The Walking Dead 9×08: recensione di Sussurri (senza spoiler)

The Walking Dead 9 arriva al midseason finale con l’episodio Sussurri. Alleanze ritrovate, nuovi pericolosi nemici e un emozionante colpo di scena, sembrano promettere il ritorno della serie agli antichi e succulenti fasti di una volta.

Profumo di cambiamento

Finalmente è arrivato il midseason finale di The Walking Dead 9, che porta con sé il profumo di quella fatidica promessa di un cambiamento forte e decisivo, tanto attesa. Evolution, italianizzato nel lapalissiano e rivelatorio Sussurri, è il titolo dell’ottavo episodio che chiude la prima parte di questa nona stagione, spiazzando lo spettatore con un sorprendente colpo di scena (almeno per chi non legge il fumetto), e lasciandolo con l’amaro in bocca.

La fine di un’utopia

Come abbiamo visto negli episodi precedenti, la coesione delle tre comunità principali: Alexandria, Hilltop e il Regno, ha a poco a poco lasciato il posto ad attriti e malumori, che hanno scandito una netta separazione tra alcuni personaggi, e intrecciato il percorso di altri. L’idea utopica di un mondo pacifico e civile tanto agognato da Carl, ormai si è sgretolata per sempre, diventando un pallido ricordo lontano. Ogni singola comunità ha le sue leggi, stabilite in base alle proprie necessità, vive secondo le proprie rigide regole, sfidando e a volte perfino infrangendo, quelle dettate dalle altre. Solo la consapevolezza di dover affrontare una nuova terribile minaccia, fa riaffiorare la complicità e soprattutto quell’amicizia, che si era raffreddata a causa di alcuni eventi a noi sconosciuti, e che probabilmente scopriremo nella seconda parte della stagione.

The Walking Dead 9 - Aaron (Ross Marquand) e Jesus (Tom Payne) in una scena dell'episodio "Sussurri"
The Walking Dead 9 – Aaron (Ross Marquand) e Jesus (Tom Payne) in una scena dell’episodio “Sussurri”

I due esploratori

In Sussurri ci viene mostrato l’intenso legame, che si è creato nel corso delle puntate, tra due personaggi ritenuti secondari ma ben inseriti nella storyline dalla serie: Aaron e Jesus. Nella conversazione che i due intrattengono, durante l’escursione per ritrovare un compagno d’avventura, comprendiamo quanto il componente di Alexandria e il numero 2 di Hilltop siano simili: entrambi esploratori, entrambi desiderosi di trovare nuove persone e dar loro una chance, entrambi fiduciosi nel genere umano e nelle sue capacità. Sono due vagabondi Jesus e Aaron, preferiscono la vita al di fuori delle sicure mura delle rispettive comunità, sono sempre in prima linea per aiutare il prossimo e mantenere la serenità nel gruppo d’appartenenza, affabili mediatori e portatori sani di quiete e armonia, due figure speculari che si riconoscono, si stimano e che inevitabilmente incrociano i loro destini.

Molto rumore per nulla

I veri protagonisti di questo midseason finale, però sono i vaganti, coloro che da troppo tempo fungevano da contorno a una storia, che era partita dalla loro insistente presenza, ma che nelle ultime stagioni li aveva relegati a scolorite comparse incartapecorite utili solo a giustificare il titolo della serie. Tornano finalmente alla ribalta i walkers, dopo la lenta trasformazione in spauracchi svuotati di ogni paura e minaccia, avvenuta negli ultimi anni, si riappropriano del loro principale compito: terrorizzare gli esseri viventi. Ma c’è qualcosa di diverso, un particolare che li rende estremamente pericolosi, i putrefatti non sono più attirati dai rumori strategici, come quelli ben architettati, ma del tutto vani, di Daryl e del suo fido Dog, ma sembra quasi seguino uno schema preciso, come se fossero dirottati, pilotati da un burattinaio ingegnoso e invisibile.

The Walking Dead 9 - uno zombie in pieno stile horror anni 70' nell'episodio "Sussurri"
The Walking Dead 9 – uno zombie in pieno stile horror anni 70′ nell’episodio “Sussurri”

Omaggio all’horror anni 70′

In questo ottavo episodio è evidente l’omaggio che gli adetti ai lavori hanno voluto offrire agli zombie movie anni 70′. Infatti, vengono abbandonate le caratteristiche location della serie, per dare spazio a un’ambientazione tipicamente horror, come quel cimitero di notte, avvolto in una fitta nebbia durante un temporale, in cui si svolge il climax della scena finale. Una ricostruzione scenica che richiama il migliore Romero, maestro e fautore del genere zombie, la fotografia cupa e claustrofobica ci riporta ai più bei pezzi di cinema dell’orrore creati negli anni 70′. Un gran stravolgimento, dunque, per una serie, che se non cambiava direzione, rischiava seriamente il suicidio. Dobbiamo quindi attendere il ritorno dei nostri eroi, previsto per l’11 febbraio 2019 sempre su Fox, per capire se quella imboccata è la strada verso la definitiva salvezza.

VOTO:

 

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