Mirabile Visione: Inferno, recensione: un viaggio tra la prima cantica dantesca e la contemporaneità

Mirabile Visione Inferno - Dante, Virgilio e Satana (foto Starway Multimedia)
Mirabile Visione Inferno - Dante, Virgilio e Satana (foto Starway Multimedia)

La recensione di Mirabile Visione: Inferno, un documentario diretto da Matteo Gagliardi e narrato da Luigi Diberti e Benedetta Buccellato: il racconto della prima cantica è potente e sincero, ma un po’ retorico

Dopo aver esplorato le profondità dello spazio sulle note del compositore Gustav Holst, il documentarista Matteo Gagliardi (Fukushima: A Nuclear Story) porta al cinema l’opera magna di colui che viene considerato da più parti come il più grande letterato e scrittore della letteratura italiana, nonché simbolo stesso della cultura di questo paese: Dante Alighieri e la sua Divina Commedia. Con Mirabile Visione: Inferno, primo capitolo di una trilogia dedicata alle tre cantiche dantesche, Gagliardi realizza un’opera stratificata e ambiziosa, con dei momenti di raccordo tra sguardo e racconto potenti e una sincera volontà di andare oltre il semplice omaggio, ma che talvolta si perde in alcune parentesi retoriche e didascaliche sui mali della contemporaneità.

Nel mezzo del cammin di nostra vita

La professoressa Argenti (Benedetta Buccellato) e Padre Guglielmo (Luigi Diberti) ci conducono in una viaggio che va al di là della celeberrima selva oscura, per farci attraversare l’inferno dantesco attraverso le parole immortali del Sommo Poeta. 34 canti, una lunga schiera di personaggi memorabili incontrati per la strada e una serie di immagini, di scene, di dialoghi e di suggestioni estrapolate di volta in volta dai diversi canti per ricollegarsi alla contemporaneità. Paolo e Francesca, Pier Delle Vigne, Filippo Argenti, Ciacco, Ulisse, Brunetto Latini, il Conte Ugolino sono solo alcune delle figure chiave costrette al dolore e al tormento eterni tra punizione orrende e mancanza di speranza, ma capaci di essere complesse e di farci ancora commuovere per la loro umanità.

Mirabile Visione Inferno - Luigi Diberti (foto Starway Multimedia)
Mirabile Visione Inferno – Luigi Diberti (foto Starway Multimedia)

700 anni portati benissimo

Nonostante i sette secoli che ci separano dal capolavoro dantesco quest’ultimo non ha perso un grammo della sua lucidità espressiva, della sua essenza perfettamente contemporanea e attuale perché l’umanità che rappresenta è senza tempo, appartiene a tutte le epoche e a nessuna in particolare e il suo grido quasi disperato nei confronti della corruzione morale e spirituale di parte di essa è ben più potente dello scorrere dei secoli. Mirabile Visione: Inferno vuole proprio restituirci la potenza e l’attualità di questo grido necessario e profondo attraverso la forza dell’immagine e della parola, in una discesa verso i più oscuri e terrificanti abissi infernali che altro non sono che i meandri più reconditi dell’oscurità dell’uomo. Despoti, assassini, ladri, bugiardi, traditori e chi più ne ha più ne metta rappresentano così le tante facce di un’umanità sull’orlo del baratro, dilaniata dal potere e dall’avidità, dall’intolleranza e dalla violenza senza che si intraveda all’orizzonte un faro di speranza. Ed ecco perchè era ed è tuttora necessario studiare, rileggere e riscoprire il mondo partorito dalla mente di Dante, il quale si era in fondo limitato a rappresentare la sua contemporaneità senza filtri, senza censure e senza ipocrisia.

Mirabile Visione Inferno - Benedetta Buccellato (foto Starway Multimedia)
Mirabile Visione Inferno – Benedetta Buccellato (foto Starway Multimedia)

Un minuzioso lavoro di analisi

Il pregio più grande di un documentario come Mirabile Visione: Inferno sta quindi proprio nell’essere riuscito con pazienza analitica a scardinare l’opera dalla sua dimensione letteraria e accademica per raccontarla in tutta la sua naturalezza, in maniera più viscerale e meno scolastica senza soffermarsi su forma e stile ma solo sul suo contenuto. Poiché sarebbe stato impossibile in soli 90 minuti raccontare tutti i 34 canti nello specifico, Gagliardi ha scelto di soffermarsi su quelli che probabilmente hanno in sé una maggiore carica drammaturgica, riuscendo a distillarne in maniera piuttosto efficace il messaggio politico o umano che Dante voleva trasmettere al lettore legato ad un particolare peccato o peccatore. In questo senso Mirabile Visione: Inferno funziona bene quando rimane attaccato al testo, quando le parole e i dialoghi prendono vita dalla carta attraverso un bel lavoro degli interpreti e nelle suggestioni visive affascinanti e potenti che Gagliardi propone, ispirate dai sempiterni versi del poeta.

Mirabile Visione Inferno - Virgilio, Dante e il Minotauro (foto Starway Multimedia)
Mirabile Visione Inferno – Virgilio, Dante e il Minotauro (foto Starway Multimedia)

Il problema nell’attualizzazione

È quindi un peccato come Mirabile Visione: Inferno decida di staccarsi dal testo dantesco attraverso una serie di riflessioni didascaliche e un po’ troppo retoriche sui mali della contemporaneità. Sarebbe stato forse più giusto lasciare che fossero lo spettatore e il suo senso critico ad intravedere la straordinaria visionarietà di Dante e la sua capacità di essere fuori dal tempo, invece troppo spesso il film vuole trattare troppi argomenti diversi (crisi climatica, guerre, disparità socio-economiche, razzismo, omofobia, speculazioni finanziarie…) senza avere la possibilità di sviscerarli con un taglio critico uno per uno, proponendo invece riflessioni un po’ banali e semplicistiche. È il grande limite di un’opera che è indubbiamente ambiziosa, che regala dei momenti di grande impatto visivo e che fa trasparire un rispetto e una venerazione enormi per il capolavoro dantesco. Mirabile Visione: Inferno racchiude in sé tante anime diverse e la capacità di porre tante domande, alle quali cerca però di rispondere con fin troppa solerzia e troppa fretta; rimane comunque un buon punto di partenza per chi vuole approcciarsi ad uno dei capisaldi della letteratura mondiale, con la speranza che le parole di Dante continuino a risuonare nelle nostre orecchie, nei nostri cuori e soprattutto nelle nostre coscienze.

Mirabile Visione: Inferno. Regia di Matteo Gagliardi con Benedetta Buccellato e Luigi Diberti in uscita oggi 14 febbraio nelle sale distribuito da Starway Multimedia.

VOTO:

Tre stelle

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci qui il tuo nome