Petrov’s Flu, recensione del dramma delirante di Kirill Serebrennikov in concorso a Cannes 2021

Petrov's Flu - Semyon Serzin
Petrov's Flu - Semyon Serzin

La nostra recensione di Petrov’s Flu del regista russo Kirill Serebrennikov, un dramma allucinato e virtuosistico che materializza i deliri del suo protagonista in una Russia spaventosa, in concorso a Cannes 2021

Kirill Serebrennikov è divenuto nel tempo il regista simbolo della resistenza nei confronti dell’egemonia di Putin in Russia. Osteggiato, censurato e persino costretto agli arresti domiciliari a causa di una poco chiara faccenda di finanziamenti illeciti al suo teatro di Mosca, il regista è tornato in concorso al Festival di Cannes 2021 con Petrov’s Flu. Un mosaico schizofrenico e allucinato di un Paese tormentato da una malattia di cui pare non rendersi conto. Tratto dal romanzo di Alexey Salnikov The Petrovs in and Around the Flu, il film è la prova di un cinema che non può essere zittito, la concretizzazione di un potente gesto politico che naviga sulle onde libertarie dell’arte.

Petrov's Flu - Chulpan Khamatova
Petrov’s Flu – Chulpan Khamatova

Deliri e fantasie

Petrov (Semyon Serzin) è un trentenne sgangherato, meccanico e fumettista, che passa il tempo libero a scorrazzare per la città, spesso ubriaco e sotto effetto di stupefacenti. L’anno sta per finire e su un autobus Petrov inizia a tossire: è il primo sentore di un’influenza che lo destabilizzerà al punto da spingerlo in un vortice di deliri e allucinazioni. Il protagonista infetta la sua ex moglie, con la quale ancora convive, una bibliotecaria tutta d’un pezzo che si ritroverà vittima della materializzazione di fantasie di sesso e vendetta. Passato e presente si fondono quando Petrov accompagna suo figlio, anch’egli malato, ad una festa di capodanno. 

Petrov's Flu - Vladislav Semiletkov, Chulpan Khamatova e Semyon Serzin
Petrov’s Flu – Vladislav Semiletkov, Chulpan Khamatova e Semyon Serzin

Schizofrenia allucinata 

Un bambino rapito dagli alieni, una dentiera che si muove come fosse animata, la Fanciulla delle Nevi, fumetti che prendono vita, un morto sulle proprie gambe da una bara, una tranquilla bibliotecaria che si trasforma in una giustiziera ultrapotente e decima i criminali indossando un cappottino verde. Basterebbe elencare questi elementi per trasmettere il grado di follia che caratterizza Petrov’s Flu. Un film in cui il confine tra realtà e immaginazione semplicemente non esiste; incubi, sogni e desideri si susseguono, materializzandosi, senza soluzione di continuità in sella ad un’influenza che pare qualcosa di più di una semplice malattia. È un morbo esistenziale che infetta un popolo intero, un’insofferenza universale che esplode in una schizofrenia ossessiva. Petrov (nome diffusissimo in Russia) diventa l’archetipo dell’uomo russo in balia dell’incubo putiniano nei confronti del quale pare inerme. 

Petrov's Flu - Yuriy Borisov e Semyon Serzin
Petrov’s Flu – Yuriy Borisov e Semyon Serzin

Un virtuosismo febbricitante

In Petrov’s Flu Serebrennikov non concede remore alla sua arte. Come in preda ad una convulsione sfrenata il regista dà fondo al suo virtuosismo per partorire un’opera sregolata, estrema, densa di simboli e rimandi. Schizofrenia che si fa immagine in un movimento forsennato e straniante. Allucinazione che si snoda tra il colore moroso e il bianco e nero, senza dimenticare le tonalità acide di una Russia in decomposizione, mortifera, spaventosa. Iperrealismo, rigurgiti orrorifici, slanci da cinecomic, derive gore e volute splatter si rincorrono in un fulmineo intrecciarsi di presente e passato, in un affastellarsi illogico di situazioni e narrazioni che non trovano una soluzione, una pacificazione. Non si tratta di un esercizio estetico fine a se stesso, ma di un esempio di cinema lacerante, disturbante, respingente nel suo assurdo cortocircuito psicotico che atterrisce senza pietà alcuna. Un cinema che non può essere incatenato.

Petrov’s Flu. Regia di Kirill Serebrennikov. Con Semyon Serzin, Yuriy Borisov, Yuri Kolokolnikov, Yuliya Peresild, Chulpan Khamatova, Timofey Tribuntsev, Aleksandra Revenko, Aleksandr Ilin, Varvara Shmykova, Elene Mushkaeva, Ivan Dorn e Ivan Ivashkin. Disponibile su IWONDERFULL, distribuito da I Wonder Pictures.

VOTO:

3 stelle

 

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