Una squadra: Panatta, Pietrangeli e gli Azzurri della Coppa Davis ’76 presentano la docuserie

Una squadra - Tonino Zugarelli, Corrado Barazzutti, Paolo Bertolucci e Adriano Panatta
Una squadra - Tonino Zugarelli, Corrado Barazzutti, Paolo Bertolucci e Adriano Panatta

La presentazione di Una squadra: i campioni Panatta, Barazzutti, Bertolucci, Zugarelli e Pietrangeli e il regista Procacci raccontano la genesi e la lavorazione della docuserie presentata in anteprima al Torino Film Festival

Alla conferenza stampa della docuserie Una squadra (leggi qui la nostra recensione) in anteprima al Torino Film Festival, erano presenti il regista Domenico Procacci ed i protagonisti delle epiche imprese che diedero lustro al tennis italiano, ovvero Adriano Panatta, Paolo Bertolucci, Corrado Barazzutti, Tonino Zugarelli e Nicola Pietrangeli, riunitisi dopo ben quarantacinque anni.

Domenico Procacci, regista della docuserie, ha esordito specificando che Una squadra non è la ricostruzione della vittoria della Coppa Davis del 1976. Benché l’evento costituisca un capitolo importante del progetto, infatti, la serie racconta diversi momenti della carriera dei suoi protagonisti, cercando anche di delinearne le personalità. «Per tre anni gli Azzurri sono arrivati in finale dopo Santiago del Cile. Questo ha confermato che il loro non è stato solo un exploit: ogni anno la loro era la squadra da battere. Abbiamo raccontato tutta la loro storia perché si tratta di personaggi interessanti, anche da un punto di vista cinematografico. È come se interpretassero dei ruoli precisi, incarnando gli archetipi del cinema italiano: Panatta è Vittorio Gassman, Bertolucci è Ugo Tognazzi, Zugarelli è Nino Manfredi, Barazzutti è Stefano Satta Flores in C’eravamo tanto amati e Pietrangeli è Aldo Fabrizi.»

Con dei personaggi del genere, ha sottolineato Procacci, e una storia così avvincente che si lega ai fatti dei terribili anni ’70 l’unica cosa da fare era provare a dare un nuovo punto di vista di queste vicende: «La differenza tra questo lavoro ed altri più canonici fatti nel tempo è che in questo caso non c’è un narratore che racconta, sono loro stessi a raccontarsi. Seguono i loro ricordi che non sempre sono precisissimi e filtrano il racconto con le loro opinioni, spesso differenti».

«Le versioni di uno stesso aneddoto che raccontiamo possono essere diverse. Dopo tanti anni abbiamo dimenticato qualche fatto antipatico o fingiamo di non ricordare» sottolinea Nicola Pietrangeli, capitano e collante del team, che tornando ai primi incontri di questa squadra ricorda: «All’inizio c’erano degli attriti, dei contrasti, ma con il tempo abbiamo capito che era meglio stare tutti insieme». Alla fine la Coppa Davis nel 1976 è stata vinta, anche se, a causa delle pressioni politiche del tempo, l’accoglienza in Italia non fu particolarmente calorosa. «Siamo stati accolti al ritorno come fossimo ladri che avevano rubato le caramelle ad un bambino» ha specificato Nicola Pietrangeli. 

Una squadra - Adriano Panatta, Tonino Zugarelli, Corrado Barazzutti, Paolo Bertolucci e Nicola Pietrangeli
Una squadra – Adriano Panatta, Tonino Zugarelli, Corrado Barazzutti, Paolo Bertolucci e Nicola Pietrangeli

«Eravamo dei reietti, delle persone non gradite» ha continuato Adriano Panatta: «Domenico Procacci rende onore a quello che abbiamo fatto raccontando la nostra storia in maniera inedita». Riguardo la lavorazione della serie Panatta ha aggiunto: «Ci siamo divertiti. C’era un’atmosfera simpatica, abbiamo raccontato quel periodo delle nostre vite in maniera disincantata e allegra. Una storia di diversità di caratteri, amicizia e unione infarcita di aneddoti che non ricordavo, che sono tornati alla memoria ed ho rivissuto con tenerezza».

Interrogati riguardo l’attuale team di tennisti italiani che competono per la Coppa Davis, i leggendari campioni hanno manifestato i loro apprezzamenti. «È il team più competitivo degli ultimi quarantacinque anni» ha esordito Zugarelli. «Una squadra giovane e forte, con grande potenziale. Auguro loro di poter, nell’arco di qualche anno, conquistare una coppa che io fatico a chiamare Davis. Da quando ha cambiato formula qualche anno fa, il torneo non ha niente a che vedere con la coppa Davis dei nostri tempi. Questa squadra avrebbe più potenzialità con la vecchia formula» ha aggiunto Bertolucci.

Se negli anno ’70 è stato forte il condizionamento politico sul gioco del tennis, in particolare riguardo la Coppa David del ’76, la cui finale si è tenuta nel Cile di Pinochet, i campioni sono concordi nell’evidenziare come oggi si sia aperto un nuovo discorso. «In questo momento il condizionamento è di tipo economico. La Coppa Davis è stata comprata da una società che l’ha fatta diventare come il campionato del mondo di calcio; è stata smantellata con il voto favorevole della nostra federazione» ha chiosato Barazzutti.


Sinossi

Una Squadra racconta la storia della nazionale italiana di tennis che ha vinto la Coppa Davis nel ’76 e che negli anni successivi ha raggiunto la finale altre tre volte. Un gruppo eterogeneo, composto da personalità fortissime, con rapporti a volte molto difficili, ma, in quegli anni, la squadra più forte del mondo.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci qui il tuo nome