Vivere non è un gioco da ragazzi, recensione della serie Rai con Grimaudo, Fresi e Bisio

Vivere non è un gioco da ragazzi - Nicole Grimaudo, Riccardo De Rinaldis e Stefano Fresi (foto Giulia Bertini)
Vivere non è un gioco da ragazzi - Nicole Grimaudo, Riccardo De Rinaldis e Stefano Fresi (foto Giulia Bertini)

La recensione di Vivere non è un gioco da ragazzi: dal produttore di Mare Fuori, la serie tv di Rai1 è diretta da Rolando Ravello con Nicole Grimaudo, Stefano Fresi, Claudio BisioRiccardo De Rinaldis Santorelli

Il valore della verità

Lele (Riccardo De Rinaldis Santorelli), bravo ragazzo di umili origini, ha 18 anni e frequenta il liceo con i figli dell’élite bolognese. Quando si innamora di Serena (Matilde Benedusi), bellissima, intelligente e perfetta reginetta della scuola, tutta la sua vita subisce uno scossone: invitato una sera in discoteca da Serena e dal suo gruppo di amici, Lele per fare colpo su di lei prende una pasticca di Mdma. Risucchiato nel mondo delle discoteche e della droga, Lele rimane però presto senza soldi e, per continuare a frequentare Serena, si ritrova a comprare le pasticche nel suo quartiere per poi rivenderle in discoteca al doppio del prezzo.

Una sera vende una pasticca al suo amico Mirco (Tommaso Donadoni), che viene trovato morto il giorno dopo proprio a causa della droga. Per Lele, corroso dai sensi di colpa perché convinto di essere l’assassino di Mirco, inizia un calvario che stravolge il rapporto col suo migliore amico Pigi (Pietro De Nova), con Serena e con i genitori (Nicole Grimaudo e Stefano Fresi). Anche il resto del gruppo, legato da un patto di omertà volto a custodire il segreto sull’uso di droghe, vive una profonda crisi che porta ciascun membro a fare i conti con la verità e con i propri fantasmi interiori.

Vivere non è un gioco da ragazzi - Matilde Benedusi e Riccardo De Rinaldis (foto Giulia Bertini)
Vivere non è un gioco da ragazzi – Matilde Benedusi e Riccardo De Rinaldis (foto Giulia Bertini)

Genitori e figli

Vivere non è un gioco da ragazzi affronta il tema genitori/figli sotto diversi punti di vista: ci sono genitori troppo presi dalla carriera, altri costretti a gestire problemi di salute più grandi di loro, altri ancora con crisi coniugali profonde. Si parla di crisi economica e famiglie in difficoltà, di incomunicabilità e di una distanza generazionale che talvolta diventa troppo grande da colmare. Di fondo, tuttavia, fa sempre capolino l’affetto incondizionato che i genitori nutrono per i propri figli, nonostante non sempre siano capaci di dimostrarlo.

La parola ai ragazzi

In queste crepe – e in una ricchezza a volte data troppo per scontata -si insinua il problema della droga e della dipendenza, capace di distruggere anche le personalità più forti. Quella che viene dipinta è una fetta della “società bene” di Bologna, fatta di scuole rinomate e serate in discoteca in cui ballare purtroppo è l’ultima delle priorità. I giovani hanno l’occasione di esprimersi e di parlare in prima persona, mostrando le loro debolezze ma anche la loro resilienza di fronte ad un mondo – quello degli adulti – che non sempre riesce ad accoglierli. La visione offerta dalla serie tv è certamente parziale, ma non per questo priva di un suo valore.

Vivere non è un gioco da ragazzi - Nicole Grimaudo (foto Giulia Bertini)
Vivere non è un gioco da ragazzi – Nicole Grimaudo (foto Giulia Bertini)

Sulla scia di Mare fuori

Vivere non è un gioco da ragazzi di certo sfrutta la scia di Mare fuori, con la quale condivide il produttore Roberto Sessa. Gli adulti, messi in secondo piano ma pur sempre coinvolti nella storia attraverso i loro racconti personali e le sfide cui devono far fronte, hanno il volto di Nicole Grimaudo, Stefano Fresi, Lucia Mascino, Claudio Bisio, Stefano Pesce e Fabrizia Sacchi. il loro compito è quello di “pareggiare le quote” per la categoria genitori ma soprattutto quello di tendere una mano ai figli per permettere loro di superare le difficoltà, sentirsi compresi, fare le scelte giuste e, in una parola crescere.

Vivere non è un gioco da ragazzi, coproduzione Rai Fiction e Picomedia, va in onda su Rai1 a partire dal 15 maggio per 3 prime serate ed è disponibile in streaming su RaiPlay. Diretta da Rolando Ravello, il cast è formato da Nicole Grimaudo, Stefano Fresi, Claudio Bisio, Riccardo De Rinaldis Santorelli, Matilde Benedusi, Pietro De Nova, Alessia Cosmo, Luca Geminiani, Tommaso Donadoni, Simone Baldasseroni, Fausto Maria Sciarappa, Stefano Pesce, Samuele Sbrighi, Fabrizia Sacchi Lucia Mascino e Claudio Bisio.

VOTO:
3 stelle

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