Zamora, recensione: l’esordio alla regia di Neri Marcorè è una storia delicata sulle consapevolezze

Zamora - Alberto Paradossi (foto Fabrizio De Blasio)
Zamora - Alberto Paradossi (foto Fabrizio De Blasio)

La nostra recensione di Zamora, il primo film da regista di Neri Marcorè con protagonisti Alberto Paradossi e lo stesso Marcorè che adatta l’omonimo romanzo di Roberto Perrone: una storia delicata che racconta di nuove consapevolezze, sullo sfondo dei mitici anni ’60

Quella di Zamora non è solo la trasposizione cinematografica del romanzo omonimo di Roberto Perrone, grande giornalista sportivo recentemente scomparso, ma è anche l’occasione perfetta per Neri Marcorè di debuttare dietro la macchina da presa con una storia vicinissima a quella che è la sua cifra stilistica, ma non troppo. C’è infatti tanta delicatezza e un tocco brioso dietro questa parabola di un uomo comune che diventa straordinario, attraverso una graduale presa di coscienza e l’acquisizione maggiore di nuove consapevolezze su di sé e gli altri, qui raccontata come fosse quasi una fiaba contemporanea. Con un bravissimo Alberto Paradossi, che speriamo di ritrovare presto.

Zamora - Alberto Paradossi e Neri Marcorè (foto Fabrizio De Blasio)
Zamora – Alberto Paradossi e Neri Marcorè (foto Fabrizio De Blasio)

L’undicesimo uomo in campo

Walter Vismara (Alberto Paradossi) ama condurre una vita ordinata e senza sorprese: ragioniere nell’anima e di professione, lavora come contabile in una fabbrichetta di Vigevano. Quando la fabbrica chiude il Vismara si ritrova suo malgrado catapultato in un’azienda avveniristica della vitale e operosa Milano, al servizio di un imprenditore moderno e brillante, il cavalier Tosetto (Giovanni Storti). Peccato che costui abbia il pallino del folber (il calcio), obbligando tutti i suoi dipendenti a sfide settimanali scapoli contro ammogliati. Walter si dichiara portiere solo perché è l’unico ruolo che conosce e non sa sarà costretto a partecipare alla partita ufficiale del primo maggio.

Zamora - Antonio Catania e Giovanni Storti (foto Fabrizio De Blasio)
Zamora – Antonio Catania e Giovanni Storti (foto Fabrizio De Blasio)

Subisce così lo sfottò dei colleghi: tra questi, l’ingegner Gusperti (Walter Leonardi) lo ribattezza sarcasticamente “Zamora”, il fenomenale portiere spagnolo degli anni ’30. Non solo quel bauscia lo umilia in campo e lo bullizza in azienda, ma tra lui e Ada (Marta Gastini), la segretaria di cui Walter si innamora, sembra esserci del tenero. Sentendosi umiliato, tradito da una parte e deriso dall’altra, il ragioniere escogita un piano del tutto originale per vendicarsi, coinvolgendo un ex-portiere di nome Giorgio Cavazzoni (Neri Marcorè) ormai caduto in disgrazia.

Zamora - Marta Gastini (foto Fabrizio De Blasio)
Zamora – Marta Gastini (foto Fabrizio De Blasio)

Il calcio come metafora

In Zamora la spinta propulsiva è il risultato di una miscela di racconto d’ambientazione sullo sfondo dei mitici anni ’60 e di parabola calcistica, in cui lo sport nazionalpopolare per eccellenza diventa sia lo strumento di riscatto lavorativo e personale di Walter che sociale in senso lato, perché Walter viene dalla provincia, da un tessuto sociale considerato meno integrato e più grezzo e quindi più facilmente schernito. Ma soprattutto Walter rappresenta l’archetipo e lo stereotipo assieme del nerd “secchione” incredibilmente intelligente e acculturato, ma affatto interessato al pallone e alle sue dinamiche, che si ritrova in un sistema opposto ai propri valori.

Zamora - Alberto Paradossi e Walter Leonardi (foto Fabrizio De Blasio)
Zamora – Alberto Paradossi e Walter Leonardi (foto Fabrizio De Blasio)

Un sistema al quale e nel quale sopravvivere adattandovisi, ma anche un’opportunità di crescita e di emancipazione rispetto ad una provincia e ad una famiglia tanto amorevoli quanto strette, fin troppo strette. Tratto dall’omonimo romanzo di Roberto Perrone, Zamora è un distillato di garbo cinematografico e leggerezza, che utilizza la verve comica sempre compassata di Marcorè per tratteggiare i contorni di questa storia di riscatto e presa di coscienza, in cui il calcio si fa non solo metafora dei cambiamenti della vita ma anche di resilienza, di capacità di resistere alle angherie e al pregiudizio parandone anche i tiri più insidiosi. Proprio come un portiere di razza.

Zamora - Neri Marcorè (foto Fabrizio De Blasio)
Zamora – Neri Marcorè (foto Fabrizio De Blasio)

Semplicità come chiave 

Il comico e attore marchigiano ha quindi debuttato con una storia perfetta per le proprie corde, delicata e per certi versi anche un po’ commovente senza mai essere ricattatoria. Perché sotto la superficie Zamora nasconde il cuore di un racconto che tocca argomenti come rimpianto e senso di colpa, delle “brutte bestie” come li definisce Neri/Giorgio, ma anche fallimento e redenzione come nella miglior tradizione dei film sportivi. Qui la chiave però, a differenza di tanti esempio del genere sportivo, non è data dal sentimento epico o dal melodramma, ma dalla pastosità della commedia in costume con qualche tocco di acidità che non guasta, e l’intuizione di non cadere in un finale troppo consolatorio.

Zamora - Anna Ferraioli Ravel (foto Fabrizio De Blasio)
Zamora – Anna Ferraioli Ravel (foto Fabrizio De Blasio)

Marcorè ha quindi co-scritto (assieme ad altri tre sceneggiatori tra cui Paola Mammì) e diretto un’opera prima calda e accogliente, che ad onor del vero non rischia più di tanto, ma che sa farsi apprezzare per il buon lavoro sugli interpreti (specialmente sul protagonista a cui presta il volto Alberto Paradossi) e per un tono da dramedy raffinata ed elegante. Per restare in tema calcistico il risultato finale non è una goleada, ma i tre punti li porta comodamente a casa.

TITOLO Zamora
REGIA Neri Marcorè
ATTORI Neri Marcorè, Alberto Paradossi, Marta Gastini, Anna Ferraioli Ravel, Walter Leonardi, Antonio Catania, Giovanni Storti, Giacomo Poretti, Pia Lanciotti, Pia Engleberth, Giovanni Esposito
USCITA 4 aprile 2024
DISTRIBUZIONE 01 Distribution

 

VOTO:

Tre stelle e mezza

Zamora video interviste

Guarda le nostre video interviste al cast:

Alberto Paradossi e Neri Marcorè (guarda)

Marta Gastini e Anna Ferraioli Ravel (guarda)

Giovanni Esposito, Walter Leonardi e Antonio Catania (guarda)

Pia Lanciotti e Pia Engleberth (guarda)

Video integrale incontro stampa con il cast (guarda)


 

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