Ospite del Giffoni Film Festival, il rapper e doppiatore Shade ha ricordato il giovane cantautore Michele Merlo, scomparso di recente e omaggiato dall’artista in occasione del memorial Michele tra le righe
Ospite del Giffoni Film Festival, il rapper e doppiatore Shade, in sala insieme a Federica Carta, ha ricordato il giovane cantautore Michele Merlo, scomparso di recente e omaggiato dall’artista in occasione del memorial Michele tra le righe: “Grazie a Federica ho conosciuto Michele e ho sempre apprezzato la sua musica. Il fatto che ora le sue canzoni siano finalmente prese in considerazione da un lato mi consola ma dall’altro mi irrita perché avrei voluto succedesse in vita, ma purtroppo nel nostro lavoro funziona così”.
Rapper multiplatino, Shade, al secolo Vito Ventura, è anche un doppiatore di successo (tra le sue collaborazioni anche quella con la serie cult South Park) “Ho scoperto l’arte del doppiaggio da bambino – ha detto ai ragazzi del Festival – , quando ho capito che c’era qualcuno dietro le voci dei cartoni, e mi sono detto di voler fare questo nella vita. Avevo venticinque anni e ancora mi chiedevo che cosa avrei fatto da grande, all’epoca ero impiegato ed è stato in quel momento che ho deciso di licenziarmi e iscrivermi ad una scuola di doppiaggio.” Shade ha raccontato ai ragazzi della sezione Impact proprio i suoi inizi come doppiatore, un lavoro che si alterna alla sua carriera da rapper, frutto dell’unione tra le due passioni: musica e cinema. “Ho avuto modo di lavorare per quattro anni con i grandi nomi del settore, penso a Claudio Moneta e Renato Novara. Il doppiaggio in Italia è un’arte nobilissima.”
Spazio poi all’argomento musica, in attesa del concerto serale al Giffoni Music Concept, e la dichiarazione che “Patch Adams”, brano contenuto nel suo secondo album “Clownstrofobia”, è uno dei suoi pezzi più importanti “Con Patch Adams sapevo di non scrivere una canzone da classifica, ma non mi importava. E’ una scatola che aspetta in un angolino per aiutare qualcuno che ne ha bisogno. Patch Adams è uno dei moderni Gandhi; ho girato in molti ospedali e per me era necessario omaggiarlo con questo brano”.