RoFF17: As Bestas (Le Bestie), recensione del bel thriller con Denis Ménochet preda di uomini bestiali

As Bestas - Denis Ménochet (foto Movies Inspired)
As Bestas - Denis Ménochet (foto Movies Inspired)

La nostra recensione de As Bestas, il nuovo tesissimo film del regista spagnolo Rodrigo Sorogoyen presentato nella sezione Best of 2022 della Festa del Cinema di Roma con protagonista uno splendido Denis Ménochet 

Un pastore e sua moglie, un territorio ostile in cui sono stranieri a tutti gli effetti e una tragedia che li aspetta lì, proprio dietro l’angolo. Dopo il passaggio allo scorso festival di Cannes alla 17ª Festa del Cinema di Roma sono arrivate le bestie cioè As Bestas di Rodrigo Sorogoyen.

Personae non gratae

Antoine (Denis Ménochet) e sua moglie Olga (Marina Foïs) sono una coppia di mezz’età di origine francese, ma che da un paio d’anni vive in un villaggio della Galizia in Spagna dove coltiva un piccolo appezzamento terriero. Sebbene non siano molto ben visti nella comunità per il loro essere stranieri sono riusciti comunque a stringere poche ma significative amicizie, almeno fin quando un produttore di energia eolica norvegese non chiede di poter avere parte dei terreni per installare delle nuove pale sotto ovviamente lauto compenso. Per far sì che la costruzione inizi, però, è necessario il voto unanime di tutti i proprietari della zona, anche quello di Antoine, il quale però rifiuta l’opportunità bloccando quindi le operazioni. Si metterà così tutti contro e, in special modo, i fratelli Xan (Luis Zahera) e Lorenzo (Diego Anido) che mano a mano cominceranno sempre di più a rendergli la vita impossibile. Minacce sempre meno velate, batterie di piombo gettate nel pozzo dell’irrigazione, aggressioni verbali e fisiche saranno solo il preludio di una violenza fisica e psicologica sempre più insopportabile verso coloro che chiamano con disprezzo il “francesino” e sua moglie.

As Bestas - Luis Zahera e Denis Ménochet (foto Movies Inspired)
As Bestas – Luis Zahera e Denis Ménochet (foto Movies Inspired)

Le bestie sono tra noi

C’è un forte senso di irrequietezza o meglio di disagio che pervade As Bestas dal primo all’ultimo fotogramma. È un qualcosa di marcio, tossico, come i pomodori oramai rovinati dal piombo in una delle prime scene del film. È il prodotto dell’odio e dell’acredine di chi si vede di colpo oscurare il futuro e una minima certezza economica per colpa di qualcuno che, improvvisamente, ha deciso di darsi alla vita contadina dopo un’esistenza passata nell’agio. Quel qualcuno è Antoine e i suoi odiatori sono Xan e Lorenzo. E forse avrebbero pure ragione, se non fosse che non hanno gli strumenti per portare la discussione su un piano dialettico e civile e quindi devono accontentarsi della minaccia, di un fucile in spalla o di un agguato improvviso nella notte. Sono bestie, a tutti gli effetti, nel senso che non sono civilizzati ma in fondo anche Antoine un po’ bestia lo è. Lui non ricorrerà alla minaccia o alla violenza fisica, ma il suo rifiuto dell’eolico fa intravedere un certo egoismo tipico di chi nella vita non si è mai sentito rifiutato perché puzzava di merda o per la fama da bifolco analfabeta. Ecco, uno dei meriti di questo As Bestas è di mostrarci e dimostrarci come la bestialità dell’uomo possa avere molte facce; alcune puzzano di merda, altre sono scontrose e ignoranti, altre ancora si compiacciono della loro supposta superiorità o si rifiutano di cedere ai bisogni della comunità. Ma sono tutte, e irrimediabilmente, bestiali.

As Bestas - Marina Foïs (foto Movies Inspired)
As Bestas – Marina Foïs (foto Movies Inspired)

Reagire o non reagire ai soprusi

Antoine non è un debole. Lo capiamo subito, sin da quando decide di affrontare di petto la minaccia portata dai due fratelli riuscendo però a mantenere un composto autocontrollo. Reagisce con la forza del dialogo, della parola e della razionalità, anche quando avrebbe il diritto di usare la violenza contro i suoi aguzzini. Sua moglie Olga invece è molto più stoica. Lei subisce non per debolezza, ma per accettazione. Quando capisce che è una situazione che non potrà mai cambiare, quando si rende conto che le cose potrebbero prendere una bruttissima piega di lì a poco è lei a consigliare il marito di non reagire. Questa sua caratterizzazione avrà un senso compiuto più avanti nel film, durante un bellissimo dialogo/ scontro con la figlia appena arrivata dalla Francia, quando con uno scarto tanto improvviso quanto inaspettato la storia abbraccerà un risvolto nuovo. Perché in fondo questo As Bestas è, prima ancora che ogni altra cosa, una storia sul senso del perdono. Ché perdonare non vuol dire certo dimenticare, ma essere capaci di andare avanti. Essere capaci di accettare.

As Bestas - Denis Ménochet e Marina Foïs (foto Movies Inspired)
As Bestas – Denis Ménochet e Marina Foïs (foto Movies Inspired)

Nella selva oscura

Non siamo proprio dalle parti di Dante, ma forse anche sì. La selva che circonda il paesino di As Bestas è un luogo ostile, aspero e avvolgente. Con i suoi colori prima autunnali e poi invernali, con i suoi alberi spogli e con le poche case sparute che lo affiancano ai margini, fatiscenti, coi cancelli arrugginiti e i maiali che pascolano nella fanga. Sembra quasi che lo stesso paesino sia lo specchio, la rappresentazione visiva dei rapporti di forza e di (in)civiltà che intercorrono tra gli altri abitanti, Antoine e Olga. Un luogo nefasto, quasi da film horror, che non permette l’integrazione perché figlio del pregiudizio e della paura e che non può lasciare scampo in alcun modo a chi lo abita. Come nei film dell’orrore, l’unica soluzione possibile è scappare via finché si è in tempo.

Se sono gli uomini ad aprire e a condurre gran parte del film, l’atto finale è tutto delle donne. Sono loro che devono raccogliere i cocci della devastazione, loro che devono dirsi tutto ciò che gli uomini non sono riusciti a dirsi prima, loro che devono cancellare la bestialità con la forza dell’amore. Sono le donne in As Bestas, e forse non solo nel film, a doverci ricordare della nostra umanità perduta.

As Bestas - Denis Ménochet (foto Movies Inspired)
As Bestas – Denis Ménochet (foto Movies Inspired)

As Bestas. Regia di Rodrigo Sorogoyen con Denis Ménochet, Marina Foïs, Luiz Zahera e Diego Anido, in uscita prossimamente nelle sale distribuito da Movies Inspired.

VOTO:

Quattro stelle

 

 

 

 

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