Copperman, recensione: Luca Argentero, supereroe di rame dal cuore d’oro

Copperman

Copperman, il nuovo film con Luca Argentero prodotto da Eliofilm in collaborazione con Rai Cinema, uscirà nelle sale questa sera. Un racconto che narra la purezza d’animo di un uomo speciale e le brutture del mondo in cui è inserito. Un cast ben assortito per una storia che non stupisce mai lo spettatore.

Una persona speciale con grandi ideali 

Anselmo (interpretato da Sebastian Dimulescu) è un bambino speciale che soffre di una forma d’autismo non eccessivamente invalidante. Vive in una piccola cittadina italiana insieme alla madre (a cui dà voce e corpo la talentuosa Galatea Ranzi) e passa le proprie giornate all’insegna del coraggio più incosciente e ripudiando fermamente tutto ciò che è di colore giallo. Poi la sua vita cambia quando, un giorno alle 10, 34 minuti e 12 secondi conosce Titti (interpretato dalla piccola Angelica Bellucci), una bambina che sa come stargli accanto e che vive un dramma incredibile, ossia la violenza del padre.

Ad attenuare i dubbi che quotidianamente assillano Anselmo ci pensa Silvano (interpretato da Tommaso Ragno), il quale, tra una saldatura ed un’altra, si rivela essere un uomo dal passato difficile ma dal cuore d’oro. È a lui che il piccolo Anselmo si rivolge per ogni sorta di consiglio ed è lui a rappresentare la figura paterna nella vita del bambino, dal momento che il vero padre è scappato prima che lui nascesse. E proprio per seguire le orme di questo padre totalmente assente, Anselmo decide di diventare un supereroe pronto a salvare le persone in pericolo; un modo per sentirsi più vicino al padre, da sempre, nei racconti della madre, in giro per il mondo a aiutare i bisognosi. Ma la vita di questo speciale supereroe è destinata a subire più di un colpo basso.

Una scena dal film Copperman
Una scena dal film Copperman con il piccolo attore Sebastian Dimulescu

Un supereroe fuori dal comune 

Quello che Copperman rappresenta non è un supereroe alla Marvel, nulla che richiami minimamente Thor, Hulk, Iron Man o Capitan America. Sebbene possieda la bellezza di un Luca Argentero affascinante, il supereroe che il regista Eros Puglielli porta in scena è un uomo molto più simile a Forrest Gump, ma con una gran voglia di salvare il mondo dalle ingiustizie e dalle cattiverie che quotidianamente accadono. Il richiamo iniziale al film del 1994 con Tom Hanks è quanto mai lampante ed appare ancor più evidente quando Anselmo si ritrova a doversi confrontare con i momenti tragici della propria vita.

Copperman, traduzione letterale del ben più maccheronico “uomo di rame”, è un eroe  disposto a correre qualsiasi tipo di pericolo pur di riportare armonia e pace nella vita delle persone che lo circondano, totalmente ignaro dei rischi in cui potrebbe incappare, incredibilmente impreparato alla malvagità ed ingenuo come un bambino. Indossa un’armatura in rame che il suo mentore Silvano ha costruito per lui e che lo rende invincibile ai propri occhi, è equipaggiato da boomerang, pompa irroratrice e razzetti: queste le armi con cui si difende dai malfattori. Copperman suscita tenerezza e dolcezza, conduce il pubblico a ricordare quei sentimenti primordiali che tutti abbiamo provato da bambini. È un supereroe casereccio e buffo, ma di gran cuore.

Luca Argentero in Copperman
Luca Argentero in Copperman

Una storia difficile fatta di persone semplici 

Uno dei temi maggiormente influenti in questa storia risulta essere la dolcezza che si cela dietro i personaggi che hanno subíto grandi sofferenze: le persone che Copperman rappresenta hanno vissuto vite difficili, ognuno a proprio modo, persone che portano ancora addosso le cicatrici di quanto accaduto. Dalla madre di Anselmo, alla piccola Titti, passando per il fabbro Silvano: ognuno di loro ha vissuto momenti tragici ed ognuno di loro lotta per andare avanti. In uno scenario così impostato, paradossalmente, la persona più tranquilla sembra essere proprio Anselmo, il quale, malgrado il proprio deficit mentale, è riuscito a crearsi una vita parallela all’interno della quale nulla gli fa davvero così male.

Nel grigiore di un mondo che non fa sconti a nessuno, ancor meno a chi soffre, appare come un raggio di sole la dolcezza e la coesione che possono nascere dai rapporti umani tra persone che hanno visto in faccia la durezza della vita. Persone semplici che si tendono la mano per non restare sole, per fare fronte comune contro un muro di cattiveria e malvagità.

Uno scatto dalla pellicola Copperman
Uno scatto dalla pellicola Copperman che ritrae Luca Argentero con l’armatura da supereroe

Un film che scarseggia in originalità

Una recitazione eccessivamente forzata in alcune scene, dialoghi che puntano su una comicità di basso livello ed un montaggio non eccessivamente curato stonano con il cast di tutto rispetto che è stato scelto. L’elemento che colpisce maggiormente è la bellezza dei luoghi che vengono inquadrati: paesaggi favolosi che fanno da sfondo ad una storia che pecca in originalità ed in contenuto. Le avventure di un supereroe che salva il mondo partendo dalle persone che lo circondano è qualcosa di più che noto, ma, sebbene il concept iniziale di dare spazio ad un deficit cognitivo come l’autismo sia accattivante, la pellicola non riesce mai a sorprendere il pubblico, complice anche un’ironia velata e per nulla travolgente.

Copperman, diretto da Eros Puglielli, con Luca ArgenteroAntonia TruppoGalatea RanziGianluca Gobbi, Tommaso Ragno e i piccoli Sebastian Dimulescu e Angelica Bellucci, uscirà nelle sale il 7 febbraio 2019 distribuito da Notorius Pictures.

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