Francesco Gabbani, recensione di Viceversa, un disco con un sapiente equilibrio tra spensieratezza e critica sociale

Francesco Gabbani

Francesco Gabbani pubblica il nuovo album Viceversa, dopo il secondo posto al Festival di Sanremo. Un disco ispirato con un sapiente equilibrio tra critica sociale e spensieratezza, testi complessi su basi orecchiabili e ballabili sono ormai un marchio di fabbrica della sua proposta artistica.

Francesco Gabbani pubblica il nuovo disco Viceversa, titolo del pezzo sanremese che è valso il secondo posto e un ritorno in grande stile dopo una pausa da lui definita necessaria per realizzare un prodotto di qualità. Il filo conduttore è la ricerca di un equilibrio tra l’individualità e la collettività ai giorni nostri e la resa è originale con testi complessi e un sound elettronico ed estremamente orecchiabile.

Invito all’amore e alla condivisione

Al Festival Francesco ha mostrato il suo lato intimista con la title track, scritta insieme a Pacifico, che suggerisce il vero senso dell’amore universale, ossia la condivisione e la reciprocità. Il sentimento per antomasia è oggetto anche del brano che conclude il disco dal titolo Cancellami, il racconto di ragazza che rifiuta una relazione per orgoglio personale e preferisce ubriacarsi assecondando amori effimeri, una storia che meriterebbe un videoclip per l’impianto cinematografico del testo:« Con gli occhi pieni di malinconia e paura Tirando su il tuo muro Ti sgretoli davvero E piano piano sgretoli l’amore che non vuoi».

Ironia e critica sociale

A colpire particolarmente a un primo ascolto è Cinesi per il ritmo martellante e il testo ispirato con i due protagonisti che si trovano lungo un corso pieno di negozi e criticano i prezzi alti dei capi di abbigliamento pur essendo consapevoli che il vestito catalizza ancora l’attenzione per arrivare alla conclusione che in questa centrifuga quotidiana fatta di impegni e corse continue il segreto sarebbe provare un po’ a rallentare, godersi gli attimi senza pensare costantemente al dopo, prendersi un momento di pausa per se stessi e per le persone che ci stanno accanto.

Segnatevi questo titolo perché sarà uno dei tormentoni dell’estate 2020: Il sudore ci appiccica come il verso Bacia bacia, picchia picchia che canteremo a ogni festa e probabilmente arriveremo ad odiare a settembre. Ballabile, riflessivo, con un occhio critico ed ironico sul presente dove i genitori fanno i figli e i figli i genitori, dove il numero uno non conta niente e dove i cuori impavidi si rilassano con i sigari havana. Il degno erede di Tra le granite e le granate. Rientrano nell’argomento anche Duemilaciannove, brano fatto uscire sui suoi social lo scorso dicembre e con un videoclip molto orginale ed E’ un altra cosa, pezzo della scorsa estate dalle atmosfere retrò e con un altro testo divertente e spregiudicato.

La rivoluzione nella comprensione altrui

Bomba pacifista ha un arrangiamento jazz che ricorda molto Adriano Celentano, uno dei punti di riferimento artistici del Gabba. In un mondo dove domina chi fa la voce grossa e non si fa scrupoli per ottenere ciò che vuole, la vera rivoluzione è la generosità e la comprensione verso il prossimo. Shambola getta ancora uno sguardo sull’attualità con un invito alla pace con l’immagine di Adamo che ha dato una costola per creare Eva e dare inizio all’umanità, simbolo del primo atto d’amore. Ritornello molto radiofonico con uso sapiente degli accenti a livello armonico.

Tutto è relativo

Tra un cimitero di zanzare al muro e allucinazioni ecco il racconto di un incontro immaginario con Einstein in cui il famoso fisico afferma che i punti fermi non hanno motivo di esistere in quanto tutto è relativo. L’arrangiamento più complesso del disco con un ritornello funky e l’inserimento di una base trap nella prima strofa per citare il pezzo del momento, con l’ironia sempre a farla da padrone.

Viceversa è un album elaborato e di non facile lettura. Consigliamo più ascolti per cogliere le diverse sfumature dei testi e di soffermarsi inizialmente sulle orecchiabili basi che sono diventate un tratto distintivo della proposta musicale del cantautore di Carrara. Chi era rimasto deluso dal cambio di stile e dal lato più intimista della canzone sanremese, potrà rifarsi con diverse tracce di questo disco.

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