American Crime Story: L’assassinio di Gianni Versace 2×09 la recensione

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Attraverso i telegiornali, che fanno da filo conduttore dell’episodio, incontriamo di nuovo alcuni personaggi che hanno avuto un ruolo fondamentale nel corso delle puntate precedenti e nello sviluppo della personalità e della furia omicida di Cunanan, personaggi che chiedono giustizia per i loro familiari o che sfruttano la visibilità mediatica per difendere il killer. Anche il funerale di Gianni Versace è un evento che ci viene mostrato attraverso le immagini trasmesse in televisione.Per Andrew, nonostante il sangue freddo e l’insensibilità mostrati durante tutti gli omicidi commessi, la visione del funerale sembra quasi provocare in lui una sorta di pentimento o comunque la comprensione di non avere più scampo, di essere in trappola e di avere a disposizione ancora pochissimi attimi di vita. Come viene spesso ricordato nel corso della puntata, Andrew è in fin dei conti un ragazzo che vuole a tutti i costi essere ricordato e, non riuscendo a trovare una particolare strada per essere considerato per qualcosa di buono e positivo, ricorre agli omicidi nel disperato tentativo di essere notato.

Una nuova delusione per Andrew

Andrew, disperato, chiama suo padre Modesto nelle Filippine, convinto che solo lui può aiutarlo. Nella scorsa puntata di American Crime Story abbiamo già parlato della figura paterna, che anche in questa occasione trae a suo vantaggio gli omicidi commessi dal figlio, rilasciando interviste in tv in cui ancora una volta non fa altro che raccontare menzogne. E sono proprio queste che portano Andrew Cunanan ad arrendersi e a compiere il suicido quando capisce che non c’è più niente da fare e che nessuno nemmeno suo padre, lo salveranno.

Qui troverete le recensioni di tutti gli episodi della serie.

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