The First Slam Dunk, recensione: la partita che vale una vita, fino all’ultimo canestro

The First Slam Dunk - la squadra dello Shohoku in campo
The First Slam Dunk - la squadra dello Shohoku in campo

La recensione di The First Slam Dunk, film d’animazione giapponese tratto dallo storico manga che ha venduto quasi 200 milioni di copie nel mondo: due fratelli uniti dall’amore per il basket e divisi da un terribile destino

A pochissime settimane da Suzume l’animazione giapponese torna protagonista in sala con The First Slam Dunk, un film diretto da Takehiko Inoue tratto dal manga omonimo che ha venduto quasi 200 milioni di copie, generando anche un anime di successo andato in onda tra il 1993 e il 1996. Ripartendo da dove la serie animata si era conclusa questo nuovo capitolo racconta la storia di due fratelli, la cui passione per il basket li unisce e permette loro di superare la morte traumatica del padre finché il destino non si metterà di nuovo in mezzo. Tra grande spettacolarità e una buona attenzione ai personaggi The First Slam Dunk promette di conquistare anche coloro che non conoscono la storia originale, anche se dal punto di vista emotivo qualcosa latita.

La partita decisiva

Da sempre, Ryota Miyagi e il basket sono una cosa sola. A trasmettergli l’amore per questo
sport è stato il fratello maggiore Sota, morto in un incidente in mare quando Ryota era
ancora piccolo. Ryota è il playmaker dello Shohoku, squadra che si è guadagnata un
posto al torneo nazionale come rappresentante della Prefettura di Kanagawa nonostante
sia un liceo sconosciuto. Ryota è pronto assieme ai suoi compagni di sempre ad affrontare
l’imbattibile Sannoh, il team campione del torneo nazionale, in una partita senza esclusione di colpi che farà riemergere in Ryota fantasmi del passato pericolosi.

The First Slam Dunk - Ryota in un'azione di gioco
The First Slam Dunk – Ryota in un’azione di gioco

Due fratelli

Se grattiamo sotto la superficie di una confezione spettacolare, di un montaggio serrato e di una costruzione della tensione generata da una partita epica fino all’ultimissimo fotogramma, ci accorgiamo facilmente di come in realtà The First Slam Dunk altro non sia che la storia di due fratelli che devono ritrovarsi dopo la morte di uno dei due. Un ritrovo non fisico o corporeo, ovviamente, quanto piuttosto emotivo e spirituale perché la voce del fantasma di Sota riecheggia nel cuore e nell’animo di Ryota durante tutto il film. Il cuore emotivo della pellicola d’esordio del mangaka Takehiko Inoue sta tutto lì, in quell’addio strozzato in gola, in quell’improvvisa separazione dettata da un destino beffardo e crudele. È una pellicola permeata di dolore The First Slam Dunk, ma dato che Inoue non ha la minima intenzione di scivolare nel pietismo e nel patetico quel dolore lo nasconde abilmente tra un’azione a canestro e l’altra, tra un tiro da tre che entra sulla sirena e una schiacciata così devastante da far esplodere i tifosi sugli spalti. Ed è la liberazione dal peso di quel rapporto spezzato così all’improvviso a rendere il finale di The First Slam Dunk ancora più liberatorio, mentre un grido di gioia deflagra dopo aver compiuto l’impresa più grande di tutte.

The First Slam Dunk - Ryota e Sota durante un allenamento
The First Slam Dunk – Ryota e Sota durante un allenamento

Spettacolo all’insegna del realismo

Inoue sceglie la via del realismo per portare in scena l’epica sportiva di The First Slam Dunk, staccandosi quindi in maniera decisa da certe esagerazioni tipiche di altri anime sportivi come Capitan Tsubasa (Holly e Benji) o Mila e Shiro per invece farci entrare davvero in campo assieme ai giocatori. Per farlo sceglie di combinare assieme l’animazione classica in 2D con quella in tre dimensioni con l’aggiunta di un po’ di computer grafica; se all’inizio la sensazione è straniante per via di una certa meccanicità dei movimenti, col passare dei minuti si arriva invece ad apprezzare la scelta di Inoue perché permette ai disegni di prendere letteralmente vita sullo schermo. Grazie ad un montaggio serratissimo, almeno nelle sequenze ambientate sul campo, e ad una colonna sonora a forti tinte Japanese Rock, The First Slam Dunk prende via via sempre più quota lungo tutte le sue due ore di durata, per poi chiudere con una sequenza al cardiopalma seppur un po’ troppo prevedibile nell’esito. L’ottimo lavoro sulla qualità del tratto dei disegni e sui colori garantisce inoltre una resa visiva spettacolare e di sicuro impatto, coi personaggi che sembrano poter abbattere la barriera dello schermo da un momento all’altro.

The First Slam Dunk - Akagi in un'azione di gioco
The First Slam Dunk – Akagi in un’azione di gioco

Il fattore emotivo

Nonostante l’alta qualità della realizzazione e il rapporto spirituale di eredità tra i due fratelli che è centrale nella narrazione, The First Slam Dunk non è costruito in maniera perfetta dal punto di vista drammaturgico. Il difetto più evidente sta proprio nel modo in cui le due linee narrative si intersecano durante tutto il film, poiché risultano fin troppo slegate tra loro e senza un elemento che possa in qualche modo fare da ponte tra l’una e l’altra. Anche il resto dei personaggi non brilla particolarmente in costruzione, perché abbiamo modo di conoscerli soltanto all’interno del rettangolo di gioco. Certo, il modo in cui si comportano durante la partita ci fornisce delle indicazioni sulle loro personalità, ma la sensazione è che al di fuori di Ryota The First Slam Dunk non abbia uno sguardo e un respiro tali da farci empatizzare umanamente con gli altri quattro compagni di squadra, né tantomeno con i loro avversari. Per questo chi non conosce il manga o il mondo narrativo di riferimento faticherà a trovare una connessione emotiva con i personaggi, e non potrà fare altro che godersi la grandiosità del gioco; ed è un vero peccato perché sebbene la storia in sé per sé sia tutt’altro che originale, anche a livello tematico, avrebbe comunque tutte le potenzialità per parlarci di riscatto dalla sofferenza, di sacrificio e di rivalsa con tutta un’altra potenza. Rimane comunque il grande spettacolo, che non è poco.

The First Slam Dunk. Diretto da Takehiko Inoue e in uscita solo domani 10 maggio in lingua originale e dall’11 al 17 doppiato in italiano nei cinema, con distribuzione a cura di Anime Factory.

VOTO:

Tre stelle e mezzo

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