Eileen, recensione: un thriller mai davvero malsano che spreca Anne Hathaway

Eileen - Anne Hathaway e Thomasin McKenzie
Eileen - Anne Hathaway e Thomasin McKenzie

La nostra recensione di Eileen, thriller psicologico con Anne Hathaway e Thomasin McKenzie già passato alla scorsa Festa del Cinema di Roma: nonostante la bravura delle protagoniste il film rinuncia alla morbosità dello sguardo, non spinge fino in fondo e delude

Avrebbe potuto rivelarsi una bella sorpresa Eileen, un film perverso, impavido nell’avventurarsi all’interno dell’oscurità delle proprie protagoniste, scioccante tanto visivamente quanto narrativamente. E i presupposti c’erano tutti: il romanzo omonimo e pluripremiato di Ottessa Moshfegh, Anne Hathaway nei panni di una co-protagonista indecifrabile, misteriosa, oscura come la Gilda di Vidor o la Catherine di Verhoeven, Thomasin McKenzie a rappresentarne il doppio chiaro e all’apparenza innocente, il Massachusetts degli anni 60′ conturbante e soffocante. È un vero peccato, quindi, che il William Oldroyd di Lady Macbeth decida di andarci piano, fin troppo paino.

Eileen - Thomasin McKenzie
Eileen – Thomasin McKenzie

Attrazione pericolosa

Nella Boston degli anni ‘60 la giovane Eileen (Thomasin McKenzie) conduce una vita monotona lavorando come segretaria in un riformatorio minorile e prendendosi cura di Jim, il padre alcolista (Shea Whigham). Le cose cambiano con l’arrivo di Rebecca (Anne Hathaway), la nuova psicologa del carcere. Brillante e disinvolta, Rebecca esercita un fascino magnetico su Eileen, che rimane immediatamente attratta dalla sua eleganza. La loro amicizia prende però una piega pericolosa quando Rebecca le rivela un oscuro segreto.

Eileen - Thomasin McKenzie e Anne Hathaway
Eileen – Thomasin McKenzie e Anne Hathaway

Tutto troppo freddo

Sì, è vero che Eileen è ambientato durante le vacanze di Natale in Massachusetts, nei sobborghi di Boston, e che la neve, gli addobbi, i cappotti e le luminarie suggeriscono come la temperatura fattuale/atmosferica sia piuttosto bene. Sì, è vero anche che questo secondo film di William Oldroyd gioca con i toni del noir e del thriller psicologico, per definizione due sottogeneri non propriamente caldi come temperatura emotiva. Però questi elementi avrebbero potuto rappresentare la rottura delle aspettative, e non invece la base per una pellicola troppo cerebrale ed elucubrata, che si spinge fino al racconto psicoanalitico dell’ossessione dimenticandone però la materia ematica e corporea .

Oldroyd infatti non ha il vizio dell’imprecisione o della sciatteria, tutt’altro. Eileen è rigoroso e analitico come una seduta psicologica, costruisce benissimo la tensione drammaturgica e lavora di fino anche su quella sessuale, confonde il piano della realtà con quello dell’immaginazione attraverso le fantasie disturbanti (quelle sì) della sua giovane protagonista e rappresenta bene anche l’asetticità dell’arena e del periodo storico che la contiene. Il problema arriva con l’avvento di Rebecca, la femme fatale hitchcockiana interpretata dalla brava Anne Hathaway che dovrebbe rappresentare la trottola impazzita di un sistema fin lì chirurgico, garantendo quindi l’esplosione dopo tanta preparazione.

Eileen - Anne Hathaway
Eileen – Anne Hathaway

Nessun payoff

Invece niente, poco o nulla accade dall’ingresso della star in scena. Certo, Eileen si risveglia finalmente dal suo lungo torpore, comincia un lungo corteggiamento reciproco fatto di continue allusioni sessuali, c’è la riscoperta di una femminilità e di un potere femminile perduti da parte della protagonista, cominciano ad affiorare le fantasie perverse (lo stupro della guardia, il suicidio paterno) ma rimane tutto su carta, sullo schermo nulla deflagra mai. Tanto, troppo setup e nessun payoff alla fine dei 90 minuti di durata, con un terzo atto che vorrebbe finalmente rimestare nel torbido, nel malato e ridare linfa vitale a questa storia ma che invece finisce vittima di un attendismo infinito e ingiustificato.

Non bastano quindi neanche le convincenti interpretazioni di McKenzie e di Hathaway, oppure il sempre carismatico Shea Whigham nei panni di un dolente ma terribile padre padrone alcolizzato; a questo Eileen servirebbero il calore sgorgante del sangue, il fuoco della passione che arde sotto il desiderio inespresso, l’impeto furioso. Serviva cioè un trattamento un po’ meno mutuato da Hitchcock e un po’ più da Verhoeven, un po’ meno Rebecca e un po’ più Benedetta. Anche perché, se proprio si vuole omaggiare Hitchcock, la componente di mistero è indispensabile e qui purtroppo manca pure quella.

TITOLO Eileen
REGIA William Oldroyd
ATTORI Thomasin McKenzie, Anne Hathaway, Shea Whigham, Marin Ireland, Owen Teague, Jefferson White, Sam Nivola
USCITA 30 maggio 2024
DISTRIBUZIONE Lucky Red in collaborazione con Universal Pictures

 

VOTO:

Due stelle e mezza

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