Se n’è andata a 90 anni Monica Vitti, icona del cinema italiano prima con Michelangelo Antonioni e poi in tante commedie accanto ad Alberto Sordi e a tutti i più grandi
È morta Monica Vitti, aveva 90 anni. Ad annunciare la scomparsa di una delle attrici icone del cinema italiano è stato Walter Veltroni su Twitter: «Roberto Russo, il suo compagno di questi anni, mi chiede di comunicare che Monica Vitti non c’è più. Lo faccio con grande dolore, affetto, rimpianto”.
Roberto Russo, il suo compagno di tutti questi anni, mi chiede di comunicare che Monica Vitti non c’è più. Lo faccio con dolore, affetto, rimpianto.
— walter veltroni (@VeltroniWalter) February 2, 2022
La storia
Maria Luisa Ceciarelli, in arte Monica Vitti, nasce a Roma il 3 novembre 1931. Nel 1953 si diploma all’Accademia d’Arte Drammatica Silvio D’amico e da qui inizia la sua carriera sul palcoscenico interpretando alcuni ruoli importanti che la mettono subito in luce: “Sei storie da ridere” del 1956 e “Capricci di Marianna” del 1959.
L’esordio al cinema e gli anni ’60
Nel 1959 esordisce al cinema con il film “Le dritte” e, subito dopo, incontra un regista che diventerà il maestro: Michelangelo Antonioni. Insieme, Vitti e Antonioni, girano quattro film “L’avventura” del 1960, “La notte” del 1961, “L’eclisse” del 1961 e “Deserto Rosso” del 1964. La vita del regista e dell’allora giovane attrice è stata legata anche fuori dal set da una relazione sentimentale durata quattro anni circa.
Nella seconda metà degli anni ’60 Monica Vitti passa al genere della commedia dimostrando la sua spiccata dote di artista comica e la sua potenza recitativa, non solo come incarnazione delle inquietudini e del disagio. Per la regia di Mario Monicelli nel 1968 interpreta “La ragazza con la pistola”, nel 1969 “Amore mio aiutami” di Alberto Sordi, nel 1970 “Dramma della gelosia e “Tutti i particolari in cronaca” di Ettore Scola.
Monica Vitti negli anni ’70 e ’80
Mentre la sua carriera cinematografica continua e i riconoscimenti artistici non mancano – vince tre Nastri d’argento e cinque David di Donatello – non abbandona mai il teatro: nel 1986 calca le scene nella piece “La strana coppia” diretta da Franca Valeri. Anche la televisione non si lascia sfuggire questa grande interprete e Monica Vitti nel 1978 recita accanto al grande Eduardo De Filippo ne “I cilindri”.
Il cinema italiano vive un momento d’oro grazie anche alle sue interpretazioni, tra cui l’indimenticabile “Polvere di stelle” con Sordi, nel contempo, alcuni registi stranieri non si lasciano sfuggire la possibilità di averla nei loro film: Joseph Losey la dirige nel 1969 in “Modesty Blaise, la bellissima che uccide”, Miklos Jancso nel 1971 ne “La pacifista” e Luis Buñuel ne “Il fantasma della libertà” del 1974. Gli anni ’80 allontanano Monica Vitti dagli schermi e le sue apparizioni divengono sempre più sporadiche, interpretando i film diretti dal compagno Roberto Russo: “Flirt” del 1983 e “Francesca è mia” del 1986.
Gli anni ’90
Nel 1990 debutta alla regia con il film “Scandalo Segreto” con il quale vince il Globo d’oro come regista e come interprete. Nel 1993 esce la sua autobiografia “Sette sottane”. Il 1995 segna un momento molto importante per la sua carriera: le viene assegnato il Leone d’Oro al Festival del Cinema di Venezia.
Sentimentalmente ha avuto tre lunghe e importanti storie d’amore, la prima con il regista Michelangelo Antonioni, poi con il direttore della fotografia Carlo Di Palma, ed infine con il fotografo di moda Roberto Russo, con il quale si è unita in matrimonio nel 2000.
Monica Vitti sparisce dalle scene per moltissimi anni: si rincorrono voci su una sua malattia e sul suo ricovero in una clinica svizzera. Nel novembre 2020 un’intervista del marito al Corriere della Sera smentisce queste voci e aggiorna il pubblico sulle condizioni dell’attrice, ormai anziana: «Ci conosciamo da 47 anni, nel 2000 ci siamo sposati in Campidoglio e prima della malattia, le ultime uscite sono state alla prima di Notre Dame de Paris e per il compleanno di Sordi. Ora da quasi 20 anni le sto accanto e voglio smentire che Monica si trovi in una clinica svizzera, come si diceva: lei è sempre stata qui a casa a Roma con una badante e con me, ed è la mia presenza che fa la differenza per il dialogo che riesco a stabilire con i suoi occhi. Non è vero che Monica viva isolata, fuori dalla realtà».
(fonte bio: biografieonline)