Marco Crepaldi racconta il nuovo singolo Paranoia Hotel

Marco Crepaldi
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Marco Crepaldi racconta il nuovo singolo Paranoia Hotel, il cantautore e chitarrista romano parla anche del suo progetto a tutto tondo e ci svela alcune anticipazioni sul futuro

Marco Crepaldi è un cantautore e musicista romano. Ha da poco pubblicato il singolo dal
titolo Paranoia Hotel che è un invito a lasciar andare i limiti che in generale ci poniamo da soli. Abbiamo scambiato qualche battuta con lui.

Il tuo nuovo singolo si intitola Paranoia Hotel. Cosa intendi comunicare con questo titolo, innanzitutto?

Questo titolo rappresenta i vincoli che non ci lasciano liberi di crescere e sperimentare. Mi sprono a buttar giù quei muri che creano un falso conforto, un effetto tipo sabbie mobili. Sono sempre stato molto istintivo e sanguigno, per questo dopo un po’ faccio fatica a stare in determinati schemi. Chissà che non siano proprio questi ultimi a causare le mie paranoie più grandi…

Come è nata l’idea della copertina in cui spiccano le fiamme?

Con la copertina abbiamo voluto rappresentare il taglio netto, lo schiaffo alle rigidità che ci
imponiamo nel rapporto con il mondo e con noi stessi. Il significato più profondo è la voglia di reagire alle paranoie, con le giuste consapevolezze e un pizzico di menefreghismo che non guasta. Forse stare troppo tempo chiusi in certe stanze non è un buon metodo per sentirsi al sicuro…

Credi che vivere in una grande città sia necessario per portare avanti i propri progetti musicali?

Una grande città è sicuramente stimolante per coltivare una passione come la musica. Negli ultimi decenni Internet e la globalizzazione hanno abbattuto molte distanze, ma resto dell’idea che un certo tipo di approccio e un certo tipo di mentalità si respirino solamente vivendo davvero. L’importante è non crearsi stupide comfort zone in cui barricarsi, questo può essere deleterio anche in una metropoli.

Quali sono i tuoi chitarristi preferiti?

Bella domanda! I miei riferimenti assoluti sono Hendrix, SRV e Santana. Non posso non citare l’immenso Pino Daniele, Ivan Graziani per poi passare ad Alex Britti, John Mayer, Gary Clark Jr, Bombino… ne avrei davvero tanti da citare.

Hai mai pubblicato o scritto brani solo strumentali?

Ho pubblicato un lavoro lo scorso ottobre in cui c’è un brano strumentale intitolato MALI, un
riferimento alle sonorità africane con fraseggi e soli di chitarra elettrica. E ‘un brano che adoro, di grande impatto emotivo. Non escludo di pubblicare altri strumentali nei prossimi lavori.

Il brano “Paranoia Hotel” anticipa altri singoli?

Molto probabilmente dopo l’estate uscirà un altro singolo. È un brano che mi piace molto, ci sono affezionato particolarmente e non vedo l’ora che esca. Tutto questo dovrebbe anticipare un album o un EP previsto per i primi mesi del prossimo anno. Sono molto contento di quello che sto realizzando e spero di continuare a crescere in questa direzione. Mi piacerebbe che il mio marchio sia l’unione tra il legno, quindi il lato più artigianale, e la sperimentazione.

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