Rapina a Stoccolma, recensione della leggera commedia con Ethan Hawke e Noomi Rapace

Rapina a Stoccolma - Ethan Hawke e Noomi Rapace

Il film Rapina a Stoccolma, di Robert Budreau, con Ethan Hawke e Noomi Rapace, racconta un’apparente tipica rapina in banca che si trasforma in un’esperienza unica e particolare che cambierà le vite dei protagonisti per sempre.

The Bank Drama

Il film Rapina a Stoccolma, di Robert Budreau, ispirato a un incredibile caso di cronaca, è ambientato nel 1973 a Stoccolma, quando Lars Nystrom (Ethan Hawke), rapinatore eccentrico ed esibizionista irrompe nella banca centrale con un assurdo costume da cowboy e prende in ostaggio alcuni impiegati per costringere la polizia a scarcerare il suo amico Gunnar (Mark Strong). Con il suo atteggiamento bizzarro e stravagante Lars riesce ad avere le simpatie e l’aiuto dei suoi stessi sequestrati, soprattutto di Bianca (Noomi Rapace), moglie e madre di due bambini. Il paradossale rapporto tra Lars e i suoi ostaggi ha dato origine al fenomeno noto come Sindrome di Stoccolma.

Un tentativo non riuscito

Un tocco tipicamente comico quello dato al film, che tenta, a tratti, di rientrare anche nella genere del dramma psicologico, senza però mai arrivarci davvero. I personaggi vengono ben caratterizzati principalmente dalle performance degli attori, considerando che non hanno lo spessore giusto per permettere di comprendere, ad esempio, il motivo di alcune azioni e atteggiamenti. È evidente la solitudine del personaggio di Lars, così come il suo coraggio, la sensazione di oppressione e il desiderio di libertà che vive nell’animo di Bianca, e che vede dietro Lars un uomo che soffre come tutti, e non il criminale che dovrebbe solo essere arrestato.

Rapina a Stoccolma - Mark Rendall e Bea Santos
Mark Rendall e Bea Santos in una scena del film

Ottimo risultato

Frizzante e leggero al tempo stesso, da un umorismo spiazzante e un delicato tono drammatico, Rapina a Stoccolma, nel complesso funziona. Racconta l’amicizia, l’amore, quel senso di protezione e appartenenza che si sviluppa tra le persone che vivono insieme un’esperienza traumatica, come quella dei personaggi del film. Traumatica non solo in senso negativo, perché ciò che succede in quell’indimenticabile giornata è qualcosa di strano, diverso, indescrivibile e totalmente assurdo. Per gli ostaggi, così come per Lars e Gunnar, e per tutto il corpo di polizia, tra cui spicca il capo Mattsson, ottima interpretazione di Christopher Heyerdahl, uomo legato alle apparenze e al rispetto del proprio lavoro, freddo e profondamente infastidito dal rapporto che si instaura tra sequestratori e sequestrati.

Elementi e tratti distintivi

Una regia profondamente studiata, quasi un’unica location e una fotografia dove spiccano le tonalità tipiche degli anni ’70, con i colori del beige e del marrone, tratti cromatici che caratterizzano l’ambientazione, come i costumi e il trucco di ogni personaggio. Fondendo insieme il genere della commedia, con quello del thriller e del classico film d’azione, Rapina a Stoccolma riesce a rappresentare il momento più significativo nella vita dei principali protagonisti che si ritroveranno a mettere in discussione le loro convinzioni, il proprio mondo e le certezze che caratterizzavano la loro vita.

Rapina a Stoccolma, di Robert Budreau, con Ethan Hawke, Noomi Rapace, Mark Strong, Bea Santos, Christopher Heyerdahl, Mark Rendall, Ian Matthews, uscirà nei cinema il 20 giugno 2019 distribuito da M2 Pictures.

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