Pier Paolo Pasolini – Una visione nuova, recensione: un ritratto non così inedito ma sentito

Pier Paolo Pasolini - Una visione nuova - Pier Paolo Pasolini (foto di MG Production)
Pier Paolo Pasolini - Una visione nuova - Pier Paolo Pasolini (foto di MG Production)

La recensione di Pier Paolo Pasolini – Una visione nuova, un documentario di Giancarlo Scarchilli dedicato all’intellettuale forse più celebre e celebrato d’Italia, il cui pensiero rimane ancora attuale a 48 anni dalla morte

Arriva nelle sale come evento speciale, da oggi 5 marzo fino a martedì 7 marzo, il nuovo documentario del regista Giancarlo Scarchilli, Pier Paolo Pasolini – Una visione nuova. Dopo il documentario su Troisi un altro grande esponente del cinema italiano, ma nel caso di Pasolini si può parlare più in generale di cultura italiana, viene raccontato tramite coloro che lo hanno più amato in vita e al quale devono gli inizi delle loro carriere.

Pasolini il mecenate

Nel corso della sua vita Pier Paolo Pasolini è stato lo scopritore e in qualche modo il mecenate di tante personalità artistiche italiane, personalità che poi si sarebbero distinte vincendo premi prestigiosi e influenzando la cultura, il cinema, la letteratura italiani per decenni. Quelli di Ennio Morricone, Bernardo Bertolucci, Pupi Avati, Laura Betti, Vincenzo Cerami, Sergio Citti, Dante Ferretti, Danilo Donati e Ninetto Davoli sono solo alcuni dei nomi di una lunga lista di talenti scoperti e valorizzati da Pasolini, ma sono anche tanti i talenti influenzati – seppur indirettamente – dal cinema e dalla letteratura pasoliniana che intervengono in questo documentario. Uno sguardo inedito su Pasolini e sul pasolinismo quello che Giancarlo Scarchilli vuole offrire, lo sguardo tenero di un uomo che celebra il Mito.

Pier Paolo Pasolini - Una visione nuova - Daniele Luchetti e Giancarlo Scarchilli (foto di MG Production)
Pier Paolo Pasolini – Una visione nuova – Daniele Luchetti e Giancarlo Scarchilli (foto di MG Production)

Pasolini ancora oggi

Il ruolo di Pier Paolo Pasolini nel rompere gli schemi del pensiero e della morale comune è ancora oggi, e forse ancora più di ieri, centrale nel panorama culturale e sociale italiano. D’altronde Pasolini è stato forse il primo vero intellettuale italiano a dare voce alle periferie, agli ultimi, agli oppressi, trattandoli non alla stregua di appestati ma con pari dignità rispetto agli appartenenti alla cultura alta. Il pensiero pasoliniano è quindi un pensiero per sua natura livellante, nel senso che annulla la disparità sociale per concentrarsi solo ed esclusivamente sull’esperienza di vita. Giancarlo Scarchilli decide quindi di dare forma e voce a questo pensiero non attraverso le parole di Pasolini stesso, ma attraverso le parole di coloro che lo hanno conosciuto e che soprattutto da lui sono stati allevati, cresciuti, svezzati artisticamente parlando. Per esprimere però al meglio la forza del pensiero pasoliniano si affida ad uno dei suoi primissimi lavori cinematografici, Accattone, un film potente e fuori dalle regole che dà vita e verità a quelle figure tragiche, mitologiche ma terribilmente reali, alle quali Pasolini era affezionato.

Pier Paolo Pasolini - Una visione nuova - Carlo Verdone (foto di MG Production)
Pier Paolo Pasolini – Una visione nuova – Carlo Verdone (foto di MG Production)

Il mondo di Pasolini

La figura umana, politica e artistica del poeta, scrittore e regista friulano viene perciò scomposta in frammenti di vita, in ricordi tralasciati ai posteri da una memoria che è ancora viva, calda e pulsante e che attraverso scrittori, attori, studiosi e registi cresciuti sotto la sua ala o venuti a contatto indirettamente con la sua figura continua ad essere rilevante in molti dei suoi aspetti. Il merito di Pier Paolo Pasolini – Una visione nuova è proprio quello di aver gettato una luce obliqua sul Pasolini pensatore e intellettuale, sul suo pensiero che anticipava i tempi perché in grado di leggere il presente ma anche sulla sua visione della società e del costume italiani; il suo evidente disprezzo per la media borghesia, capace solo di contaminare e imbruttire la verità, il suo rifiuto dell’ipocrisia morale e religiosa, il rapporto controverso con la sua sessualità che è stato esplorato in diverse occasioni in passato. Ne viene quindi fuori un uomo gentile, disponibile all’ascolto e al confronto ma radicale nelle sue opinioni e nella sua visione. In questo, Pier Paolo Pasolini – Una visione nuova ci permette quantomeno di aggiungere un altro tassello al puzzle, ma non di completarlo.

Pier Paolo Pasolini - Una visione nuova - Pupi Avati (foto di MG Production)
Pier Paolo Pasolini – Una visione nuova – Pupi Avati (foto di MG Production)

Un approccio sin troppo amorevole

Il regista Giancarlo Scarchilli nutre verso Pasolini un amore e un’adorazione sconfinati e in Pier Paolo Pasolini – Una visione nuova ogni singola inquadratura trasuda ammirazione, rispetto, quasi deferenza. Non si può certo dire che questa sia un’opera non curata, sin dai tanti e interessanti materiali d’archivio che fanno da intermezzo tra un confronto e l’altro, tra un’intervista e l’altro. Forse però questo amore e quest’ammirazione avrebbero potuto essere tamponati un po’ di più, poiché in alcuni momenti sembra un po’ mancare quello sguardo critico che ogni documentario dovrebbe possedere. Sguardo critico non inteso come valutazione o giudizio rispetto alla materia, ma come capacità di restare sufficientemente staccato da ciò che si racconta per osservarlo con una maggiore ampiezza nello sguardo. Ed è un peccato che ciò avvenga, perché una figura come quella di Pasolini avrebbe meritato di essere messa maggiormente in discussione, di essere sfidata, di venire rappresentata a 360° e non soltanto come un omaggio al genio. E, per quanto gli interventi e le valutazioni dei vari Bertolucci, Luchetti, Morricone e altri siano interessanti e stimolanti, alla fine la frase che sembra racchiudere di più lo spirito di Pasolini fu proprio quella che Franco Citti pronunciò durante il suo funerale a Campo De’Fiori: “Allora non è morto soltanto un frocio!“. Decisamente no.

Regia di Giancarlo Scarchilli con Ennio Morricone, Bernardo Bertolucci, Pupi Avati, Laura Betti, Vincenzo Cerami, Sergio Citti, Dante Ferretti, Danilo Donati, Ninetto Davoli, Daniele Luchetti e Carlo Verdone, esce oggi 5 marzo come evento speciale fino a martedì 7 marzo distribuito da Medusa Film.

VOTO:

Tre stelle

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