E’ morto a Parigi Jean-Claude Carrière, grandissimo sceneggiatore e scrittore francese, vincitore di due Oscar: quasi 20 anni con Luis Buñuel, da Il fascino discreto della borghesia a Quell’oscuro oggetto del desiderio ha lavorato con Milos Forman, Marco Ferreri, Jacques Deary
Lo scrittore e sceneggiatore Jean-Claude Carrière, che ha lavorato al fianco di Luis Buñuel, Jacques Deray o Milos Forman, è morto lunedì sera all’età di 89 anni, come annunciato dalla figlia Kiara Carrièere all’AFP. Lo scrittore, che non soffriva di particolari malattie, è morto nel sonno nella sua casa di Parigi ed un tributo gli sarà presto reso a Parigi, mentre dovrebbe essere sepolto nel suo paese natale, a Colombières-sur-Orb nell’Hérault, ha riferito sempre la figlia.
Definendosi un “narratore”, Jean-Claude Carrière ha firmato una sessantina di sceneggiature e circa ottanta libri (racconti, saggi, come i suoi dizionari innamorati dell’India e del Messico, traduzioni, finzioni, sceneggiature, interviste). È stato anche attore, drammaturgo e paroliere di Juliette Gréco, Brigitte Bardot o Jeanne Moreau. Ha indirizzato la sua vita nel segno di “incontri, amicizie e maestri di vita”, come il Dalai Lama con cui ha scritto un libro o il cineasta spagnolo Luis Buñuel, con cui ha lavorato per ben diciannove anni, fino alla morte: Il diario di una cameriera, Bella di giorno, La via lattea, Il fascino discreto della borghesia, Il fantasma della libertà, Quell’oscuro oggetto del desiderio.
Come sceneggiatore, ha firmato tanti importanti film come Taking Off, Valmont, L’ultimo inquisitore (Milos Forman), Il tamburo di latta (Volker Schlondorff, Palma d’Oro a Cannes), Danton (Andrzej Wajda), L’insostenibile leggerezza dell’essere (Philip Kaufman), La cagna (Marco Ferreri), Cyrano de Bergerac (Jean-Paul Rappeneau), La piscina, Borsalino, Morti sospette (Jacques Deary), Il ritorno di Martin Guerre (Daniel Vigne) che gli è valso il César per la migliore sceneggiatura nel 1983.
Più recentemente ha sceneggiato Van Gogh – Sulla soglia dell’eternità (Julian Schnabel), L’uomo fedele, La croisade (Louis Garrel). Nel 1963 vinse l’Oscar per il miglior cortometraggio con Heureux anniversaire, da lui scritto e diretto, mentre nel 2014 ha ricevuto l’Oscar onorario per la sua attività di sceneggiatore.
Bibliofilo, appassionato di disegno, astrofisica e vino, appassionato di Tai-Chi-Chuan (arte marziale), Jean-Claude Carrière ha presieduto per dieci anni Fémis, la Scuola nazionale di professioni dell’immagine e suono. Ancora molto attivo nonostante l’età, ha scritto un ultimo saggio nel 2018, La valle del nulla. Gilles Jacob, ex presidente del Festival di Cannes, ha voluto salutarlo così su Twitter: «Cinema / teatro / canzone / letteratura: il suo lavoro è vario, eminente. Da solo o in compagnia (Eraix, Brook, Buñuel) Jean-Claude Carrière è stato il nostro miglior sceneggiatore. Intelligenza prodigiosa / cultura fenomenale / stile limpido / conversazione abbagliante: il capo ora tace. Lo piangiamo».
Cinéma/théâtre/chanson/littérature: son œuvre est variée, éminente. Seul ou en cie (Eraix, Brook, Bunuel) Jean-Claude Carrière a été notre meilleur scénariste. Intelligence prodigieuse/culture phénoménale/style limpide/conversation éblouissante: le patron s’est tu. On le pleure.
— gilles jacob (@jajacobbi) February 9, 2021