La recensione di World’s Best, il film originale Disney+ prodotto dal regista di Hamilton e diretto da Roshan Sechi: ritmo hip-hop e tanto colore per un dimenticabile coming of age con Utkarsh Ambudkar e l’esordiente Manny Magnus
Musica o matematica?
Prem Patel (Manny Magnus) ha 12 anni ed è un genio della matematica. Alle prese con le difficoltà dell’adolescenza, scopre che il padre Suresh (Utkarsh Ambudkar), recentemente scomparso, era un famoso rapper e si propone immediatamente di intraprendere una carriera come superstar del rap. A spingerlo in questa direzione c’è proprio suo padre, che gli appare come in un sogno coloratissimo e sempre più ritmato. Sua madre Priya (Punam Patel) è invece preoccupata per le implicazioni che tale desiderio potrebbe avere, senza contare che preferirebbe si cimentasse con le Olimpiadi della matematica anziché con la musica…
I migliori del mondo non riposano mai
World’s Best (titolo che deriva dalla frase ripetuta più volte dal padre, “World’s Best Never Rest”, ovvero “I migliori del mondo non riposano mai”) racconta come elaborare il lutto ricorrendo ad un coming of age particolarmente devoto alla musica. Prem Patel si concilierà con la perdita del padre e capirà cosa lo rende davvero felice a ritmo di hip-hop, grazie alle musiche composte dal co-protagonista Utkarsh Ambudkar insieme a Charlie Wilder. La pellicola è prodotta dal regista di Hamilton (qui la nostra recensione) Thomas Kail, che stavolta affida la direzione all’ex oncologo Roshan Sechi sulla sceneggiatura scritta dallo stesso Ambudkar insieme a Jamie King.
Una buona alchimia
Utkarsh Ambudkar e Manny Magnus riescono a raggiungere una buona alchimia che giova alla storia, peccato però che questo aspetto tenda a prevaricare su tutti gli altri. I personaggi secondari sono talmente piatti da sparire, mentre con ogni probabilità avrebbero potuto dire a loro volta qualcosa. Basti pensare alla figura della madre, che a malapena riesce a nominare il padre di suo figlio senza piangere o rattristarsi. Il rapporto tra la donna e suo figlio, ma anche semplicemente la sua personale gestione del dolore, avrebbero probabilmente meritato più spazio e più ispirazione.
Coming of age che non sorprende
Sebbene lo stile visivo del film sia allegro ed accattivante – merito anche dei colori sgargianti che portano i protagonisti quasi in un videoclip in stile cartoon – la storia rimane piuttosto ancorata agli stilemi di genere e non riesce praticamente mai a sorprendere. Dopo un inizio promettente, la sceneggiatura fa fatica e tende a trascinarsi soprattutto nella parte centrale. Piace tuttavia il messaggio lanciato tra le righe: chi l’ha detto che due anime così diverse come la matematica e la musica non possano convivere?
Liberare il proprio io
La ricerca di se stessi può portare risposte inaspettate e il giovanissimo protagonista di World’s Best lo scoprirà sulla propria pelle, dimostrando che per liberare il proprio io e realizzare i sogni è necessario (e persino doveroso) abbandonare qualsiasi pregiudizio o obbligo morale. Nulla, purtroppo, che altri coming of age non abbiano già detto. Il film si ferma così ad una mediocrità che, nel ricchissimo catalogo Disney+, con ogni probabilità lo porterà a finire rapidamente nel dimenticatoio.
World’s Best, distribuito da Walt Disney, è disponibile in streaming su Disney+ a partire dal 23 giugno 2023. Diretto da Roshan Sechi, il cast è formato da Utkarsh Ambudkar, Manny Magnus, Kathryn Greenwood, Punam Patel, Sathya Sridharan, Mike Dara, Noah Lamanna, Dorian Giordano e Liam Wignall.