Enea, recensione Venezia 80: l’opera seconda di Pietro Castellitto è un tunnel senza luce

Enea - Sergio Castellitto, Pietro Castellitto, Chiara Noschese
Enea - Sergio Castellitto, Pietro Castellitto, Chiara Noschese

Da Venezia la recensione di Enea, il secondo film del regista, attore e sceneggiatore Pietro Castellitto con Benedetta Porcaroli e il padre Sergio Castellitto: sarebbe stato meglio lasciarlo all’inferno, il povero Enea

Ci eravamo lasciati con il suo esordio registico tre anni fa, quel I predatori che già faceva intuire una certa arroganza e una voglia di sovvertire le regole da parte del giovane Pietro Castellitto. Alla sua opera seconda alza il tiro e, per la sua prima volta in concorso a Venezia, ci “regala” Enea, un film di genere senza il genere e un gangster movie senza i gangster (parole sue), ma anche un’opera estremamente confusa e ridondante che non sa dove condurre lo spettatore, né tantomeno sé stessa.

Enea - Pietro Castellitto e Benedetta Porcaroli
Enea – Pietro Castellitto e Benedetta Porcaroli

Storia di un mondo cannibale

Enea (Pietro Castellitto) rincorre il mito che porta nel nome, lo fa per sentirsi vivo in un’epoca morta e decadente assieme a Valentino (Giorgio Quarzo Guarascio), amico aviatore. I due, oltre allo spaccio e le feste, condividono una vitalità incorruttibile in un mondo che vorrebbe cannibalizzarli. Enea e Valentino cercano di sopravvivergli come possono, anche spingendosi oltre le regole, tuttavia droga e malavita sono l’ombra invisibile di una storia che parla d’altro: Celeste (Sergio Castellitto) il padre malinconico, Simone (Cesare Castellitto) il fratello ribelle, Marina (Chiara Noschese) la madre che spera ancora nell’amore e una ragazza di nome Eva (Benedetta Porcaroli).

Enea - Pietro Castellitto
Enea – Pietro Castellitto

Partire dalla scrittura

Il cinema è scrittura. Quest’affermazione, lapidaria da un certo punto di vista ma verissima, è del leggendario sceneggiatore Carl Foreman e riassume un po’ quello che dovrebbe essere il primo pensiero di chi vorrebbe raccontare una storia sul grande schermo. Pietro Castellitto, che ha cominciato scrivendo racconti e poi persino un romanzo pubblicato da Bompiani, dimostra di non aver colto il messaggio di Foreman con questo Enea, una pellicola senza un baricentro, che gira continuamente a vuoto tra suggestioni e simbolismi, che non ha idea di cosa fare dei propri personaggi lasciandoli in balìa di un meccanismo diegetico difettoso già in partenza.

Eppure solo tre anni fa proprio Castellitto jr. si era aggiudicato il prestigioso premio alla sceneggiatura nella sezione Orizzonti qui a Venezia per I predatori, premio che alla luce di questo film grida vendetta ancor più di allora. Perché in Enea tutto fa brodo e tutto fa acqua allo stesso tempo, a partire dalla commistione di generi diversi che vengono miscelati senza un’idea forte che li sostenga, senza un senso drammaturgico prima e tematico dopo. Sembra di assistere per quasi due ore ad una serie di idee lanciate sul grande schermo piuttosto che ad una narrazione coerente con sé stessa, con la propria arena e il proprio tema.

Enea - Pietro Castellitto e Giorgio Quarzo Guarascio
Enea – Pietro Castellitto e Giorgio Quarzo Guarascio

Sentirsi vivi, ma non così

Prima di continuare col massacro chi scrive vorrebbe spezzare quantomeno una lancia in favore di Enea: è un film vivo e vitale che in qualche modo parla del sentirsi vivi e vitali, ma è anche il film sul fallimento della grande ipocrisia borghese più borghese che ci sia. Quest’unione di coerenza e incoerenza riassume d’altronde piuttosto bene il carattere di un lavoro che prova alla fine a giocare sugli opposti, a cercare le dicotomie: vita/morte, giovinezza/maturità, aspettative/scelte. Peccato che anche in questo caso nulla di quello che viene portato sullo schermo sembra davvero voluto, ma piuttosto il risultato di scelte di scrittura e messa in scena arbitrarie, per non dire pretenziose.

Il film perciò non incanta e non colpisce mai, preme sul pedale dell’acceleratore ma mai su quello del freno, con l’arroganza e la spregiudicatezza della giovinezza di un autore che sicuramente vuole dimostrare di avere qualcosa da dire, ma che non sembra possedere ancora gli strumenti necessari per donare significato e corpo alla propria visione; a partire dal continuativo e sfiancante utilizzo di un simbolismo fine a sé stesso che, unito ad un altrettanto pretestuoso utilizzo della macchina da presa, contribuisce soltanto a generare ulteriore confusione, per non dire fastidio.

Enea - Cesare Castellitto, Benedetta Porcaroli, Pietro Castellitto
Enea – Cesare Castellitto, Benedetta Porcaroli, Pietro Castellitto

Puro, semplice esercizio di stile

Alla fine l’unica sensazione che si avverte è quella di aver assistito ad un esercizio di stile e di forma, bagnato da una fotografia avvolgente ma un po’ plastificata ad opera di Radek Ladczuk e montato in maniera troppo approssimativa da Gianluca Scarpa, senza una linea consequenziale chiara. Enea sembra quindi il prodotto di un’intuizione più che di un’accurata costruzione, di un’urgenza momentanea e orgiastica piuttosto che di un bisogno sedimentato e profondo. Di certo ha troppi momenti slegati fra di loro che non riconducono ad una lettura chiara di storia, tema o arco dei personaggi e che lo penalizzano anche a livello emotivo e viscerale perché capace soltanto di regalare brevissimi attimi di partecipazione.

Poi, certo, qualcuno potrebbe decidere di volersi perdere nel mondo di Enea e della sua famiglia infelice, di un padre che dovrebbe aiutare i ragazzi ad affrontare i terrori dell’adolescenza ma che non riesce neanche ad affrontare i propri, di terrori. Di una madre che cerca ancora disperatamente di innamorarsi di nuovo del proprio madre. Di un ragazzo che cerca la vita attraverso il brivido della morte, con il menefreghismo e l’incoscienza tipici della sua età. Tutto già visto, tutto già raccontato e anche molto ma molto meglio di così. L’unico pensiero è che forse, per un film così, Venezia sia stata un premio decisamente generoso.

TITOLO Enea
REGIA Pietro Castellitto
ATTORI Pietro Castellitto, Giorgio Quarzo Guarascio (Tutti Fenomeni), Benedetta Porcaroli, Chiara Noschese, Giorgio Montanini, Adamo Dionisi, Matteo Branciamore, Cesare Castellitto, Clara Galante, Paolo Giovannucci, Sergio Castellitto
USCITA 11 gennaio 2024
DISTRIBUZIONE Vision Distribution

 

VOTO:

Due stelle

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