La nostra recensione di Here After – L’aldilà, thriller psicologico velato di horror diretto da Robert Salerno con protagoniste Connie Britton e Freya Hannan-Mills: un tentativo molto poco riuscito di coniugare la possessione demoniaca, la fede e il superamento del trauma
Roma e le possessioni demoniache sembrano essere il filo conduttore horror dell’estate, se non fosse che Here After – L’aldilà in realtà prova a cambiare la formula in corsa avvicinandosi molto di più alla struttura e al tema di un Get Out. Robert Salerno dirige la coppia madre-figlia composta da Connie Britton e Freya Hannan-Mills in un thriller psicologico che flirta con l’horror nella prima parte, per poi cambiare completamente pelle mentre affronta il tema della perdita, del trauma e del suo superamento. Purtroppo però il ritmo troppo sconnesso, la tensione quasi assente e il cambio repentino di tono non giovano ad un film che non riesce mai a inquietare, tanto meno a spaventare.

Una nuova possibilità

Traumi e fantasmi
Il regista Robert Salerno, già pioniere del genere con diversi film all’attivo, imbastisce una trama a molti strati in cui dialogano la dimensione onirico-spirituale e quella reale, gli elementi del film di possessione con quelli del thriller psicologico. Un intreccio che sulla carta avrebbe dovuto garantire una tenuta decisamente maggiore, purtroppo qui fortemente depotenziata dalla debolezza della scrittura, poco precisa in troppi punti e mai in grado bilanciare le esigenze dello spettacolo a quelle drammaturgiche. Il risultato è un film che annacqua anche il terzo (interessante) atto in un mare di cliché, di soluzioni un po’ buttate via e di cambi tonali improvvisi e mal gestiti.

La paura latita, e non solo quella
Il problema principale di Here After – L’aldilà è però anche il peccato mortale di ogni horror: la mancanza di paura, di una qualche forma di tensione, persino di qualche brivido estemporaneo generato da un jumpscare. Non aiuta in questo senso l’adattamento italiano a dir poco discutibile, a cominciare da un doppiaggio spesso mal sincronizzato, piatto nelle interpretazioni di quasi tutti i personaggi, dalla confezione scolastica per non dire proprio mal riuscita. Un lavoro, quello sulle voci, che non dà corpo ai personaggi già di per sé molto poco caratterizzati e che sopprime ogni qualsivoglia tentativo di generare tensione drammaturgica, purtroppo assente in due terzi della pellicola.
Peccato però, perché il primo atto – pur non offrendo nulla di innovativo – aveva comunque il merito di impostare un’atmosfera quantomeno efficace, funzionale al tipo di racconto e peccato perché Connie Britton è l’unica nel cast a crederci per davvero, fino alla fine. Alla fine di Here After – L’aldilà rimane ben poco, un paio di sequenze ben costruite e un’idea di sceneggiatura interessante che rimane però sulla carta; troppo poco per giustificare il prezzo del biglietto o una qualche forma d’interesse sincero, troppo poco per ritagliarsi uno spazio importante in mezzo alla pletora di horror estivi che affollano le sale.
TITOLO | Here After – L’aldilà |
REGIA | Robert Salerno |
CAST | Connie Britton, Freya Hannan-Mills, Giovanni Cirfiera, Tommaso Basili, Alessandro Bressanello, Andrea Bruschi, Alessandro Riceci |
USCITA | 24 luglio 2024 |
DISTRIBUZIONE | Eagle Pictures |
Due stelle