The Vanishing – Il mistero del faro, recensione del thriller con Gerard Butler

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The Vanishing – Il mistero del faro, thriller psicologico ispirato a una leggenda reale, diretto dal regista danese Kristoffer Nyholm che si avvale dell’ottimo trio di attori scozzesi Gerard Butler, Peter Mullan e dell’esordiente Connor Swindells.

Una storia tra verità e leggenda

Isolati dal resto del mondo, con il solo obiettivo di far brillare nella notte il faro dell’isola deserta di un arcipelago scozzese, tre uomini che incarnano tre diverse generazioni: il giovane Donald, il maturo James e l’anziano Thomas, devono fare i conti con i demoni interiori, e a una scoperta scomoda che svelerà loro chi sono realmente, facendoli infine sparire nel nulla senza lasciare traccia. Questo è l’incipit di The Vanishing – Il mistero del faro, prima opera cinematografica del regista danese Kristoffer Nyholm, reduce dai successi televisivi di The Killing, Taboo e di Enfield: oscure presenze, ispirato a una storia a metà strada tra verità e leggenda, che incuriosì stampa e popolazione britannica agli inizi del 900′.

Un dramma introspettivo

I temi principali del film sono l’isolamento, la perdita della speranza, l’avidità, la paranoia, e la discesa dell’uomo verso la pazzia. Un vero e proprio dramma psicologico, che affronta le diverse sfaccettature della mente umana quando viene a contatto con situazioni difficili e che non avrebbe mai immaginato di dover fronteggiare. All’inizio della storia assistiamo a un equilibrio, pur se delicato e precario, tra i tre protagonisti. C’è una sorta di tacita gerarchia che ordina il sistema delle cose: il vecchio saggio Thomas (Peter Mullan), guardiano veterano del faro; il premuroso e maturo James (Gerard Butler), uomo paterno dalla moralità integerrima; e il giovane spavaldo Donald (Connor Swindells), neofita del mestiere apparentemente calmo e pacato, ma con la miccia dei suoi turbolenti vent’anni pronta a esplodere. Una stabilità che si interrompe, che si inceppa, proprio come i meccanismi del faro che abitano, nel momento in cui la potenza dei fattori esterni inevitabilmente si mescola ai peccati del passato e alle paure del presente, creando delle crepe nella loro anima, e portandoli a riconsiderare valori e priorità.

The Vanishing - Gerard Butler, Peter Mullan e Connor Swindells in una scena
The Vanishing – Gerard Butler, Peter Mullan e Connor Swindells in una scena

I plumbei colori della Scozia

The Vanishing è un mistery thriller che ci immerge immediatamente nelle oscure profondità della trama, attraverso il plumbeo paesaggio scozzese, dal momento in cui i tre protagonisti si imbarcano nelle tempestose acque che circondano le isole Flannan, fino all’arrivo al desertico e sperduto faro. Un naturale inabissamento prodotto dall’eccellente fotografia di Jørgen Johansson, che centra il segno alternando i cupi e uggiosi colori degli esterni, con la luce calda e quasi accogliente, per quanto possa ritenersi tale un’abitazione di fortuna in mezzo al nulla, delle lampade a olio e delle candele degli interni.

Poco mordente per un ottimo cast

Inoltre è ambientato quasi interamente sulla piccola isola che ospita il faro, proprio per dare quel senso di claustrofobia perenne, e permettendo così al trio di protagonisti di esplorare i vari strati della psiche dei personaggi che interpretano, senza fronzoli e distrazioni. E risiede proprio nella forza interpretativa dei tre attori la salvezza del primo lungometraggio del regista danese, che si svolge a tratti lento e privo di energia. Nella salda esperienza di Peter Mullan (Trainspotting, My Name Is Joe, e recentemente visto in Westworld), perfetto nel ruolo del custode navigato segnato da profondi solchi su volto e spirito, nella certezza di Gerard Butler (300, Quando un padre e il recente Nella tana dei lupi), nelle vesti del padre di famiglia dall’etica irreprensibile che entra in conflitto con se stesso a causa dei suoi inaspettati errori delittuosi, che lo fanno cadere in una scia di follia e violenza, e infine nel talento di Connor Swindells (il bullo Adam Groff nella fortunata serie Netflix Sex Education ), ineccepibile nei panni del “tranquillo ribelle” che tenta di mettere a tacere la propria coscienza, cercando di scappare dall’uscita di sicurezza. Tutto sommato Nyholm costruisce delle solide premesse per un buon thriller marinaresco, che purtroppo perde in mordente e incisività una volta svelate le proprie intenzioni.

The Vanishing – Il mistero del faro, è un film diretto da Kristoffer Nyholm, con Gerard Butler, Peter Mullan, Connor Swindells, Søren Malling e Ólafur Darri Ólafsson, al cinema da giovedì 28 febbraio, distribuito da Notorious Pictures.

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