affrontare lo shock e il dolore della perdita di sua sorella, David dovrà prendersi cura della piccola Amanda.
Vite in bilico
Un film costantemente sospeso nel tempo e nello spazio, fermo a quel giorno d’estate, appunto, da cui prende il titolo, il cui un sole splende nella città e decine di persone vengono uccise. Tra lutto e speranza, tra la paura del terrorismo e la distanza necessaria per continuare a vivere quando chi ami non c’è più e quando ciò che accade intorno costringe ad un perenne senso di insicurezza. Amanda, simbolo di un’innocenza e di una felicità perduta, porta il protagonista David a crescere, a fare delle scelte, ad uscire da quello stato di eterna adolescenza in cui viveva prima.
Tematiche con modalità diverse
L’elaborazione del lutto, grande tema del film Quel giorno d’estate, ed esplorato nel cinema molte volte, viene affrontato in una chiave più leggera, ma non per questo superficiale, intensa, ma raccontata e vissuta dagli occhi di un giovane mai cresciuto e di una bambina che ha ancora voglia di sorridere alla vita. Amanda e David si completano a vicenda, vivono dei loro momenti, di quella gioia che solo insieme riescono a trovare. Una riflessione sulla staticità e l’apatia successiva alla perdita di qualcuno: aspettando di riprendersi quando, sembra dirci il regista, l’unico modo per farlo è decidere, scegliere di voltare pagina.
Una regia delicata che accompagna lo spettatore in ogni luogo, soffermandosi su ogni gesto, in un buio cammino verso quella stessa luce che splendeva in quel giorno d’estate, dà al film chiarezza e linearità, ma soprattutto dolcezza, quella dolcezza malinconica sconvolta da eventi ancora molto vicini e sentiti. Quel giorno d’estate, senza mai sfociare nello stile documentaristico o nel così detto film politico, è anche un ritratto della Francia, come un’istantanea che cattura un momento, un secondo, un attimo, prima che svanisca. Una nazione e una città come quella di Parigi, ancora scossa, che vive insicura, ma protesa e speranzosa verso il futuro.
Quel giorno d’estate, diretto da Mikhaël Hers, con Vincent Lacoste, Isaure Multrier, Stacy Martin, Ophélia Kolb, Marianne Basler, uscirà giovedì 30 maggio distribuito da Officine Ubu.