Loro 1, recensione della prima parte del film di Sorrentino su Berlusconi

Loro 1 - Toni Servillo e Giovanni Esposito (foto Gianni Fiorito)
Loro 1 - Silvio Berlusconi (Toni Servillo) e Mariano Apicella (Giovanni Esposito) (foto Gianni Fiorito)

In Loro 1 Paolo Sorrentino propone la decadenza (a)morale di tutto ciò che ruota(va) intorno a Berlusconi, raccontando goliardicamente l’uomo anziché il politico, in un irresistibile, sorprendente e a tratti geniale affresco.

Era attesissimo questo Loro, il tanto decantato film di Paolo Sorrentino sulla controversa figura di Silvio Berlusconi, tra processi e bunga-bunga. Talmente atteso e lungo nella durata, da essere addirittura diviso in due parti, di cui la prima (Loro 1) sarà in sala da domani, 24 aprile, mentre per la seconda (Loro 2) bisognerà attendere il 10 maggio. Questa divisione, almeno ufficialmente, è il motivo per cui il film non è stato accettato in concorso al Festival di Cannes 2018.

Ma veniamo a questa prima parte, Loro 1. Il film inizia con una geniale metafora (perdonate lo spoiler) di una pecora che, dal giardino di una desolata Villa Certosa a Porto Rotondo, entra in casa e si ferma, rapita dalle immagini che scorrono in televisione: quiz di Mike Bongiorno (Ugo Pagliai), televendite e quant’altro. Nel frattempo il condizionatore automatico posto sopra di lei si accende e comincia a diffondere aria sempre più fredda. La pecora è lì, patisce il freddo, ma non riesce a distogliere lo sguardo dalla tv, e alla fine ne pagherà le conseguenze. Ecco, questi sono gli italiani, un popolo di pecoroni catatonici che basta imbonire con la tv e si lasceranno fare qualsiasi nefandezza. Parte da qui il racconto di Loro 1.

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Sergio Morra (Riccardo Scamarcio) e Kira (Kasia Smutniak) (foto Gianni Fiorito)

Loro, quelli che contano

Ma chi sono “loro”? Loro sono “quelli che contano“, come viene risposto nel film a precisa domanda. Infatti, almeno per quasi un’ora di questa prima parte, di Berlusconi non c’è traccia, o meglio, viene solo “evocato” da più parti, appellato semplicemente con un “LUI” (com’era uso quasi un secolo fa per il Duce Benito Mussolini). Protagonisti di questa parte corale e sfaccettata sono soprattutto due figure: la prima è quella di Riccardo Scamarcio nei panni di Sergio Morra, un arrivista “imprenditore” pugliese che vuole entrare “nel giro” e che, in combutta con la compagna Tamara (Euridice Axen), procura ai politici belle ragazze per ottenere favori e appalti e cerca continuamente un modo per conoscere Berlusconi, incontrando anche la seducente e misteriosa Kira (Kasia Smutniak).

La seconda è quella di Fabrizio Bentivoglio calvo nei panni del ministro (“ex ministro!“, direbbe lui) Santino Recchia, uno sfigato che riassume i vari leccapiedi di Silvio e che vorrebbe a tutti i costi portarsi a letto Tamara, che invece lo tiene perennemente sulla corda. Intorno a loro gravitano una miriade di personaggi, di belle ragazze, in un tourbillon di feste e festini, cocaina e musica house. In alcuni momenti il taglio è quasi videoclipparo, in altri siamo al limite del softcore, il tutto per mostrare un autentico puttanaio (passateci il termine) che si traduce in una sorta di immaginario purgatorio moderno ed autentico trip visivo. Così, dopo (non) aver visto anche colui che “ha più potere di Silvio“, tanto da essere chiamato “Dio” (perché è “quello che sa le cose“), nella seconda metà di questo primo film, dopo avercelo fatto “odorare” per quasi un’ora, finalmente arriva anche LUI.

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Santino Recchia (Fabrizio Bentivoglio) (foto Gianni Fiorito)

LUI, Silvio Berlusconi, l’uomo

Ecco così il personaggio più atteso, la portata principale… Ma visto che LUI non è uno qualunque, la sua entrata in scena doveva essere (ed è stata) semplicemente meravigliosa. Un Silvio Berlusconi amabilmente interpretato da quel sornione di Toni Servillo, che ne cattura appieno l’anima multisfaccettata, goliardica, ma anche tormentata. Di Berlusconi viene presentato il lato privato durante la seconda parte degli anni 2000, lasciando da parte la figura politica e pubblica. Eccolo quindi nel suo egocentrismo (ma in fondo anche nella sua “umanità”) districarsi tra i vari ambienti di Villa Certosa, fra incontri politici e soprattutto familiari, sempre pronto ad avere accanto qualcuno che penda dalle sue labbra (che sia il nipotino o il fido Apicella), ed assistito dall’inquietante e nosferatesco maggiordomo / ombra Paolo Spagnolo (Dario Cantarelli), che di sé dice: “io scrivo le vite delle persone“.

Sorrentino mostra un Silvio ormai 70enne ma sempre deciso a restare sulla cresta dell’onda, diviso tra la voglia di giovani ragazze ed il difficile rapporto con la moglie Veronica (Elena Sofia Ricci), delusa da tutte le scappatelle del marito, che lui cerca in ogni modo di riconquistare. Ma Berlusconi non sarebbe Berlusconi senza le sue battute, le sue barzellette, il suo spirito goliardico, e il suo essere affabulatore. E a Sorrentino interessa mostrare le giornate, le emozioni, le paure, e anche le delusioni di un uomo che, “a differenza degli Agnelli, che hanno ereditato, io mi sono fatto da solo“, e che in Italia è stato per 20 anni l’incarnazione del potere. Se vi state domandando se si tratti di un altro La grande bellezza, la risposta è no. Qui del film da Oscar resta relativamente poco, se non i continui party a cui partecipa in particolare Scamarcio.

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Silvio Berlusconi (Toni Servillo) e Veronica Lario (Elena Sofia Ricci)

In attesa quindi di vedere Loro 2 (ovvero l’altra metà del film), il giudizio parziale è che Loro 1 sia un film grottesco (in particolare nella prima parte), inaspettatamente divertente nonostante non sia una commedia pura (soprattutto nella seconda parte, dedicata a Silvio), a tratti addirittura geniale, con delle trovate irresistibili (che vorremmo raccontare ma per noi il “no spoiler” è sacro), ed un finale, con la “discesa in campo” di Noemi Letizia, che lascia pregustare una seconda parte ancor più scoppiettante. Aspettando di vedere i bunga-bunga, un autentico affresco della decadenza (a)morale dell’Italia che conta(va).

Loro 1, diretto da Paolo Sorrentino, con Toni Servillo, Elena Sofia Ricci, Riccardo Scamarcio, Kasia Smutniak, Euridice Axen, Fabrizio Bentivoglio, uscirà nelle sale martedì 24 aprile 2018, distribuito da Universal Pictures Italia.

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