La recensione de Il Commissario Ricciardi 2, la serie interpretata da Lino Guanciale, Antonio Milo, Serena Iansiti e Maria Vera Ratti: nuove avventure, tra mystery e melò, tratte dai romanzi di Maurizio de Giovanni
Nuove avventure per il commissario Ricciardi
Catturare gli assassini è l’ossessione del commissario Luigi Alfredo Ricciardi (Lino Guanciale), afflitto da una maledizione ereditata dalla madre: vede i fantasmi delle persone morte in modo violento e ne ascolta l’ultimo pensiero. A questo dolore si è aggiunto anche quello per la recente perdita della tata Rosa (Nunzia Schiano), sostituita impeccabilmente nella cura della casa dalla giovane nipote Nelide (Veronica D’Elia). Per paura di tramandare la sua sofferenza anche ai figli, Ricciardi ha deciso di rinunciare all’amore: quello per la timida Enrica (Maria Vera Ratti), sua dirimpettaia di casa.
Con le sue straordinarie doti intuitive e una vera e propria vocazione per il lavoro, Ricciardi risolve i casi di omicidio più difficili, aiutato dal fedele brigadiere Maione (Antonio Milo) e dal medico legale Bruno Modo (Enrico Ianniello), mentre l’aura di mistero che lo circonda ne fa un uomo corteggiato dalle donne: in questa second stagione alla sensuale Livia (Serena Iansiti) – che sembra disposta a tutto per conquistarlo – si aggiunge la contessa Bianca Palmieri di Roccaspina (Fiorenza D’Antonio), con cui Ricciardi ha molto da condividere. Per il commissario si avvicina il tempo di fare una scelta.
Chiaroscuri eleganti
Il commissario Ricciardi 2 porta sul piccolo schermo quattro nuovi casi tratti dai romanzi di Maurizio de Giovanni, per altrettante prime serate di Rai 1 (Febbre, Anime di vetro, Serenata senza nome e Rondini d’inverno). La regia di Gianpaolo Tescari, che sopraggiunge al lavoro fatto da Alessandro D’Alatri nella prima stagione, rispetta lo stile e l’eleganza che hanno caratterizzato sin dal principio questa affascinante serie tv. L’elegante fotografia, caratterizzata da chiaroscuri decisi e primi piani intensi, rendono l’atmosfera giustamente retrò e catapultano immediatamente lo spettatore nella Napoli degli anni ’30.
Poliziesco, mystery, melò
La commistione di generi continua ad essere una prerogativa de Il commissario Ricciardi, diviso tra poliziesco, mystery e melò. Oltre ai casi che le forze dell’ordine si trovano ad affrontare, resta infatti integro l’apparato per così dire “romantico”. La prima serie aveva lasciato in sospeso la vita sentimentale dell’introverso commissario, che aveva fatto un passo indietro dopo la comparsa di un rivale in amore più che mai determinato a sposare la sua Enrica. In questa seconda stagione il triangolo formato da Lino Guanciale, Maria Vera Ratti e Serena Iansiti si arricchisce dell’arrivo di Fiorenza D’Antonio, a testimonianza del fatto che la vita privata dei personaggi possiede un peso specifico importante nell’economia della storia.
Lino Guanciale e la storia d’Italia
Lino Guanciale torna così ad interpretare uno dei suoi personaggi più introversi e composti, che si fa apprezzare proprio per la galanteria d’altri tempi. In questi nuovi episodi fa capolino in maniera importante anche la storia d’Italia, con la progressiva ascesa del Fascismo e il decadimento della classe nobiliare. L’estetica resta la componente più riuscita, insieme al buon cast e all’insolita presenza dei “fantasmi” dei defunti sui quali indaga il commissario. Con un bilanciamento che funziona, Il commissario Ricciardi 2 riprende la narrazione dall’esatto punto dal quale si era interrotta e promette al suo pubblico di dare finalmente delle risposte agli interrogativi lasciati finora in sospeso.
Il commissario Ricciardi 2, una coproduzione Rai Fiction, Clemart e Rai Com, va in onda su Rai 1 dal 6 marzo 2023. Diretta da Gianpaolo Tescari, il cast è formato da Lino Guanciale, Antonio Milo, Enrico Ianniello, Serena Iansiti, Maria Vera Ratti, Mario Pirrello, Fabrizia Sacchi, Nunzia Schiano, Marco Palvetti, Adriano Falivene, Veronica D’Elia e Fiorenza D’Antonio.
