La recensione di Tutto per mio figlio, il film targato Rai Fiction con Giuseppe Zeno, Antonia Truppo e Tosca D’Aquino: è la storia dell’eroe della porta accanto, ovvero di un uomo comune che decide di sfidare la camorra degli anni ’90
Raffaele Acampora
Raffaele Acampora (Giuseppe Zeno) non è un magistrato, un giornalista o un poliziotto. Al contrario, è un allevatore che fa i mercati, mestiere che ha ereditato da suo padre. Ha una moglie, Anna (Antonia Truppo), che ama, e quattro figli, di cui il più grande, Peppino (Giuseppe Pirozzi), ha quattordici anni, e come molti ragazzi della sua età comincia a cercare la sua strada nel mondo. Ma non è facile farlo quando vivi in un territorio dove le organizzazioni criminali dettano legge. Ogni settimana Raffaele e i suoi colleghi sono vittime del racket criminale, che impone loro il pizzo e vessazioni di ogni tipo.
Fino a quando, un giorno, Raffaele decide di ribellarsi. Fonda un sindacato e, con la sua forza d’animo contagiosa, convince i suoi colleghi a iscriversi. Collabora con la polizia e la magistratura, denuncia, fa nomi. È consapevole del rischio che corre. Sa che Anna e tutti i suoi familiari sono preoccupati per lui, ma ormai non può e non vuole tornare indietro. La camorra cerca in ogni modo di farlo smettere, prima con offerte e poi con minacce e intimidazioni. Ma Raffaele ha detto agli iscritti del sindacato che avrebbe difeso i loro interessi, e ha una parola sola.

Cast ricchissimo
Umberto Marino racconta la storia dell’eroe della porta accanto e lo fa avvalendosi di un cast foltissimo. Ben 42 gli attori chiamati al servizio di Tutto per mio figlio, tra ruoli più grandi e altri più piccoli. Tutti ruotano intorno al protagonista Giuseppe Zeno, protagonista indiscusso della vicenda. Accanto a lui Antonia Truppo e Tosca D’Aquino, cui viene affidato insolitamente il ruolo della “cattiva”. Tale coralità rende giustizia ad una sceneggiatura che cerca di addentrarsi nelle pieghe di una vicenda davanti la quale purtroppo è impossibile chiudere gli occhi.
Nessuna spettacolarizzazione
Proprio per questa ragione è apprezzabile la decisione di abbandonare qualsiasi tipo di spettacolarizzazione. Tanto nella fotografia quanto nel montaggio, Tutto per mio figlio cerca di esaltare la realtà e di mettersi al servizio della storia. La macchina da presa tende a scomparire il più possibile, lasciando che siano i fatti a parlare. D’altronde i personaggi e tutto ciò che ruota intorno alle loro vite posseggono una ricchezza tale da dimostrarsi sufficienti e senza dubbio credibili.
L’eroe, un uomo comune
Il risultato finale è un film piacevole, capace di raccontare la camorra da un punto di vista insolito. Il cinema è spesso portato a mettere al centro delle sue storie eroi provenienti da classi sociali più elevate, ma Tutto per mio figlio dimostra che anche un semplice allevatore può tenere testa alla più pericolosa delle criminalità organizzate. Giuseppe Zeno riesce a conferire la giusta umanità e tanta dignità al suo personaggio, permettendo al pubblico di schierarsi al fianco di Raffaele Acampora e di fare il tifo per lui fino alla fine, contro ogni previsione.

Tutto per mio figlio, distribuito da Rai Fiction, va in onda in prima serata su Rai 1 il 7 novembre 2022. Diretto da Umberto Marino, il cast è formato da Giuseppe Zeno, Antonia Truppo, Tosca D’Aquino, Giuseppe Pirozzi, Massimiliano Rossi, Roberto De Francesco, Ernesto Mahieux, Bruno Torrisi, Fabio De Caro, Vincenzo Zampa, Nello Mascia, Fabio Galli e Fabio La Fata.