Carlo Conti a RTL 102.5: «Nessuna ansia per il dopo Amadeus, non devo dimostrare niente»

Carlo Conti
Carlo Conti

Ecco cosa ha raccontato a RTL 102.5 Carlo Conti, il conduttore e direttore artistico delle prossime due edizioni del Festival di Sanremo

Il nuovo conduttore e direttore artistico del Festival di Sanremo, Carlo Conti, è stato ospite di RTL 102.5 in Non Stop News con Enrico GallettiGiusi Legrenzi e Massimo Lo Nigro. «Abbiamo ufficializzato qualcosa che era nell’aria già da un po’. Stavamo ragionando con l’azienda e abbiamo trovato un punto d’incontro. Ho sentito un grande affetto intorno alla mia candidatura da parte di tutta l’azienda, dai vertici alle maestranze. Quindi mi sono detto: ‘torniamo sul luogo del delitto, i Conti tornano’».

Sul ritorno a Sanremo dichiara: «La mia famiglia sa che ho fatto una scelta di vita ritirandomi a Firenze, una vita normale in cui troverò spazio per preparare il festival. La cosa più importante è scegliere le canzoni giuste, perché le canzoni devono poi arricchire le programmazioni radiofoniche ed essere al passo con i tempi. Il mio dubbio era di avere l’orecchio musicale pronto dopo sette anni. Questo è l’importante per Sanremo, il resto è contorno».

Sulla patata bollente di succedere ad Amadeus afferma: «Dopo Amadeus, nessuna ansia. Sono a un punto della mia carriera in cui non devo dimostrare niente, né a me stesso, né al pubblico, né all’azienda. Se farò meno di Amadeus non importa, non è solo una questione di share; cercherò di fare un buon prodotto e un buon servizio alla discografia, questa è la cosa importante. Non è importante se farò meno in termini di share, altrimenti dopo i grandi festival di Baudo avremmo dovuto chiudere Sanremo. Amadeus ha fatto un grandissimo lavoro, straordinario, crescendo di anno in anno sia dal punto di vista musicale che di ascolti. Io cercherò di continuare quel lavoro».

Sul possibile cast annuncia: “Molti dicono che il processo di svecchiamento di Sanremo l’ho iniziato io. Nel 2017, sul podio c’erano Ermal Meta, Gabbani e Mannoia. La discografia è cambiata molto. L’unica medaglietta che mi metto è che dai miei festival sono partiti Mahmood, Irama, Ermal Meta, Francesco Gabbani, Enrico Nigiotti, Giovanni Caccamo. Era un momento di grande rinascita della musica italiana».

Sull’Ariston e le polemiche relative commenta: «Il luogo? Sanremo è Sanremo, va bene l’Ariston. È un appuntamento fisso; credo che sia più importante come si fa e le canzoni che ci sono, piuttosto che il luogo dove si fa». Per quanto riguarda il regolamento e i co-conduttori queste le sue parole: «È ancora prestissimo, non ci ho ancora messo la testa. È una cosa che si è concretizzata nell’ultima settimana».

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci qui il tuo nome