Il cassetto segreto, recensione: Costanza Quatriglio racconta suo padre Giuseppe

Il cassetto segreto - Giuseppe Quatriglio
Il cassetto segreto - Giuseppe Quatriglio

La nostra recensione de Il cassetto segreto, documentario di Costanza Quatriglio presentato alla Berlinale e dedicato alla vita del padre Giuseppe, noto giornalista e fotoreporter: all’inizio fonde bene memoria storica e privata, ma poi tende all’autoreferenzialità

Dopo la presentazione a Berlino arriva in sala Il cassetto segreto della regista palermitana Costanza Quatriglio, documentario dedicato alla figura e alla memoria del padre Giuseppe Quatriglio che per anni è stato giornalista e fotoreporter per Il giornale di Sicilia, oltre che scrittore. Quello dell’autrice siciliana è un film dalle due facce che tenta di superare la morte attraverso la fissità del ricordo, delle immagini e delle foto, delle testimonianze orali e di quelle scritte. Specialmente nella prima parte il ritratto di Giuseppe Quatriglio è sincero e commovente, oltre che incredibilmente avvincente come la sua vita, ma poi Costanza Quatriglio sembra peccare di un po’ di autoreferenzialità artistica.

Il cassetto segreto - Costanza Quatriglio
Il cassetto segreto – Costanza Quatriglio

Una figlia e suo padre

Costanza Quatriglio apre la biblioteca di suo padre Giuseppe Quatriglio, giornalista, saggista e scrittore, firma storica del Giornale di Sicilia. Quando Costanza decide di donare gli archivi di suo padre alla Biblioteca Centrale della Regione Siciliana, si rende conto dell’inestimabile tesoro conservato per anni nella casa dove è cresciuta. Bobine di pellicola 8mm, fotografie, registrazioni sonore, documenti che partono dagli anni Quaranta e che fanno un giro del mondo durato quasi un secolo. Carlo Levi, Jean Paul Sartre, Leonardo Sciascia, Renato Guttuso, Anna Magnani, Cary Grant e Ingrid Bergman incrociano la vita di Giuseppe Quatriglio, oltre a preziose riprese che ritraggono il padre quasi novantenne, effettuate da lei tra il 2010 e il 2011.

Il cassetto segreto - Giuseppe Quatriglio
Il cassetto segreto – Giuseppe Quatriglio

L’immagine della memoria

Se è impossibile sfuggire alla morte è invece del tutto possibile sopravviverle, almeno nello spirito, nei ricordi, nelle cose materiali che abbiamo lasciato durante la nostra permanenza sulla Terra. Per chi fa cinema i fotogrammi impressi su pellicola diventano allora uno strumento indispensabile, quasi salvifico, perché ci permettono di imprimere quei ricordi potendoli rivivere continuamente senza che il tempo li offuschi, li cancelli. Quando Giuseppe Quatriglio è venuto a mancare 7 anni fa sua figlia Costanza ha allora pensato a come superare la morte dell’amato genitore, e da cineasta qual è la forma del documentario le è sembrata la più naturale e sincera possibile.

Ed ecco che il giornalista e scrittore rivive in quei fotogrammi, in quelle fotografie di tanti decenni fa, nelle interviste affettuose e anche un po’ reverenziali della figlia, nei filmati d’epoca che svelano solo alcune brevi parentesi di una vita lunghissima e ricchissima. La prima parte de Il cassetto segreto è quindi dedicata alla riscoperta della vita e delle imprese di Giuseppe Quatriglio, dei suoi amori e delle sue passioni giovanili (un matrimonio americano poi naufragato, l’amore per i viaggi e la fotografia), ma è anche l’occasione per Costanza di ritrovare quella vicinanza paterna che il tempo ha un po’ scalfito e di provare a vestirne i panni, riscoprendone pensieri, sogni, rimpianti di una vita.

È indubbiamente il momento migliore di questo documentario perché, al di là dell’interesse comunque molto forte verso un’esistenza così piena di tante cose ed esperienze, si ha l’impressione che il dialogo padre – figlia conduca al cuore emotivo del racconto e quindi del ricordo, anche grazie ad un sapiente uso del montaggio e alla capacità di Quatriglio di mantenere una giusta distanza di sicurezza rispetto all’oggetto della sua indagine. Nella sua prima ora, o suppergiù, Il cassetto segreto cristallizza il senso manente del ricordo, supera l’ineluttabilità della morte e dà valore e scopo al cinema come scrigno di sapere, di testimonianza e di amore.

Il cassetto segreto - Giuseppe Quatriglio
Il cassetto segreto – Giuseppe Quatriglio

La giusta misura

Poi però accade che il documentario, complice una durata fin troppo generosa, lasci più da parte Giuseppe per concentrarsi su Costanza, sui suoi ricordi, sulla sua percezione del padre, della sua figura e della sua eredità spirituale e culturale. Ed è in quel momento che Il cassetto segreto perde la strada maestra iniziale, perché Costanza entra nell’inquadratura e sembra non volerla lasciare più, anche quando la sua digressione si apre alla storia della Sicilia e dell’Italia intera e quindi alla Storia in senso lato. Ed è un peccato che avvenga questo lungo momento di autoreferenzialità, perché il lavoro di Quatriglio rappresenta un buon punto d’ingresso verso l’osservazione e la comprensione del retaggio culturale e antropologico di un intero popolo attraverso uno dei suoi figli.

Rimangono però l’importanza e la preziosità di un’opera intima e avvolgente nello stesso tempo, sospesa tra memoria privata e memoria pubblica, tra amore e devozione, tra il lato più riservato del Giuseppe padre e quello inevitabilmente più aperto e curioso del Giuseppe giornalista. E rimane in uno dei suoi motti preferiti, il nulla dies sine linea attribuito a Plinio il Vecchio, il pensiero che più lo guidato nel corso della sua vita: bisogna sforzarsi ogni giorno affinché le cose riescano.

TITOLO Il cassetto segreto
REGIA Costanza Quatriglio
ATTORI Costanza Quatriglio, Giuseppe Quatriglio, Adele Quatriglio, Marlene Dietrich, Winston Churchill, Cary Grant, Luchino Visconti, Leonardo Sciascia, Audrey Hepburn, Anna Magnani, Renato Guttuso, Carlo Levi
USCITA 18 aprile 2024
DISTRIBUZIONE Archivio Luce Cinecittà

 

VOTO:

Tre stelle

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