E’ morto Alfio Contini, direttore della fotografia di tanti film di Dino Risi, Pasquale Festa Campanile, Adriano Celentano, Lucio Fulci, Liliana Cavani, Michelangelo Antonioni, pellicole di culto e successi al botteghino
Oltre a Lucia Bosè se n’è andato a 92 anni anche Alfio Contini, storico direttore della fotografia di Dino Risi, Michelangelo Antonioni, Liliana Cavani, Lucio Fulci, Pasquale Festa Campanile e Adriano Celentano.
Nato nel 1927 a Castiglioncello, vicino Livorno, Alfio Contini iniziò la sua carriera come assistente operatore e poi operatore alla macchina. Nel 1960 diventò direttore della fotografia, realizzando La regina dei tartari di Sergio Grieco e Chiamate 22-22 tenente Sheridan di Giorgio Bianchi, ai quali seguiranno oltre 100 pellicole, tra cui film di culto e successi al botteghino. Ben sette film con Dino Risi, tra cui Il sorpasso (1962), I mostri (1963) e La moglie del prete (1970), sei con Lucio Fulci, da Colpo gobbo all’italiana (1962) a I maniaci (1964), addirittura otto con Pasquale Festa Campanile, da La matriarca (1968) a La ragazza di Trieste (1982).
Tre film anche con Liliana Cavani, tra cui Il portiere di notte (1974), mentre con Michelangelo Antonioni girò Zabriskie Point (1970) e Al di là delle nuvole (1995) co-diretto da Wim Wenders.
Contini illuminò anche i film con Adriano Celentano, ben 8 da Mani di velluto (1979) a Bingo Bongo (1982), tra cui 3 diretti dal “molleggiato”: Yuppi du (1975), Geppo il folle (1978) e Joan Lui – Ma un giorno nel paese arrivo io di lunedì (1985). E poi ancora Sodoma e Gomorra (1962) di Robert Aldrich, Per amore… per magia… (1967) di Duccio Tessari, Dio perdona… io no! (1967) di Giuseppe Colizzi, I girasoli (1970) di Vittorio De Sica, La mortadella (1971) di Mario Monicelli (1971), Le troiane (1971) di Michael Cacoyannis, Renegade – Un osso troppo duro (1987) di Enzo Barboni, Francesca e Nunziata (2001) di Lina Wertmüller.
Tante le dive con cui ha lavorato, da Sophia Loren a Claudia Cardinale fino a Katharine Hepburn. Nel 2012 Contini si è raccontato nel libro Alfio Contini. Luci e colori di una vita a cura di Gerry Guida, edito da Teseo.