Moonfall, recensione: Halle Berry nel roboante disaster movie di Roland Emmerich

Moonfall - Halle Berry e Patrick Wilsont - Foto di Reiner Bajo
Moonfall - Halle Berry e Patrick Wilsont (foto Reiner Bajo)

La nostra recensione di Moonfall, roboante disaster movie di Roland Emmerich, con Halle Berry e Patrick Wilson, che svela il segreto della Luna, ma si perde nell’eccessiva spettacolarizzazione della messa in scena

Se si dovesse designare l’alfiere del genere catastrofico al cinema, in pole position per la corsa al titolo ci sarebbe di certo Roland Emmerich. Il regista tedesco, infatti, ha dimostrato negli anni una particolare predilezione per la messa in scena delle apocalissi su schermo, firmando film come The Day After Tomorrow, Independence Day o 2012. Il suo nuovo Moonfall, dunque, disaster movie da manuale, è per il regista una sorta di ritorno in un locus amoenus in cui bearsi divertito tra roboanti esplosioni, inseguimenti mozzafiato, corse contro il tempo al cardiopalma e una sana dose di deliri filosofico-esistenziali. Tutti elementi che vanno a braccetto con la sua declinazione iperspettacolare della fantascienza. Solo un meteorite che si schianti rovinosamente al suolo potrebbe compromettere quest’oasi di pace. Ma se a schiantarsi fosse la Luna?

Moonfall - Una scena del film - Lionsgate
Moonfall – Una scena del film – Lionsgate

Se per caso cadesse… la Luna

Dopo millenni passati a seguire perpetuamente la propria orbita, improvvisamente la Luna modifica la sua traiettoria mettendo in pericolo la vita sulla Terra. Secondo dei calcoli, infatti, il satellite è destinato a schiantarsi sul nostro pianeta e pare non esista un modo per impedire l’estinzione dell’umanità. La vicedirettrice della NASA Jo Fowler (Halle Berry), però, investigando su strani eventi a lungo insabbiati dall’agenzia spaziale, scopre un segreto che potrebbe cambiare il corso della vicina apocalisse. Per salvare l’umanità avrà bisogno dell’aiuto dell’ex astronauta Brian Harper (Patrick Wilson), licenziato dalla Nasa, separato dalla moglie e alla costante ricerca di un legame con il figlio. A completare il terzetto su cui grava il destino del mondo è K. C. Houseman (John Bradley), un buffo teorico complottista.

Moonfall - Patrick Wilson - Foto di Reiner Bajo
Moonfall – Patrick Wilson – Foto di Reiner Bajo

Il segreto dell’Universo 

Non conosciamo nulla del nostro universo. L’uomo si illude di poter imbrigliare le leggi che governano il cosmo, ma in fondo non è che un granello di polvere su una scacchiera ben più complessa delle generalizzazioni che la mente umana attua per rendere percepibile l’universo. Quelle stesse semplificazioni, costruite su clichè e topoi triti e ritriti, che trasformano uno sci-fi potenzialmente molto interessante, in un disaster movie qualunque, senza identità, che non aggiunge nulla al filone di riferimento. Moonfall, infatti, è troppo impegnato a dare sfoggio dei suoi (non sempre impeccabili) effetti speciali, a correre forsennatamente verso risoluzioni più che prevedibili, a impelagarsi nel suo stesso eccesso di pathos per fermarsi a sbrogliare con cognizione di causa l’intricata materia narrativa che ha tra le mani. Dalla semplificazione alla banalizzazione il passo è pericolosamente breve.

Moonfall - John Bradley - Foto di Reiner Bajo
Moonfall – John Bradley – Foto di Reiner Bajo

La sabbia della clessidra 

Neppure i tre personaggi principali brillano per tridimensionalità o originalità. La Jo di Halle Berry è una donna che ritrovarsi in una situazione di potere tenta di scardinare il maschilismo e l’ipocrisia vigente tra i corridoi della Nasa, ma resta piuttosto rigida e poco approfondita. Patrick Wilson nel ruolo di Brian è l’eroe belloccio e dannato che prevedibilmente si ritrova ad essere la chiave di volta dell’intera struttura narrativa, benché gli spunti sul suo senso di colpa che lo attanaglia a causa della morte di un collega durante una missione gli donino un minimo di profondità. K.C., infine, è il comic relief del gruppo, stereotipo del fin troppo inflazionato nerd goffo ed impacciato che scopre l’eroismo nascosto dentro di sé.

Eppure è impossibile non riconoscere a Moonfall, pur nella sua petulante vanagloria, un merito. Se consideriamo, infatti, il film come un mero divertissment fine a se stesso, un prodotto commerciale senza alcuna velleità, se, insomma, ci approcciamo a questo disaster movie come ad un giro su una giostra adrenalinica, la pellicola si dimostra capace di divertire ed intrattenere. E si candida a rientrare in quei guilty pleasure cinematografici spacconi che tanto piacciono ad Emmerich.

Moonfall. Regia di Roland Emmerich. Con Halle Berry, Patrick Wilson, John Bradley, Michael Peña, Donald Sutherland, Charlie Plummer, Wenwen Yu, Eme Ikwuakor, Carolina Bartczak, Maxim Roy, Stephen Bogaert e Hazel Nugent. Al cinema dal 17, distribuito da 01 Distribution.
VOTO:

2 stelle e mezza

 

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