I cieli di Alice, recensione: Alba Rohrwacher in una fiaba graziosa sullo sfondo della guerra libanese

I cieli di Alice - Alba Rohrwacher
I cieli di Alice - Alba Rohrwacher

La nostra recensione de I cieli di Alice esordio alla regia di Chloé Mazlo, graziosa fiaba dall’estetica ricercata ambientata durante guerra libanese degli anni ’70, con una Alba Rohrwacher in forma smagliante

È una fiaba squisita che non rinuncia alla crudezza ancestrale del genere, seppur edulcorata, quella che compone l’artista Chloé Mazlo per raccontare la guerra che negli anni ‘70 ha insanguinato il Libano. I cieli di Alice, film che ha fatto parte della selezione ufficiale della Semaine de la Critique del Festival di Cannes 2020, è la storia di una donna gentile che trova il suo personale Paese delle Meraviglie in una Beirut solare, vivace e variopinta di cui non può non innamorarsi. Il ritratto innamorato, ma non idealizzato, di un Paese tribolato che prende vita anche grazie all’intensa interpretazione di una Alba Rohrwacher in forma smagliante.

I cieli di Alice - Alba Rohrwacher
I cieli di Alice – Alba Rohrwacher

Un sogno chiamato Beirut

Alice (Alba Rohrwacher) è una bambinaia svizzera che decide, contro il volere della famiglia, di abbandonare il Paese d’origine e trasferirsi in Libano dove le è stato offerto un lavoro. Tra Beirut e la ragazza è amore a prima vista. Nella capitale libanese Alice incontra l’uomo della sua vita, costruisce una splendida famiglia e scopre la sua vocazione per l’arte. La vita della protagonista sembra perfetta, Alice è inebriata dalla felicità. La guerra civile libanese, però, giunge a far vacillare le certezze della donna. Fuggire o restare? Alice sembra non avere dubbi.

I cieli di Alice - Wajdi Mouawad e Alba Rohrwacher
I cieli di Alice – Wajdi Mouawad e Alba Rohrwacher

Il paradiso perduto 

I cieli di Alice è una storia di equilibri infranti e di orgoglio recalcitrante, di senso di appartenenza e, soprattutto, d’amore. L’amore di una donna per un Paese che non è il proprio, ma con cui sviluppa un legame viscerale al punto che le atrocità del conflitto civile di cui il Libano è vittima la destabilizzano nel profondo. L’amore sincero di una coppia di giovani amanti che si sostengono e si fanno forza l’un l’altro quando il pavimento sembra crollare sotto i loro piedi, sempre con il naso puntato verso le stelle. L’amore di una coppia di genitori nei confronti della loro figlia, quel sentimento travolgente che sprizza dallo sguardo di una madre che guarda la sua piccola suonare il piano e che nessuno scontro generazionale sarebbe in grado di infrangere. Mentre il Paese danza con la morte, Alice, “la Svizzera che si prende cura del Libano”, continua indefessa ad amare, spera e prega per la pace, perché il suo paradiso perduto torni a donare meraviglie al mondo. 

I cieli di Alice - Odette Makhlouf, Wajdi Mouawad e Alba Rohrwacher
I cieli di Alice – Odette Makhlouf, Wajdi Mouawad e Alba Rohrwacher

La grazia di un bon bon 

Leggiadria, grazia, cura manieristica. I cieli di Alice è una pellicola estetica, che cita Wes Anderson proponendo una palette cromatica dai colori pastello, una meticolosa attenzione al dettaglio e alle simmetrie. I deliziosi costumi e le adorabili scenografie, inoltre, rendono la pellicola una vera chicca a livello tecnico. Gustosissimi sono gli inserti in animazione e stop motion e azzeccatissimi i fondali dipinti che si intersecano senza soluzione di continuità con le immagini in live action creando un cortocircuito visivamente appagante. Carico di simbolismi e metanarratività il film vanta un cast di ottimi interpreti tra cui spicca eterea Alba Rohrwacher, un Alice sensibile e gentile, caparbia e innamoratissima. Il volto perfetto su cui scolpire un gioiellino agrodolce come I cieli di Alice.

I cieli di Alice. Regia di Chloé Mazlo. Con Alba Rohrwacher, Wajdi Mouawad, Isabelle Zighondi, Mariah Tannoury, Jade Breidi, Odette Makhlouf, Hany Tamba, John Chelhot, Greta Zighondi, Chloé Zighondi, Charbel Kamel e Ziad Jallad. Al cinema e su IWONDERFULL dal 15 febbraio, distribuito da I Wonder Pictures.
VOTO:

3 stelle e mezza

 

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