Confidenza, conferenza con Daniele Luchetti, Elio Germano e il cast: “Questo è un film a ipotesi”

La conferenza stampa di Confidenza, il nuovo film di Daniele Luchetti e tratto da Domenico Starnone, con lo sceneggiatore Francesco Piccolo, Elio Germano, Federica Rosellini, Vittoria Puccini e Isabella Ferrari

A quattro anni da Lacci Daniele Luchetti torna con Confidenza a trasporre Domenico Starnone assieme allo sceneggiatore Francesco Piccolo, con un film il cui protagonista è un uomo miserabile diviso tra amore e paura e in cui sono le donne (o la gran parte di esse) a detenere una qualche forma di potere.

La storia è quella di Pietro Vella (Elio Germano), un professore di lettere che si invaghisce della sua giovane e brillante alunna Teresa (Federica Rosellini) fino ad iniziare una storia d’amore con lei. Una notte i due decidono di rivelarsi reciprocamente un terribile segreto che li riguarda, e da quel momento le loro vite non saranno più le stesse. Pietro si sposerà con Nadia (Vittoria Puccini) e farà carriera nella scuola, Teresa si trasferirà negli Usa per un incarico prestigioso al Mit. Quelle misteriose confidenze, però, segneranno il futuro di entrambi finché, molti anni dopo, un nuovo incontro rischia di far uscire alla luce quelle ombre nascoste.

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“La verità è che Starnone mi copia, mi ha saccheggiato la vita raccontando storie che mi riguardano e alla fine ogni volta io mi chiedo come faccia a saperlo così bene. Lui è talmente bravo nell’indagare il materiale umano da costruire personaggi realistici e vicinissimi a noi, come accadde quando realizzammo La scuola quasi trent’anni fa. Qui c’è un modello maschile in cui possiamo ritrovarci, dal narcisismo alla sindrome dell’impostore, una parte tossica e intossicata. I suoi libri hanno degli ingranaggi che sono perfettamente attaccati al film, qui c’è anche la componente di mistero che dà ancora più valore e forma alla vicenda.”.

Ha esordito così Daniele Luchetti nel presentare Confidenza, per poi raccontarci cosa rende speciale questo suo ultimo lavoro: “Questo è un film si muove sui dei continui chiaroscuri, su una zona di continua incertezza in cui verità e finzione si aggrovigliano e si confondono. Non ho voluto realizzare una di quelle pellicole che spiegassero a tutti i costi allo spettatore tutto, ho voluto realizzare un film a ipotesi e non a tesi che non dovesse a che fare per forza con il politicamente corretto, imponendo un senso. Amo lo spettatore attivo, che si interroga, che si fa domande e che non necessariamente deve avere tutte le risposte.”

Una visione condivisa anche dal co-sceneggiatore Francesco Piccolo, che con Domenico Starnone ha un rapporto meno simbiotico: “Ho lavorato a questo film staccandomi completamente dal telefono, da solo, non lo chiamo neanche più Starnone. Daniele invece credo lo abbia subissato di chiamate.” Il legame tra Pietro e Teresa è centrale nel film, ma soprattutto lo è il segreto reciproco che condividono. “Pietro soffre della sindrome dell’impostore, è un personaggio oppresso dalla paura, a differenza di Teresa che invece è molto più coraggiosa e forse per questo anche più libera. Il suo io è scomposto, lui indossa una maschera in un film di maschere che va dal romanzo russo dell’Ottocento a Pirandello.” secondo Elio Germano. 

Protagonista femminile di Confidenza è invece Federica Rosellini, la cui Teresa è forse la figura più ambigua e interessante del film, sempre in bilico tra manipolazione e quindi controllo e fragilità. “Teresa ha un’intelligenza proteiforme, ma è anche una donna segnata da tanti traumi e che sente il bisogno di essere amata. Il suo essere così selvaggia, così schietta e anti-borghese è l’elemento che mi ha più intrigato quando ho letto la sceneggiatura, perché lei fa cadere un po’ tutte le maschere che ha di fronte.” Anche la Nadia di Vittoria Puccini, moglie di Pietro e madre della piccola Emma, è un personaggio centrale perché in qualche modo rappresenta l’aspetto speculare di Teresa.

“La mia Nadia si auto-definisce un uovo di Pasqua scaduto e senza sorpresa, quindi credo che questo dica molto della sua autostima. Lei ha puntato molto su di sé e sulla propria carriera, ma ad un certo punto capisce che in quella vita il suo compito sarà di fare da spalla al marito. Lei vorrebbe farlo quello scatto sociale, ma non può, e questa sua impossibilità rappresenta bene la situazione contemporanea di molte donne costrette a restare un passo indietro agli uomini.” Altra donna del film, seppur più marginale, è l’editrice di Pietro, Tilde, che qui ha il volto e il fascino dolente di Isabella Ferrari. “Lei è una donna risolta e appagata, forse l’unica che smaschera la piccolezza di Pietro.”

Fondamentale nel film è l’apporto musicale, che qui è stato curato nientepopodimeno che da Thom Yorke dei Radiohead. “Thom si è appassionato al progetto subito dopo aver letto la sceneggiatura che gli ho inviato. Lo ha definito un film ipnotico, ambiguo, anche un po’ obliquo e credo che ne abbia colto l’anima e il senso. Mentre era in una tournée negli Usa ci mandava continuamente estratti di brani suonati o cantati da lui, ha seguito passo passo tutte le fasi della post-produzione e del mixaggio, ha continuato a mandarmi materiale per mesi anche durante le riprese. Il suo è stato un apporto prezioso e indispensabile.” ha dichiarato Luchetti.